Analizziamo quattro partite in programma a Nottingham. In una di queste, Sergiy Stakhovsky è pronto ad approfittare di un eventuale calo fisico di Viktor Troicki, che ha giocato nove incontri nelle ultime due settimane.
Marcos Baghdatis divenne celebre nel 2006, quando – all’età di soli vent’anni – arrivò in finale agli Australian Open. Nelle stagioni successive, il cipriota è riuscito saltuariamente a mostrare ancora le proprie qualità, ma non è più riuscito ad ottenere risultati straordinari in un torneo così importante. Rimane un tennista piacevole da veder giocare, specialmente nelle giornate in cui è in forma e riesce a dare il meglio di sé coinvolgendo anche il pubblico, ma il suo percorso a Nottingham dovrebbe fermarsi già al secondo turno: dopo aver eliminato Victor Estrella Burgos, costretto al ritiro quando era in svantaggio per 7-5 3-0, affronta un avversario durissimo come David Ferrer e rischia una sconfitta.
Gli ultimi tornei a cui ha partecipato sono stati molto positivi per Viktor Troicki, che ha disputato la finale a Stoccarda ed è arrivato in semifinale al Queen’s. I risultati appena ottenuti dimostrano che il serbo – rientrato poco meno di un anno fa, dopo una squalifica causata dal rifiuto di sottoporsi ad un controllo antidoping – è ormai tornato su alti livelli di rendimento, ma va anche detto che la stanchezza accumulata rischia di pesare: nove partite in due settimane sono tante, e servirebbe conservare qualche energia in vista di Wimbledon. Sull’erba di Nottingham, Sergiy Stakhovsky – specialista del serve and volley, schema redditizio su questa superficie – potrebbe sorprendere Troicki.
I primi confronti tra questi due tennisti andarono in scena in Italia, a livello challenger, nel 2009: si giocarono tra aprile ed agosto, a Napoli e ad Orbetello, e si conclusero con una vittoria per parte. L’unica sfida disputata a livello di circuito maggiore risale al 2012, quando Alexandr Dolgopolov riuscì ad imporsi per 7-6 6-4 a Madrid, pur dovendo giocare su una superficie – la terra battuta – teoricamente meno adatta alle sue peculiarità che a quelle del suo avversario. Ora, sull’erba di Nottingham, Pablo Andujar dovrebbe essere messo ancor più in difficoltà dal tennis molto rapido di Dolgopolov, verosimilmente destinato ad ottenere un nuovo successo in due set.
Juan Monaco è un tennista molto temibile sulla terra battuta, dove ha vinto ben 225 partite a livello di tabellone principale nel circuito maggiore, ma fatica molto su altri tipi di campi. L’argentino – che nel 2012 si aggiudicò quattro titoli ed arrivò tra i primi dieci giocatori della classifica mondiale, prima di calare vistosamente di rendimento e perdere numerose posizioni – corre il serio pericolo di subire un’eliminazione prematura a Nottingham, dove si gioca sull’erba, la superficie più congeniale alle caratteristiche di Denis Istomin, che è reduce da una netta vittoria ai danni di Nicolas Almagro e adesso potrebbe ulteriormente avanzare nel tabellone.