Domenica in Spagna, alle 19, si gioca una giornata di campionato fondamentale perché può prolungare o terminare le speranze di permanenza nella Primera División da parte di alcune squadre messe piuttosto male in classifica: il Deportivo La Coruña al “Riazor” contro il Levante e l’Eibar a Getafe si giocano tutto ma proprio tutto.
L’ingarbugliata situazione di classifica nel campionato spagnolo
Finisse oggi il campionato spagnolo, il Deportivo La Coruña sarebbe salvo per questione di classifica avulsa rispetto a Granada ed Eibar che hanno lo stesso numero di punti: 31. Nella parte bassa della Liga è uno dei campionati più avvincenti e incerti degli ultimi anni. Al “Riazor” contro il Levante il Deportivo giocherà in questo penultimo turno di campionato la sua partita dell’anno: vincerla significherebbe rimanere in Primera División anche nella prossima stagione; perderla significherebbe molto probabilmente retrocedere in Segunda División dato che nell’ultima giornata l’Eibar può ragionevolmente sperare di fare punti in casa contro il Cordoba (già retrocesso), mentre il Deportivo al “Camp Nou” e il Granada in casa contro l’Atletico Madrid rischiano di fare 0 punti in due.
Ce la sta mettendo tutta, questo sì. Il Deportivo – che non vince dal 6 febbraio scorso (fu proprio un 2-0 in casa contro l’Eibar, già sconfitto in trasferta per 1-0 nel girone di andata), ma nelle ultime due giornate ha ottenuto due buonissimi pareggi per 1-1 contro Villarreal e Athletic Bilbao, due squadre ancora in cerca di punti per raggiungere i loro rispettivi obiettivi stagionali. Al “San Mamés” il Deportivo, pur non giocando propriamente una gran partita, era comunque riuscito a segnare un gol in più, annullato dall’arbitro per un fallo che ha visto solamente lui. Poi, al quarto minuto di recupero, Lopo ha segnato con un gran colpo di testa in area il gol del pareggio, regalando un gioia immensa a circa un migliaio di tifosi di La Coruña arrivati a Bilbao (oltre 500 chilometri di viaggio attraverso le Asturie e la Galizia). Grazie a quel gol e a quel punto, il Deportivo può vincere questa e festeggiare già la permanenza nella Liga.
Questa “partita dell’anno” il Deportivo dovrà giocarla contro una delle squadre più rognose di tutto il campionato, il Levante, che anche quest’anno è riuscito a sfangarla ottenendo come al solito i risultati necessari nel momento decisivo della stagione: le due vittorie per 1-0 negli scontri diretti contro Getafe e Cordoba, ad aprile. Matematicamente non è ancora salvo ma in sostanza gli basta un punto per esserlo (e potrebbe salvarsi anche senza bisogno di fare altri punti del tutto, a seconda dei risultati delle altre).
Alla pesante sconfitta per 2-0 contro la Real Sociedad, due settimane fa, è seguito l’ottimo pareggio per 2-2 contro l’Atletico nel turno scorso. È stata una partita emblematica della vera forza del Levante: il “cinismo” e la “freddezza”, se ci capiamo sui termini. Il Levante gioca tendenzialmente con un 3-5-2 con esterni molto bassi (una specie di 5-3-2 insomma). È una squadra tecnicamente limitata, ma tu prova ad addormentarti o a fare un errore, e Barral o Uche ti fanno gol.
La buona notizia per il Deportivo è che il Levante sarà senza Barral, squalificato. Uche invece dovrebbe esserci ma in settimana non si è allenato con regolarità a causa di un lieve infortunio che si è procurato durante la partita scorsa. Alle brutte, in attacco giocherebbe El Zhar insieme a Casadesus, di nuovo disponibile dopo il suo turno di squalifica. Nel Deportivo non manca nessuno ma c’è da valutare le condizioni di Pablo Insua in difesa.
Al Riazor c’è da aspettarsi una partecipazione di pubblico quantomeno paragonabile a quella dei tempi della promozione recente. Festeggiare la permanenza nella Liga battendo il Levante sarebbe anche una soddisfazione ulteriore, dato che le ultime due partite giocate a La Coruña il Levante le ha vinte (non perde in questo stadio dal 2008).
Le probabili formazioni:
DEPORTIVO LA CORUNA: Fabricio; Laure, Lopo, Sidnei, Pablo; Juanfran, Borges, Bergantinos, Luisinho; Lucas; Riera.
LEVANTE: Marino; Juanfran, Vyntra, Ramis; López, Simao, Mari, Morales, Tono; Casadesus, Uche (o El Zhar).
L’Eibar, ovvero la neopromossa che nel girone di andata aveva positivamente sorpreso la totalità dei commentatori sportivi spagnoli, nel girone di ritorno è stato semplicemente disastroso. Una delle sue statistiche più allarmanti mostra che, a parte il Cordoba retrocesso, nessuno nel campionato spagnolo è riuscito a ottenere consecutivamente più sconfitte dell’Eibar: 8 partite perse di fila tra la fine di gennaio e metà marzo, un periodo di tempo in cui l’Eibar è stato in grado di segnare soltanto due gol. Il pareggio per 0-0 contro il Granada e poi la vittoria in casa per 1-0 contro il Malaga, tra marzo e aprile, avevano fatto credere che le cose potessero migliorare – a quel punto non potevano che migliorare – e invece niente: da allora l’Eibar le ha perse tutte fino a oggi (6 sconfitte di fila).
Con il senno di poi, ma già anche un po’ con quello di prima, si può dire che vendere il migliore difensore della squadra, Raúl Albentosa, nel mercato invernale non poteva evidentemente essere una decisione priva di conseguenze sul campo. Anche perché con la sua altezza – 1.93 metri – magari finiva che Albentosa avrebbe pure segnato qualcuno dei gol che sono così tanto mancati all’Eibar nel girone di ritorno.
Per quanto il morale non sia dei migliori, circola però anche una certa consapevolezza che la squadra ha sostanzialmente in mano le proprie sorti: restano da giocare due sole partite, due partite teoricamente “abbordabili” – in trasferta contro il Getafe quasi–salvo e in casa contro il Cordoba retrocesso – anche se abbordabile per l’Eibar non si può più ritenere con troppa sicurezza alcuna partita. Al Getafe – che non vince dal 9 aprile scorso (1-0 contro l’Elche) e ha perso consecutivamente le ultime cinque partite – basta praticamente un punto per ottenere la salvezza con un turno di anticipo, obiettivo già comunque ritenuto virtualmente raggiunto prima dell’inizio di questa lunga serie di sconfitte. Delle tre partite che hanno finora giocato contro in questa stagione – si sono affrontati anche in Coppa del Re – il Getafe ne ha vinte due (3-0 e 2-1) mentre l’Eibar è riuscito a vincere 2-1 una delle due partite giocate in casa.
Lunedì scorso il Getafe, che aveva bisogno di almeno un punto, ha perso 2-0 a Vallecas contro il Rayo. Che l’attacco non sia dei più prolifici, sostanzialmente a causa dell’assenza di Vázquez, si sapeva. Più che altro contro il Rayo il Getafe ha mostrato ancora una volta anche i suoi limiti difensivi: Manucho è riuscito a segnare il primo gol, tanto per fare un esempio, colpendo il pallone da solo contro tre difensori del Getafe in area, su cross di Insúa dalla sinistra. (Sul secondo gol no, diciamo che è più merito di Miku e del Rayo, con una grande azione con tocchi di prima). È stata una partita negativa per il Getafe anche perché alla fine è stato espulso Roberto Lago – un laterale sinistro non titolare ma impiegato con una certa frequenza – per aver fatto a pugni con Aquino (espulso pure lui), e quindi contro l’Eibar non ci sarà perché squalificato.
Gli altri assenti certi nel Getafe sono l’altro squalificato, Sarabia, e i già noti infortunati Valera, Vázquez, Yoda e Lafita. Sono da valutare le condizioni di Vigaray che potrebbe lasciar posto ad Arroyo in ogni caso, sulla corsia destra. Nell’Eibar l’ultimo infortunato in ordine di tempo è l’esterno sinistro Abraham, che aveva giocato qualche minuto di partita l’ultima volta un paio di settimane fa, contro il Siviglia in casa (3-1 per il Siviglia). Gli altri infortunati già noti sono il difensore Raúl Navas e il portiere Jaime, entrambi infortunati e assenti da aprile. Manca anche Dani García a centrocampo, squalificato dopo essere stato ammonito per la seconda volta consecutivamente nella partita del turno scorso contro l’Espanyol (persa in casa 2-0).
Le probabili formazioni:
GETAFE: Guaita; Escudero, Velázquez, Alexis, Vigaray; Lacen, Rodriguez; Hinestroza, Castro, León; Babá.
EIBAR: Irureta; Bóveda, Lillo, Anibarro, Vilá; Fernándenz, Boateng; Moral, Arruabarrena, Saúl Berjon; Piovaccari.
Questo contenuto è stato modificato 18 Maggio 2015 09:32
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