Le due Mercedes si sono piazzate in prima fila anche stavolta, nel Gran Premio noto – oltre che per gli yacht ormeggiati a bordo pista e per i guard rail a un foglio di distanza dalle ruote – per il fatto che sorpassare è una faccenda complicata. E si capisce anche dalle quote nei testa a testa. Diamo un’occhiata.
Dove e a che ora
La partenza del Gran Premio, il sesto della stagione 2015, è alle 14:00 (il fuso orario è lo stesso dell’Italia): è uno di quelli trasmessi sia da Sky, sui canali tematici Sky Sport F1 HD, sia sulla RAI. Questa gara, come noto, si corre su un circuito ricavato da una strada urbana del quartiere Monte Carlo chiusa al traffico nelle ore e nei giorni delle prove e della corsa. È un tracciato lungo 3.337 metri, che in gara viene percorso per 78 volte fino a raggiungere una distanza totale di 260,286 chilometri (è l’unico Gran Premio stagionale che fa eccezione alla regola dei 305km di percorrenza minima in gara).
La griglia di partenza
1. Hamilton (Mercedes) – 2. Rosberg (Mercedes)
3. Vettel (Ferrari) – 4. Ricciardo (Red Bull)
5. Kvyat (Red Bull) – 6. Raikkonen (Ferrari)
7. Perez (Force India) – 8. Maldonado (Lotus)
9. Verstappen (Toro Rosso) – 10. Button (McLaren)
11. Hulkenberg (Force India) – 12. Massa (Williams)
13. Alonso (McLaren) – 14. Nasr (Sauber)
15. Grosjean°°° (Lotus) – 16. Bottas (Williams)
17. Ericsson (Sauber) – 18. Stevens (Manor Marussia)
19. Merhi (Manor Marussia) – 20. Sainz*** (Toro Rosso)
°°° 5 posizioni di penalizzazione in griglia per aver sostituito il cambio dopo il GP di Spagna
*** nonostante l’ottavo tempo, partirà dal fondo come penalizzazione per non aver sottoposto la macchina a una verifica del peso in Q1 (art. 26.1)
Sul serio vince sempre chi parte in pole position?
Beh sì, abbastanza, soprattutto ultimamente: nelle ultime dieci edizioni è successo in nove casi. Nella storia di questo Gran Premio è capitato 28 volte in 61 edizioni complessive, e cioè nel 45,90% dei casi: percentuali superiori a questa si trovano soltanto in circuiti più recenti come quelli in cui si tengono il Gran Premio di Singapore (71.43%), il Gran Premio della Malesia (52.94%), il Gran Premio della Cina (58.33%), e – tra quelli più tradizionali – il Gran Premio del Giappone (46.15%).
Che tempo fa
Di piovere non dovrebbe piovere, almeno durante la gara (forse un po’ nel tardo pomeriggio), ma in ogni caso non ci sarà il caldo che ci si aspettava in quella parte di Europa in questo periodo dell’anno. Anzi le temperature dovrebbero essere persino leggermente più basse rispetto a quelle di giovedi e di sabato, che non è una buonissima notizia per alcune squadre. Entrambi i piloti della Ferrari, per esempio, hanno riferito alcune difficoltà a portare rapidamente le gomme alla giusta temperatura: è un vecchio problema, che la Ferrari pareva aver quasi risolto quest’anno. Non del tutto, evidentemente.
Quale sarà la strategia prevalente
Salvo sorprese e/o ingressi della safety car in pista (piuttosto frequenti, nel GP di Monaco), dovrebbero tutti andare per una sola sosta, con un primo stint piuttosto lungo. In teoria la strategia a due soste sarebbe più veloce, ma in pratica i piloti nelle prime posizioni tendono a non fermarsi più di una volta in circostanza normali, altrimenti si ritroverebbero nel traffico prima di metà gara (e addio). Tutto questo, dicevamo, salvo imprevisti.
Quando entra la safety car, fanno tutti la sosta ai box?
Tendenzialmente sì ma dipende. La safety car è stata impiegata almeno una volta durante la gara in 10 delle ultime 15 edizioni di questo Gran Premio. Rosberg nel 2013 ha vinto la corsa fermandosi due volte – non una, come previsto – e approfittò in entrambi i casi dell’ingresso della safety car. Sta tutto a capire in tempo cosa fanno gli avversari e quanto vantaggio si è eventualmente in grado di accumulare decidendo di non fermarsi quando entra la safety car (solitamente si guadagna poco: per questo tendono a fermarsi tutti comunque, anche se le gomme ne hanno ancora). Nel 2011 invece Vettel vinse la corsa scegliendo di non fare la sosta extra al momento dell’ingresso della safety car, e resistette negli ultimi giri agli attacchi di Button e Alonso, che invece si erano fermati ai box e quindi avevano gomme più fresche.
Chi è andato fortissimo in questo fine settimana, finora
È andato fortissimo Hamilton, che non fa più notizia ma che nelle più recenti edizione del Gran Premio di Monaco le aveva prese – si fa per dire – da Rosberg (stavolta è uno scenario piuttosto improbabile). Va sempre meglio Vettel, che sabato mattina, al momento di cominciare a fare giri veloci sul serio, non ha più sbagliato neppure una curva (al contrario del suo compagno di squadra, che in qualifica continua a mostrare alcune evidenti insufficienze). Sono andati anche piuttosto bene Kvyat e Maldonado, che però è un pilota troppo inaffidabile per puntarci sopra qualcosa. Benissimo le Toro Rosso sia con Verstappen che con Sainz, che però ha pasticciato con un semaforo rosso in Q1 ed è stato sanzionato con una partenza dal fondo della griglia (aveva l’ottavo tempo). Anche Button è stato bravissimo per tutto il fine settimana, arrangiandosi con una macchina le cui limitazioni poco ci manca che diventino oggetto di barzellette (Alonso si è fermato ancora per un guasto, stavolta in Q2).
E una cosa di Raikkonen, per chiudere
Da aggiungere alla cospicua e apprezzatissima serie di messaggi radio memorabili di Kimi Raikkonen, segnaliamo questa sua composta comunicazione al box durante lo scorso Gran Premio di Spagna, mentre aveva alcune difficoltà a doppiare una Marussia.
Questo contenuto è stato modificato 23 Maggio 2015 19:54
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