Con formazione al completo da una parte e numerose assenze dall’altra, Siviglia e Zenit San Pietroburgo si ritrovano giovedì allo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán per l’andata dei quarti di finale di Europa League, nove anni dopo il quarto di finale di Coppa UEFA del 2005-2006, la prima delle due edizioni vinte consecutivamente dal Siviglia in quelle due stagioni.
Tra Siviglia e Zenit San Pietroburgo si giocherebbe un gran bel quarto di finale, più equilibrato di quanto si possa pensare, se non fosse che qualsiasi discorso stavolta non può prescindere da una condizione fortemente penalizzante per una delle due squadre: lo Zenit giocherà la partita di andata a Siviglia senza cinque titolari. In difesa mancano Criscito e Smolnikov, a centrocampo manca Danny e in attacco manca Hulk: tutti e quattro sono squalificati, dopo aver preso la terza ammonizione nella partita di ritorno degli ottavi contro il Torino, una partita in cui lo Zenit ha ricevuto sette ammonizioni (e altre tre il Torino; arbitrava lo sloveno Matej Jug). A queste assenze si aggiunge quella dell’infortunato Viktor Faizulin, che ha subìto un’operazione al ginocchio. E non c’era certo bisogno di queste assenze per rendere una partita al Ramón Sánchez-Pizjuán già complicata di suo, e contro una squadra peraltro al completo.
Il Siviglia non perde in casa da 13 mesi e cioè da 33 partite, e viene da sette vittorie consecutive in competizioni europee. In questa stagione in Europa League al Sánchez-Pizjuán hanno battuto Feyenoord, Standard Liegi, Fiume, Borussia Monchengladbach e Villarreal, subendo soltanto due gol. Sabato scorso, in campionato, da questo stadio ci è passato pure il Barcellona, che dopo essere andato in vantaggio di due gol ha concesso qualcosa a un avversario che, come noto, nel suo stadio punta sempre a vincere contro qualsiasi squadra. Banega e Gameiro – bravissimo a farsi trovare sempre pronto, se c’è da far riposare Bacca – hanno segnato i due gol del pareggio approfittando rispettivamente di un errore di Claudio Bravo e di una disattenzione difensiva. Il Siviglia ha subìto parecchio soprattutto nella prima mezz’ora; poi, senza darla per persa, ha attaccato con attenzione e senza permettere al Barcellona di dilagare, come invece spesso capita quando il Barcellona si trova con vantaggi del genere dopo 30 minuti.
L’unica buona notizia per lo Zenit San Pietroburgo è il completo recupero di Ezequiel Garay in difesa e Oleg Shatov a centrocampo: entrambi sono rientrati da un infortunio e hanno giocato nel secondo tempo della partita di campionato di domenica scorsa (1-1 contro il Rubin Kazan). Detto questo, un dato statistico ulteriormente preoccupante – senza considerare le assenze di stavolta, come detto – è che lo Zenit ha perso 11 delle sue ultime 19 partite giocate in trasferta in competizioni europee. Considerate le oggettive difficoltà in vista di questa partita, lo Zenit potrebbe provare a fare una partita molto attenta in fase difensiva più che propositiva in attacco, per cercare di giocarsi tutto in Russia la settimana prossima, a patto di non aver subìto troppi gol.
Le due partite più recenti giocate contro da queste due squadre furono quelle dei quarti d finale di Coppa UEFA del 2005-2006, la prima delle due edizioni vinte consecutivamente dal Siviglia, peraltro campione in carica anche quest’anno in Europa League. All’andata il Siviglia vinse in casa 4-1 e al ritorno un pareggio 1-1 fu ampiamente sufficiente a passare il turno. L’arbitro della partita di giovedì sarà l’olandese Bas Nijhuis, già arbitro di Dinamo Mosca-Napoli (0-0) agli ottavi.
Probabili formazioni:
SIVIGLIA: Rico; Figueiras, Pareja, Carriço, Trémoulinas; Iborra, Mbia; Vidal, Banega, Vitolo; Bacca (o Gameiro).
ZENIT SAN PIETROBURGO: Lodygin; Anyukov, Garay, Neto, Lombaerts; Witsel, Garcia; Arshavin, Shatov, Ryazantsev; Rondón.
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