Il perdente dell’anno (altro che Bale e Ancelotti)

Tra le tante cose capitate durante Real Madrid-Juventus, semifinale di ritorno di Champions League giocata allo stadio “Santiago Bernabéu”, diversi commentatori ne hanno giustamente sottolineata una capitata al 31° minuto del primo tempo, che purtroppo non sorprende più di tanto gli appassionati di calcio che seguono i campionati di calcio in Europa.

La Juventus era in svantaggio per 1-0 da poco meno di dieci minuti, dopo il gol segnato da Cristiano Ronaldo su rigore; e però stava attaccando, e Patrice Evra aveva appena ottenuto un calcio d’angolo sulla fascia sinistra. L’attenzione e la prontezza del raccattapalle nel recuperare il pallone sono state esemplari e lodevoli, se non fosse che servivano a trattenerlo, il pallone, e a impedire che ci arrivasse prima Evra.

Oltre che irritante e profondamente antisportivo, il comportamento del raccattapalle è stato anche piuttosto sciocco, sia col senno di poi (il Real Madrid è stato eliminato) sia col senno di prima: il risultato di 1-0, per quanto sufficiente a garantire la qualificazione del Real Madrid, non poteva essere sensatamente considerato un risultato da “difendere” dal 32° del primo tempo. In verità – e questo dà ancora più tristezza – il raccattapalle, come fosse davvero un giocatore in campo, cercava di favorire il ritorno dei trequartisti a difendere in area (una cosa che non fanno manco gli allenatori, e ci mancherebbe, quando il pallone capita dalle loro parti).

In Spagna si tratta di un fenomeno non infrequente, anche se è piuttosto raro che capiti a questi livelli e in una competizione così importante (il raccattapalle perditempo con la pettorina della Champions League ci mancava). È talmente abituale vedere ogni tanto perdite di tempo del genere, nei campi della Liga, che a gennaio scorso si parlò moltissimo di un caso contrario, durante la partita di campionato Getafe-Celta Vigo: un raccattapalle che fa il bravo raccattapalle. Alcuni tifosi del Getafe se la presero con un giovane raccattapalle del loro stadio di casa – il “Coliseum Alfonso Pérez” – accusandolo di aver restituito troppo velocemente il pallone al giocatore della squadra ospite, il Celta Vigo, che da quella rimessa laterale segnò il gol dell’1-0.

Il Getafe quella partita poi la vinse 2-1, e meno male così, ma di quel comportamento si parlò per giorni. Dovette intervenire l’allenatore del Getafe, che allora era Quique Sánchez Flores, per chiudere la questione elogiando pubblicamente quel raccattapalle per la sua correttezza.

Per quanto riguarda gli stadi inglesi, è ancora noto un episodio dell’anno scorso che coinvolse José Mourinho durante una partita di campionato tra Crystal Palace e Chelsea. Nel secondo tempo, con il Chelsea in svantaggio di un gol, un raccattapalle – forse addirittura su indicazione di un centrocampista del Crystal Palace, Jason Puncheon – trattenne il pallone per troppo tempo invece che rimetterlo in campo per accelerare la ripresa del gioco. Mourinho dalla panchina e Azpilicueta dal campo corsero minacciosamente verso quel ragazzo, per rimproverarlo (Mourinho per impedire che Azpilicueta facesse una sciocchezza, disse lui nelle interviste a fine partita). A quel ragazzo Mourinho disse anche qualcosa all’orecchio.

L’episodio più clamoroso e citato è infine l’espulsione di Eden Hazard, giocatore del Chelsea, che a gennaio 2013 durante una semifinale di Capital One Cup contro lo Swansea colpì con un calcio il pallone trattenuto da un raccattapalle per terra.

Son sempre tutte scene molto ridicole, abbiamo notato.

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