Nelle ore scorse è circolato molto un breve filmato che mostra un challenge (la richiesta del cosiddetto Hawk-Eye, “occhio di falco”), diciamo abbastanza superfluo, da parte della tennista serba Ana Ivanović, durante il suo match contro la cinese Yi-Fan Xu vinto per 6-1 6-1.
Era il match del primo turno per Ivanović, tennista numero 6 del ranking WTA: ha battuto ed eliminato la cinese Yi-Fan Xu – 145esima nel ranking WTA, e alla sua prima partecipazione al tabellone principale di Wimbledon – in poco più di un’ora. È stata una partita facile, in cui c’è comunque stato spazio per qualche contestazione di Ivanović con il giudice di sedia. Dopo alcune “chiamate” difficili dell’occhio di falco, Ivanović a un certo punto del secondo set ha chiesto un challenge abbastanza superfluo, forse in polemica con il giudice.
When you should consult the next best optician like pic.twitter.com/k1kw785CBV
— WTA Reactions (@WTAreactions) 29 Giugno 2015
(La contestazione precedente di Ivanović)
Il giudice di sedia ha teoricamente la possibilità di negare il challenge (qualora lo ritenga una richiesta pretestuosa), e quindi avrebbe potuto negarlo se avesse sospettato della buona fede di Ivanović: è comunque piuttosto improbabile che la chiamata di Ivanović fosse “seria” e sincera, dato che nei challenge solitamente è abbastanza brava. In passato ne ha visti alcuni che a momenti manco l’occhio di falco.
Alcuni hanno parlato di questo episodio come il peggior challenge della storia, dato che la palla era palesemente fuori già a occhio nudo. Diversi commentatori hanno citato altre chiamate del genere, abbastanza buffe, come quella piuttosto nota – in questo caso: abbastanza dentro, di almeno 40 centimetri – di Marat Safin nella semifinale di Wimbledon del 2008 contro Roger Federer. Safin sembrò quasi chiedere scusa, Federer sorrise.