Abbiamo guardato le probabili formazioni e messo a confronto Juventus e Barcellona, finaliste di Champions League, riguardo alcuni aspetti tattici che secondo noi potrebbero fare la differenza, in una partita forse più equilibrata di quanto dicano le quote. Ecco la nostra analisi definitiva e i pronostici sulla finale.
Le probabili formazioni
Giovedì, dopo l’ultimo allenamento a Vinovo, la Juventus ha comunicato che Giorgio Chiellini non potrà giocare la finale di Champions League a causa di “una lesione di primo grado del muscolo soleo della gamba sinistra”. A questo punto la difesa a 4 è la più probabile, con Barzagli al posto di Chiellini, ed Evra e Lichtsteiner esterni. È l’unica novità rispetto alle attese, e più avanti spieghiamo se e come potrà incidere sull’andamento della partita: per il resto, le formazioni dovrebbero essere quelle titolari, da una parte e dall’altra (Iniesta era in dubbio per un lieve infortunio al polpaccio, qualche giorno fa, ma sabato sarà quasi certamente in campo).
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra; Pirlo, Marchisio, Pogba; Vidal; Morata, Tévez.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Alves, Piqué, Mascherano, Jordi Alba; Busquets, Iniesta, Rakitić; Neymar, Messi, Suárez.
Tiri da fuori area
Nei rispettivi campionati, in questa stagione, Barcellona e Juventus hanno mostrato – tra le tante – una differenza di gioco piuttosto rilevante: è la statistica relativa alla percentuale di gol segnati da tiri da fuori area. Il Barcellona ha segnato in questo modo soltanto il 7,27% dei suoi gol complessivi (8 su 110); la Juventus il 30,5% (22 su 72). Riguardo quelli subìti le statistiche sono più equilibrate: entrambe hanno subìto gol prevalentemente dall’interno dell’area di rigore (il Barcellona 20 gol su 21 subìti, la Juventus 20 gol su 24 subìti).
C’è stata una fase nella scorsa stagione, e anche un’altra all’inizio di questa, in cui la Juventus svoltava molte partite con questo genere di azione: la superiorità tecnica a centrocampo permetteva di liberare uno tra Pogba e Vidal per il tiro da fuori area. Dato che entrambi sanno come calciare da quella posizione, ne usciva spesso un gol. Quindi, se dovesse verificarsi una possibilità del genere, la Juventus ha tutte le qualità per segnare così. È capitato, per esempio, contro avversari con la difesa piazzata (ma scarsa).
[Pogba, Juventus-Chievo 2-0, 25 gennaio 2015]
Diciamo però che un gol del genere è piuttosto improbabile, dato che il Barcellona ha una difesa tecnicamente più attrezzata, e soprattutto perché il Barcellona – consapevole di avere un centrocampo numericamente ridotto – fa sempre pressing altissimo piuttosto che abbassarsi a difendere. Ad ogni modo, il tiro da fuori area rimane una possibilità per la Juventus anche in caso di contrattacchi veloci: in questi casi non è raro che i trequartisti della Juventus, di supporto agli attaccanti già in corsa, decidano di concludere in porta da fuori area.
[Pogba, Juventus-Sassuolo 1-0, 9 marzo 2015]
Un altro esempio è il gol di Vidal nel 3-1 contro il Napoli a gennaio scorso. In genere, si tratta di una tendenza piuttosto frequente tra i trequartisti della Juventus. Ecco la posizione dei tiri dei gol segnati in campionato da Vidal (a sinistra) e da Pogba (a destra): almeno la metà dei loro gol sono stati segnati da fuori area.
Calci piazzati
Da quest’altro punto di vista, Juventus e Barcellona hanno invece mostrato nel corso dei loro rispettivi campionati una sostanziale uguaglianza: hanno segnato su calcio piazzato – compresi calci d’angolo e punizioni a due – 22 gol il Barcellona e 19 gol la Juventus (ed entrambe hanno segnato sei volte su rigore). Per avere un riferimento utile come termine di paragone, l’Atletico Madrid – una squadra tecnicamente mediocre ma che basa molto del proprio gioco proprio sulla fisicità e sui calci piazzati – ha segnato su calcio piazzato 35 gol in campionato (di cui 12 su punizione a due: in questo modo il Barcellona ne ha segnati solo 5 e la Juventus solo 3).
• Calci d’angolo e punizioni calciate in area
Benché ci sia equilibrio nelle statistiche generali sui calci piazzati, la Juventus ha nei calci d’angolo e nelle punizioni calciate in area un’altra delle possibilità concrete di segnare al Barcellona, sia per meriti propri sia soprattutto perché si tratta di un genere di azione in cui il Barcellona non difende benissimo. È vero che a ottobre il Barcellona era quasi un’altra squadra (Suárez ancora squalificato, Piqué fuori forma e spesso in panchina); ma la pesante sconfitta per 3-2 in casa del Paris Saint Germain, nella seconda partita della fase a gironi, aveva mostrato una lacuna ben precisa: la difesa in linea su calcio piazzato quando i difensori e i centrocampisti avversari salgono per gli inserimenti.
[David Luiz, PSG-Barcellona 3-2, 30 settembre 2014]
In quella partita un altro gol lo fece di testa su calcio d’angolo addirittura Marco Verratti, alto 1 metro e 65, completamente smarcato. Ribadiamo: mancava Piqué e la difesa con Mathieu e Mascherano non era proprio il massimo, obiettivamente. Però quella dei colpi di testa sui calci piazzati – sui calci d’angolo, specialmente – è una vulnerabilità che il Barcellona ha mostrato anche in altre occasioni, e a volte con la difesa titolare.
[Benatia, Bayern Monaco-Barcellona 3-2, 12 maggio 2015]
Proprio per questa ragione, è probabile che Allegri – scegliendo di giocarsela sul serio e apertamente dall’inizio – dia indicazione ai difensori e ai centrocampisti di salire su qualsiasi calcio piazzato, anche dalla trequarti. Pirlo è sempre molto preciso in questo genere di potenziali “assist”. E per i colpi di testa ci sono Bonucci, Pogba, Morata, Vidal, mentre il Barcellona ha soltanto Piqué, Mascherano e Busquets. E da questo punto di vista, purtroppo per la Juventus, Chiellini è un’assenza abbastanza rilevante. (Già che parliamo di lui, un’altra statistica un po’ spiacevole per la Juventus è che nella stagione 2014-2015, considerando tutte le competizioni, ha vinto con Chiellini il 71,1% delle partite e senza Chiellini solo il 45,5%).
Il fatto che la Juventus sia in grado di segnare al Barcellona su calcio d’angolo non significa che gli occorrerà batterne di più dell’avversario. Anzi: la Juventus è la squadra che in questa edizione della Champions League ha concesso più calci d’angolo (57). Bene tenerlo a mente, per i pronostici su questa tipologia di scommessa (ci arriviamo: sono in fondo, come al solito).
• Punizioni in porta
E poi, dicevamo, la Juventus ha dato prova di saper sfruttare i calci piazzati anche per meriti propri, e non solo per debolezze dell’avversario: le punizioni in porta, in particolare, rappresentano un modo in cui questa squadra ha continuato a fare gol anche con Allegri allenatore.
[Pirlo, Juventus-Olympiakos 3-2, 4 novembre 2014]
[Tévez, Juventus-Malmö 2-0, 16 settembre 2014]
Errori difensivi
E qui veniamo agli aspetti tattici potenzialmente a favore del Barcellona. Capiamoci: il Barcellona – come chiaramente indicato da qualsiasi bookmaker o commentatore sportivo credibile – ha svariati modi di far gol alla Juventus. Ha in Messi, Neymar e Iniesta, per dire, tre giocatori in grado di inventarsi un gol in qualsiasi modo e in qualsiasi momento della partita, ed è questa una delle principali ragioni per cui è la squadra nettamente favorita.
Al di là delle qualità dei singoli, c’è però un altro aspetto tattico della partita che potrebbe giocare a favore del Barcellona: gli errori difensivi individuali, benché il Barcellona in campionato abbia mostrato una maggiore propensione a commetterne rispetto alla Juventus. Si tratta di quegli errori evidenti commessi da un difensore, errori definibili come tali in un modo più o meno unanime.
In campionato, in questa stagione, il Barcellona ne ha commessi 25 in totale, e ben 10 di questi hanno causato un gol della squadra avversaria; la Juventus ne ha commesso 7 in totale, e soltanto uno di questi ha causato un gol dell’avversario. Un esempio del Barcellona – decisivo per come finì la partita – è quello commesso da Dani Alves nei primi minuti della partita di campionato giocata a febbraio contro il Málaga: su un maldestro retropassaggio troppo corto di Alves, Juanmi riuscì a segnare l’unico gol di tutta la partita. E d’altronde Dani Alves, come noto, è uno dei più forti esterni al mondo in fase offensiva ma non in quella difensiva.
La Juventus, tuttavia, rispetto al Barcellona ha mostrato una maggiore tendenza a subire gol per gravi errori o distrazioni difensive individuali in partite importanti: quelle di Champions League. Un maldestro scivolone di Chiellini, per esempio, causò il provvisorio pareggio del Borussia Dortmund a Torino nella partita di andata degli ottavi.
[Reus, Juventus-Borussia Dortmund 2-1, 24 febbraio 2015]
Non un vero e proprio errore, ma quantomeno una grave distrazione, principalmente di Bonucci e Lichtsteiner, causò anche il provvisorio pareggio del Real Madrid a Torino nella semifinale di andata: Ronaldo approfittò del “buco” lasciato in mezzo dai due difensori della Juventus.
[Ronaldo, Juventus-Real Madrid 2-1, 5 maggio 2015]
Una delle due sconfitte della Juventus nella fase a gironi – tanto per citare un altro errore difensivo – fu determinata dal gol subìto ad Atene contro l’Olympiakos. Lo segnò Kasami, e fu anche un bel tiro, ma in quell’azione Ogbonna mostrò scarsissima reattività: non “triplicò” la marcatura sull’avversario a sinistra (ok, giusto) ma neppure corse verso Kasami al centro: “passeggiò” inutilmente tra i due e, tardando ad arrivare, creò di fatto parità numerica tra attaccanti e difensori (e invece la Juventus lì poteva difendere con quattro giocatori, e Ogbonna chiudere su Kasami molto prima).
[Kasami, Olympiakos-Juventus 1-0, 22 ottobre 2014]
Gioco in verticale e contrattacchi
In diverse circostanze nel corso della stagione il Barcellona allenato da Luis Enrique è stato apprezzato per la sua capacità di proporre soluzioni di gioco diverse dal tiki-taka. In particolare le giocate in verticale e in contrattacco sono state di fatto consentite dall’acquisto di due giocatori del genere che al Barcellona mancava: Rakitić e Suárez. Rakitić, uno che nel Siviglia era abituato a giocare in posizione più avanzata e in verticale, ha dimostrato una duttilità tattica di fondamentale importanza per il Barcellona: gioca benissimo anche in orizzontale, nelle partite in cui occorre farlo; e continua a giocare come sa – in verticale – ma da posizione più arretrata, permettendo al Barcellona di “abbreviare” le azioni già in fase di impostazione.
Quanto ai contrattacchi, Suárez ha creato spesso difficoltà ricevendo questo genere di passaggi in verticale, con le difese avversarie in ritardo nella copertura e in grave difficoltà con le marcature. Nella partita di campionato contro il Valencia, nel girone di ritorno, il primo gol è stato segnato dal Barcellona nel primo minuto della partita: due passaggi in verticale conclusi magnificamente da Suárez. Il vantaggio di Suárez in questo genere di azioni è evidente: l’indecisione dei suoi avversari nella scelta di “raddoppiare” su Messi o mantenere la marcatura su di lui. E in questo caso il difensore “indeciso” era Otamendi, non esattamente un incapace: in pratica, l’errore di Lucas Orbán nell’uscita in anticipo su Messi ha generato uno svantaggio ormai praticamente irrimediabile.
[Suárez, Barcellona-Valencia 2-0, 18 aprile 2015]
I contrattacchi – che messa così sembrano un punto decisamente a vantaggio del Barcellona – sono però un genere di azione da cui anche la Juventus potrebbe trarre qualche beneficio, considerando che il possesso palla e la gestione del gioco potrebbero rimanere al Barcellona per lunghi tratti della partita. In questi casi il Barcellona ha talvolta mostrato, in questa stagione, alcune vulnerabilità anche contro squadre piuttosto scarse e in partite completamente dominate. È una situazione di gioco in cui la Juventus in questa stagione ha davvero sbagliato poco e niente (quando andava male ci rimediava quantomeno un calcio di rigore). La partita difensivamente “perfetta”, per intenderci, deve quindi farla anche il Barcellona, se vuole vincere la Champions League 2014-2015.
[Isaac Success sull’1-0, Barcellona-Granada 6-0, 27 settembre 2014]
Ricapitolando
Per come la vediamo noi, il Barcellona è in grado di segnare alla Juventus non tanto alla fine di azioni dominate da un estenuante possesso palla (non è facile segnare alla Juventus con la difesa piazzata). È più probabile che il Barcellona riesca a farlo al termine di azioni rapide, in corsa, sfruttando eventuali errori in fase difensiva o in fase di impostazione – comunque nella propria metà campo – da parte della Juventus.
La Juventus, dall’altra parte, è in grado di segnare al Barcellona sui calci piazzati e con tiri da fuori area, una soluzione che la Juventus sceglie spesso anche in caso di contrattacco, ovvero l’altro tipo di azione da cui potrebbe tirare fuori un gol.
L’arbitro
La partita sarà arbitrata da Cüneyt Çakır, un turco di 38 anni molto bravo e rispettato, con oltre nove anni di esperienza in ambito internazionale. In questa stagione ha già arbitrato tre partite in Europa League e quattro in Champions League, tra cui la partita degli ottavi Paris Saint Germain-Chelsea (1-1). Diciamo che alle italiane non ha portato tantissima fortuna: era lui l’arbitro nella partita dei preliminari persa dal Napoli 3-1 contro l’Athletic Bilbao, ed era lui l’arbitro anche nella partita della fase a gironi persa 2-0 dalla Roma contro il Bayern Monaco. A volersi male, si può anche ricordare che era il quarto uomo nella finale persa dall’Italia contro la Spagna a Euro 2012, ma fermiamoci qui. (Ci sarebbe anche Benfica-Juventus dell’anno scorso ma ok, ok, basta così).
È uno tosto e molto attento. Nella semifinale di ritorno della Champions League 2011-2012 giocata al Camp Nou tra Barcellona e Chelsea (dopo la vittoria per 1-0 del Chelsea a Londra), a Çakır non si fece alcun problema a buttare fuori il capitano del Chelsea Terry – sul risultato di 2-0 per il Barcellona – per una ginocchiata contro Alexis Sánchez. (Poi il Chelsea, rimasto in dieci, parcheggiò il pullman in difesa© e riuscì addirittura a pareggiarla 2-2 sfruttando i contropiedi).
Un’espulsione molto discussa, Champions League 2012-2013: quella di Nani per questo calcio volante contro Arbeloa nella partita di ritorno degli ottavi vinta dal Real Madrid contro il Manchester United. Ferguson si arrabbiò moltissimo, e ci furono grandi contestazioni da parte dei tifosi, perché il fallo commesso da Nani era stato da molti ritenuto non intenzionale (non stava guardando l’avversario).
In questa edizione della Champions League la Juventus ha ricevuto 23 ammonizioni e nessuna espulsione, mentre il Barcellona ha ricevuto 18 ammonizioni e un’espulsione (Rafinha per doppia ammonizione contro l’APOEL Nicosia). L’Atletico Madrid, per avere un riferimento, è quella che ha preso più cartellini di tutti, in Champions: 30 ammonizioni e 2 espulsioni. Nei rispettivi campionati di questa stagione, complessivamente, la Juventus ha ricevuto 74 ammonizioni e 5 espulsioni, il Barcellona 68 ammonizioni e 3 espulsioni. Insomma, sono squadre che prendono molte ammonizioni ed espulsioni? No.
I pronostici del Veggente
Secondo un piccolo sondaggio interno che abbiamo pubblicato mercoledì scorso (per quello che può valere il nostro microscopico campione), oltre tre centinaia di lettori del Veggente, abituali o occasionali che siano, ritengono la vittoria del Barcellona nei tempi regolamentari il pronostico più realistico per questa finale (circa il 47%), seguito però da un pronostico “neutro” (finisce ai rigori al 23%) e due esiti favorevoli alla Juventus (vince nei tempi regolamentari al 15% e ai tempi supplementari all’11%). L’altro pronostico favorevole al Barcellona – vince ai tempi supplementari – è il meno sostenuto dai lettori (4%).
In effetti, dopo una lunga riflessione di gruppo, siamo arrivati anche noi alla conclusione che il pronostico sulla scommessa 1X2 sabato sera forse non ci sta. Meglio concentrarsi su pochi pronostici ma buoni, quelli che – alla luce dell’analisi appena conclusa – appaiono più realistici e motivati. Per capirci: tanto vale giocare “maggior numero di corner” a favore del Barcellona a quota 1.55 piuttosto che il 2 secco a una quota più o meno simile.
Probabili formazioni
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra; Pirlo, Marchisio, Pogba; Vidal; Morata, Tévez.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Alves, Piqué, Mascherano, Jordi Alba; Busquets, Iniesta, Rakitić; Neymar, Messi, Suárez.
GOL (2.00, Betfair)
Assist di Pirlo (9.00, “Speciali Juve-Barca” di Eurobet)
Messi migliore in campo (4.00, “Speciali Juve-Barca” di Eurobet)
(Champions League, Juventus-Barcellona: altre statistiche)
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