Siviglia e Real Madrid. Contro. Parliamone.

SIVIGLIA – REAL MADRID | sabato ore 20:00

Nelle ultime partite il Real Madrid – con la formazione priva di Modric, Bale e Benzema – ha effettivamente mostrato alcuni limiti di cui potrebbe approfittare il Siviglia, che al Ramón Sánchez-Pizjuán non perde da oltre un anno. Bale si è allenato regolarmente ed è stato convocato; ma l’assenza “pesante” del Real, e si capisce ogni giorni di più, è quella di Modric.

Come sta Bale
Dei tre assenti del Real Madrid per infortunio – Modric, Bale e Benzema – di cui si parla da giorni sulla stampa sportiva spagnola, Bale è l’unico che teoricamente potrebbe farcela a giocare contro il Siviglia sabato sera. Giovedì mattina è tornato ad allenarsi regolarmente con la squadra, guarito dalla lesione al polpaccio sinistro che gli ha impedito di giocare dall’8 aprile scorso. Fino a quel giorno, dal 7 gennaio scorso, Bale aveva giocato in ogni partita e senza mai essere sostituito: al netto delle opinioni personali sul suo rendimento (a Madrid ha spesso ricevuto critiche pesanti e ingenerose), è innegabile che la sua improvvisa assenza sia stata una grana molto rilevante quantomeno per il suo allenatore, Carlo Ancelotti, che non aveva praticamente mai fatto a meno di lui nella formazione titolare.

Non è ancora chiaro se Bale – che è convocato – sarà regolarmente in campo contro il Siviglia, o se piuttosto verrà preservato in ogni caso in vista della semifinale di Champions League di martedì prossimo a Torino contro la Juventus. Alle domande mirate a cercare di sciogliere questo dubbio, Ancelotti in conferenza stampa ha risposto in modo abbastanza netto e chiaro: “La Juventus? La partita più importante è quella a Siviglia e schiererò la formazione migliore”. Resta da capire se le condizioni di Bale siano già talmente positive da renderlo da subito parte della ipotetica “formazione migliore” sabato sera. Magari sì. O magari no, e Ancelotti sa usare bene le parole.

Come ha giocato il Real senza Modric, Bale e Benzema contro l’Almeria
Male nel primo tempo, meglio nel secondo. A dispetto del 3-0 finale, mercoledì sera contro l’Almeria nel turno infrasettimanale il Real Madrid nel primo tempo ha effettivamente mostrato i limiti di una rosa certamente forte anche per quanto riguarda le “seconde linee” ma molto poco collaudata quando si tratta di gestire assenze numerose e tecnicamente rilevanti.

Il Real Madrid della gestione Ancelotti è una squadra di cui si è molto spesso parlato in termini di talento e fenomeni, ma un aspetto fondamentale è il suo equilibrio. Credere di poter vincere una Champions League semplicemente perché si hanno in squadra i giocatori più forti al mondo – se non altro sul piano tecnico individuale – è un errore che la società del Real Madrid ha commesso più volte, negli ultimi due decenni. Uno dei principali meriti di Ancelotti, appunto, è stato quello di essersi preso carico della necessità di dare equilibrio alla squadra. Ed è sempre andato tutto alla grandissima, diciamo.
Finché c’era Modric.

L’importanza di Modric
Modric è mancato una prima volta per oltre tre mesi, in questa stagione, in seguito a un infortunio al tendine del retto femorale subìto durante Italia-Croazia, a novembre. Poi è rientrato per poco più di un mese tra marzo e aprile prima di andare incontro a un nuovo infortunio (distorsione del legamento collaterale del ginocchio destro: stagione finita) durante una partita di campionato contro il Malaga il 18 aprile scorso. Insomma ha giocato molto poco, e comunque molto meno di altri centrocampisti come Kroos e Isco. Ciononostante, alcune settimane fa, in seguito al secondo infortunio di Modric, Ancelotti ha ricevuto alcune critiche da parte dei preparatori atletici della Croazia, i quali sostengono che Modric abbia ripreso a giocare troppe partite senza un’adeguata condizione atletica dopo il suo rientro, e che la sua gestione dovesse essere diversa da parte del Real Madrid.

È piuttosto noto che gran parte dei problemi del Real Madrid in questo campionato siano sostanzialmente occorsi durante il primo periodo di assenza di Modric. Al di là dei suoi tre assist e un gol in questa stagione, il suo contributo più importante al Real Madrid è quello di costruire gran parte delle azioni di attacco nella fase iniziale. Modric non è quello che passa il pallone a quello che fa gol: generalmente è quello che ha passato il pallone a quello che poi lo passa a quello che fa gol. Ed è anche, insieme a Kroos, quello che fa “uscire” il pallone dalla metà campo del Real. Senza di lui, Ancelotti ha dovuto affidare questo incarico quasi interamente a Kroos, e in parte a Isco.

Come può giocare il Real Madrid, con Benzema e senza
Verosimilmente, Modric non ce la farà a tornare in campo prima della fine della stagione. Benzema sta recuperando e potrebbe anche essere convocato contro la Juventus. Restano da capire le condizioni di Bale, la cui disponibilità cambierebbe parecchio le cose già in questa partita. Senza di lui, Ancelotti potrebbe trovarsi nella necessità di dare un’altra chance a un centrocampista che si sta dimostrando obiettivamente al di sotto della media della squadra, Asier Illarramendi, che ha giocato – non bene – in tutte e quattro le ultime partite del Real. Oppure potrebbe giocare Lucas Silva, che ha preso il suo posto a partita in corso contro l’Almeria, nel secondo tempo. Il modulo sarebbe una specie di 4-4-2 con Ronaldo e Hernandez in attacco, Rodriguez esterno a destra e Isco esterno a sinistra, con Kroos e Illaramendi davanti alla difesa.

Rodriguez sta giocando benissimo, e ultimamente abbiamo ribadito quanto poco lungimiranti fossero le letture negative del suo acquisto nel mercato estivo scorso: Rodriguez è un giocatore di grandissimo talento e con dei margini di miglioramento molto ampi, anche sotto l’aspetto della duttilità tattica (ha giocato la prima parte della sua carriera in una posizione forse non azzeccatissima). Da un punto di vista tattico le possibilità del Real Madrid di giocare bene e vincere – in assenza di Bale, Modric e Benzema – dipendono probabilmente più da lui che da Ronaldo stesso, capace di girare le partite sempre e solo a patto che il pallone arrivi dalle sue parti.

Se invece Bale sarà in campo, Illaramendi andrebbe in panchina e il centrocampo tornerebbe a tre, con Kroos, Isco e Rodriguez. A quel punto, in un 4-3-3 più collaudato, Ronaldo e Bale dovrebbero fare il solito importante lavoro in fase di copertura, mentre Hernandez ricoprirebbe in pratica il ruolo di Benzema.

E come sta il Siviglia
Il Siviglia, come di recente abbiamo avuto modo di dire più volte, è l’unica squadra imbattuta in questo campionato: 12 vittorie e 5 pareggi. Non solo: in generale, il Siviglia non perde nel suo stadio di casa, il Ramón Sánchez-Pizjuán, da marzo 2014. Insieme al Valencia, con ogni probabilità, è il peggior avversario che ti possa capitare di questi tempi nel campionato spagnolo, esclusi ovviamente Barcellona e Real Madrid (ma, forse forse, vincere è meno complicato al Bernabeu che al Ramón Sánchez-Pizjuán, ultimamente).

Grazie al 3-1 in casa dell’Eibar ha ripreso il Valencia al quarto posto. Bacca ha segnato due gol nei primi 15 minuti, chiudendo in pratica la partita (anche se il gol di Piovaccari al quinto minuto del secondo tempo la aveva provvisoriamente riaperta). Il Siviglia sta giocando molto bene, in modo sostanzialmente invariato rispetto a come ha giocato per tutta questa stagione. A centrocampo ci sono Krychowiak, Iborra e Mbia che coprono gli spazi lasciando la difesa esposta a pochi rischi. Quelli veloci stanno sulla trequarti, alternandosi di partita in partita a seconda delle disponibilità: Reyes, Aleix Vidal e Vitolo, un trequartista che in questa seconda parte della stagione ha segnato con una certa facilità grazie ai suoi frequenti inserimenti. In attacco Bacca concretizza. E se non c’è lui, c’è Gameiro, forse uno dei più sottovalutati attaccanti “a buon mercato” d’Europa (per quanto incostante, ma lo è anche Bacca).

Che partita può uscirne
L’ultima volta che il Siviglia ha rischiato seriamente di perderne una in casa è stato contro il Barcellona, l’11 aprile scorso. Dopo 30 minuti di dominio del Barcellona, il Siviglia si è messo a giocare come se non stesse in svantaggio di due gol: con pazienza e tanta organizzazione. Il pareggio – meritato – è arrivato grazie a un gol di Banega, prima della fine del primo tempo, e un altro di Gameiro a una decina di minuti dalla fine della partita.

Il Real Madrid – che non è riuscito a segnare in due delle ultime sei trasferte di campionato – potrebbe incontrare maggiori difficoltà a trovare contro il Siviglia gli spazi che ultimamente, con queste assenze, ha fatto fatica a trovare contro squadre meno attrezzate del Siviglia, e anche di molto. Ma allo stesso tempo, in caso di partita più aperta, il coraggio e l’intraprendenza del Siviglia potrebbero esporre la difesa a maggiori rischi in fase di contrattacco.

Probabili formazioni:
SIVIGLIA: Rico; Coke, Carrico, Kolodziejczak, Trémoulinas; Banega, Krychowiak; Vidal, Iborra, Vitolo; Bacca.
REAL MADRID: Casillas; Carvajal, Varane, Ramos, Marcelo; Isco, Kroos, Rodriguez; Bale, Hernandez, Ronaldo.

PROBABILE RISULTATO: 1-1
GOL (1.48, Eurobet)
1X (1.76, Gazzabet)

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