Le tre squadre impegnate in Champions dovrebbero fare turnover in vista del ritorno dei quarti, mentre in serata l’Athletic Bilbao al San Mamés cercherà di riprendere il buon andazzo che aveva cominciato dopo l’eliminazione dall’Europa League.
La forza mostrata dal Barcellona in trasferta contro il PSG – unita alla concomitante mezza figuraccia rimediata (per ora) dal Bayern Monaco contro il Porto – ha ridefinito in modo piuttosto preciso l’opinione della maggioranza dei commentatori sportivi e dei bookmaker riguardo la squadra più forte d’Europa. Ora come ora è il Barcellona, considerando anche e soprattutto il fattore decisivo – e spesso mai abbastanza considerato – dello stato di forma. Un altro elemento fondamentale di questa serie notevole di vittorie, come detto in altre precedenti occasioni, è che in questa stagione Suarez ha “ingranato” quando Neymar si è un po’ inceppato (mentre quell’altro, come noto, quest’anno non si inceppa praticamente mai). E quindi il Barcellona nel 2015 finora non ha visto risultati diversi dalla vittoria a parte una strana partita sotto tono contro il Malaga, persa 1-0 in casa, e un pareggio nella giornata scorsa contro il Siviglia, in una partita che, con due errori difensivi in meno, il Barcellona avrebbe molto probabilmente vinto a distanza di oltre un anno dall’ultima sconfitta del Siviglia al Ramón Sánchez Pizjuán.
La partita delle 4 del pomeriggio di sabato è senza dubbio la più bella di questo 32esimo turno di campionato. Perché il Barcellona affronta l’altra migliore squadra del 2015, il Valencia, che non perde da 10 giornate e che la settimana scorsa, con la facile vittoria interna contro il Levante, si è riportato a un solo punto dall’Aletico e verosimilmente se la giocherà fino alla fine della stagione per il terzo posto. È anche una partita con una lunga tradizione, in Spagna: negli ultimi vent’anni ha regalato momento indimenticabili. Uno su tutti, il più citato: lo strepitoso terzo gol di Rivaldo – in rovesciata, all’89°, dopo averne lui segnati già due – con cui il Barcellona vinse 3-2 e concluse la stagione 2000-2001 al quarto posto davanti al Valencia, ottenendo così l’accesso alla Champions League della prossima stagione.
Quasi certamente il Barcellona sarà senza Iniesta, uscito per una contusione al bacino all’inizio del secondo tempo della partita contro il PSG. Anche nel caso in cui dovesse farcela, probabilmente Luis Enrique non lo manderà in campo per evitare rischi di peggiorare le sue condizioni in vista degli impegni nel resto della stagione (il Barcellona avrà anche la finale di Coppa del Re). Il punto è che il Real Madrid sembra essersi ripreso e quindi non c’è tempo per concedersi cali psicofisici di alcun genere: il Barcellona scenderà in campo per vincerla e per mettere pressione al Real, che giocherà quattro ore più tardi a Malaga. Ci sarà anche particolare attenzione al Valencia, sia alla luce del suo stato di forma attuale sia ripensando alla vittoria notevole dell’anno scorso al Camp Nou (finì 2-3: per il Valencia segnarono Parejo, Piatti e Alcacer).
Barcellona e Valencia sono le due squadre che hanno subìto meno gol in questo campionato: 19 e 23. Naturalmente il Valencia ha segnato molto meno (56 vs 87), ma del resto ha basato la sua forza su tutto un altro tipo di gioco. Un pareggio al Camp Nou sarebbe unanimemente considerato un gran risultato, e probabilmente sarà la richiesta principale di Nuno Espirito Santo ai giocatori: grande attenzione in difesa e nella circolazione della palla a centrocampo, e cercare di segnare almeno un gol. Dato che Pablo Piatti ha un leggero infortunio, è molto probabile che lui non riuscirà a recuperare in tempo e che alla fine giocherà Rodrigo, insieme ad Alcacer e Feghouli largo a destra. La rosa del Valencia ha gli attributi e le qualità sufficienti per riuscire a segnare almeno un gol, magari sfruttando qualche contrasto vincente sulle corsie laterali; ma soprattuto – con Otamendi e Mustafi – il Valencia in questo momento ha, almeno teoricamente, la qualità per “resistere” all’attacco del Barcellona.
Probabili formazioni:
BARCELLONA: Bravo; Alba, Mathieu, Piqué, Alves (o Montoya); Rakitic, Busquets, Xavi; Neymar, Suarez, Messi.
VALENCIA: Alves; Orban, Mustafi, Otamendi, Barragán; Parejo, Fuego, Gomes, Feghouli, Rodrigo; Alcácer.
In attesa della partita di ritorno di Champions contro il Real Madrid al Bernabeu, all’Atletico Madrid tocca un turno non agevolissimo. A dispetto del terzultimo posto, il Deportivo La Coruna al Riazor non è una squadra semplice da affrontare: tanto più se il pareggio del Levante in casa contro l’Espanyol venerdì sera ha lasciato di fatto maggiori possibilità future per il Deportivo di tirarsi fuori dal terzultimo posto. Ma di questa partita si parla in Spagna da giorni per un altro motivo: la sicurezza. All’andata un tifoso del Deportivo La Coruna è morto in seguito a una serie di scontri molto violenti avvenuti in alcuni popolosi quartieri di Madrid tra ultras del gruppo “Frente Atlético” contro il gruppo Riazor Blues del Deportivo (affiancati da ultras estremisti del Rayo, i Bukaneros, riferirono alcuni).
Per questo motivo la Commissione di vigilanza della Liga ha disposto maggiori misure di sicurezza e dichiarato “a rischio” questa partita, dopo che l’Atletico aveva già vietato l’acquisto di biglietti per i propri tifosi e rinunciato al supporto dei suoi sostenitori in trasferta. Per quanto laterale, è il genere di motivo che, date le circostanze, potrebbe avere ripercussioni indirette anche sulla partita, favorendo una partita dai ritmi meno elevati. Inoltre l’Atletico è senza Mandzukic e senza Mario Suarez, entrambi non convocati per permettergli di recuperare energie in vista della partita contro il Real. Per lo stesso motivo potrebbero non giocare diversi titolari tra cui Miranda in difesa e Arda Turan a centrocampo.
Nel turno scorso il Deportivo è riuscito a strappare un punto importante all’Anoeta, pareggiando 2-2 contro la Real Sociedad: era la prima partita del nuovo allenatore Victor Sanchez, al quale il Deportivo ha chiesto il difficilissimo obiettivo di salvare la squadra dalla retrocessione. Il rendimento contro le grandi al Riazor è stato disastroso – 4 gol subiti dal Barcellona, 8 dal Real – ma lontano dal Vicente Calderon l’Atletico è un’altra squadra, e ultimamente sta facendo parecchio fatica. La vittoria resta molto verosimile, ma una vittoria contenuta resta più verosimile di una larghissima vittoria.
Probabili formazioni:
DEPORTIVO LA CORUNA: Fabricio; Luisinho, Sidnei, Lopo, Juanfran; Medunjaninn Bergantinos; Cavaleiro, Lucas, Rodriguez; Riera.
ATLETICO MADRID: Oblak; Juanfran, Gimenez, Godin, Gamez; Saul, Suarez, Tiago, Koke; Griezmann, Torres.
Prima notizia: non c’è Benzema. Venerdì ha interrotto l’allenamento in anticipo per un problema al ginocchio, ma Ancelotti ha rassicurato i cronisti aggiungendo che Benzema dovrebbe essere completamente ripreso per la partita di ritorno di mercoledì prossimo contro l’Atletico. A questo punto è altamente probabile che il Real scenda in campo contro il Malaga con un 4-4-2 con Isco in posizione di centrale di centrocampo con Rodriguez un po’ più vicino agli attaccanti. Per quanto poco sperimentato con Rodriguez, si tratta di un modulo cui il Real ha dimostrato più volte di sapersi adattare, sia in questa stagione che in quella passata.
Il Real ha due punti da recuperare al Barcellona in sette partite. Ancelotti sa benissimo che, soprattutto in caso di insuccesso con la Champions, la vittoria della Liga – per quanto “snobbata” e sminuita dalla piccola parte di tifosi più esigenti – permetterebbe di preparare con maggiore serenità la prossima stagione (probabilmente l’ultima di Ancelotti al Real). La partita in casa contro il Malaga è di quelle da vincere e basta. “In questo momento non ci sono partite più importanti di altre: sono importanti tutte, dato che stiamo lottando per i più importanti trofei stagionali. Quindi tutte le partite sono uguali”, ha detto Ancelotti, riferendosi alle motivazioni necessarie per tutti i giocatori.
Il Malaga si trova al settimo posto. Ha perso tutte e tre le ultime trasferte, ma nella settimana scorsa ha pareggiato 2-2 contro l’Atletico. Dalla pesante e inattesa batosta in casa del Levante all’inizio di febbraio (4-1), è una squadra che gioca in trasferta con molta più attenzione (tranne il portiere Kameni, nel turno scorso) e in modo più difensivo: sebbene i risultati siano stati negativi, nelle ultime tre partite perse in trasferta la squadra avversaria del Malaga ha vinto in tutti e tre i casi per un solo gol a zero.
Probabili formazioni:
REAL MADRID: Casillas; Marcelo, Pepe, Ramos, Carvajal; Isco, Kroos, Modric, Rodriguez; Bale, Ronaldo.
MALAGA: Kameni; Rosales, Angeleri, Sanchez, Boka; Darder, Recio; Samuel, Amrabat, Castillejo; Juanmi.
L’Athletic non vince una partita da tre giornate e – per quanto si trattasse di partite non semplici (Siviglia, Valencia ed Espanyol) – ha interrotto una serie di 5 vittorie consecutive seguìte all’eliminazione dall’Europa League da parte del Torino, alla fine di febbraio. La partita contro il Getafe in casa è l’occasione ideale per provare a riprendere quella serie e raggiungere entro la fine del campionato uno stato di forma adeguato per affrontare la finale di Coppa del Re contro il Barcellona il 30 maggio, una competizione a cui l’Athletic tiene particolarmente e in cui detiene una lunghissima tradizione di successi. Dovrà purtroppo fare ancora a meno degli infortunati Muniain, Iturraspe e Balenziaga. Ma anche il Getafe è da tempo afflitto da pesanti assenze per infortunio (Lafita, Yoda, Vazquez e Valera), e c’è Naldo squalificato.
Probabili formazioni:
ATHLETIC BILBAO: Iraizoz; Iraola, Etxeita, Laporte, Balenziaga; José, Rico; Williams, Benat, Gomez; Aduriz.
GETAFE: Guaita; Vigaray, Velazquez, Alexis, Escudero; Rodriguez, Lacen; León, Castro, Sarabia; Babá.
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