La vittoria del Barcellona nella partita di andata ha esposto tutti i limiti della formazione del Manchester City, specialmente in difesa. Per qualificarsi, al City occorre una vittoria con almeno due gol di scarto; ma riuscire a non subirne è, anche stavolta, altamente inverosimile.
Il Manchester City affronta la trasferta al Camp Nou con la consapevolezza di essere largamente sfavorito sia per il passaggio del turno che per la vittoria. Nella partita di andata il Barcellona è stato superiore praticamente in ogni zona del campo, dall’inizio alla fine, e anzi lo scarto di reti alla fine sarebbe potuto essere anche maggiore se Messi non avesse clamorosamente sbagliato il calcio di rigore (e la ribattuta, piuttosto goffamente) nei minuti di recupero.
La posizione di Touré
A parte questo, il Barcellona non ha sbagliato niente: la superiorità a centrocampo è stata ancora più schiacciante per via dell’assenza di Touré, che era squalificato ma sarà nuovamente disponibile per questa partita. Come noto, si tratta di un giocatore preziosissimo per la squadra ma la cui gestione in campo da parte di Pellegrini non sempre è stata ottimale. In virtù della sua duttilità tattica, Touré è in grado di giocare anche da mediano di copertura davanti la difesa al posto di Fernandinho. Ok, non è esattamente il suo ruolo, e il City ci perde in potenziale offensivo; ma tenerlo in posizione più avanzata – come preferisce Pellegrini – comporta due svantaggi: sacrificare un posto per un altro trequartista (Nasri) e lasciare al duo Fernando-Fernandinho la principale responsabilità di fare uscire il pallone dalla difesa. Scelta molto discutibile.
Non è ancora chiaro come giocherà il City, stasera: se, come al solito, con Touré in posizione avanzata e con il doppio mediano Fernando-Fernandinho; oppure – come secondo noi sarebbe meglio – con Touré e Fernando in copertura e Milner, David Silva e Nasri alle spalle di Aguero. Detto questo, non è che cambi moltissimo la storia della partita: con il recente inserimento di Suarez in squadra sia dal punto di vista tattico che psicologico, il Barcellona è tornato a essere una delle squadre più forti d’Europa.
I progressi del Barcellona
Sebbene ci sia stato un momento poco positivo all’inizio dell’anno, il Barcellona nel 2015 si è dimostrato la squadra più in forma non solo in Spagna ma anche in Europa, considerando che il suo principale avversario nazionale, il Real Madrid, era anche fino a poco tempo fa ritenuta la squadra più forte di tutte insieme al Bayern Monaco. Il successo del Barcellona si spiega da un lato con i progressi in difesa e dall’altro con l’integrazione e la costanza di rendimento dei suoi tre attaccanti: Messi e Neymar hanno spinto come martelli quando Suarez ancora faticava a inserirsi; e ora ha attaccato come un martello pure Suarez, e quindi Messi può persino concedersi di fallire un rigore (o di farlo calciare e fallire a Neymar).
Nella prima parte della stagione, quando ancora non era chiaro con quale formazione volesse esattamente giocare Luis Enrique, il Barcellona aveva comunque tenuto botta grazie a una difesa non stravolta ma sostanzialmente migliore rispetto a quella della passata stagione, grazie all’inserimento di un sostituto robusto e di grande esperienza come Mathieu, una valida alternativa anche contro squadre forti sulle palle alte.
Formazioni e pronostici
Nel Manchester City mancherà certamente Clichy, squalificato in seguito all’espulsione nella partita di andata per un fallo contro Dani Alves (che a momenti pareva essersi fatto male da ricovero — ma al Barcellona, si sa, la prostrazione è un genere).
Per quanto riguarda il Barcellona, invece, il discorso sulla solidità difensiva è stato recentemente un po’ ridimensionato a causa dell’infortunio di Busquets, ancora assente, a centrocampo: la necessità di spostare nuovamente in avanti Mascherano, in posizione da mediano, e la conseguente necessità di sostituire lui in difesa – con uno tra Bartra e Mathieu – fa perdere qualcosa in difesa, anche se sostanzialmente non altera la capacità del Barcellona di fare uscire il pallone dalla propria area. La difesa ci perde comunque qualcosa – un mediano di copertura – se all’assenza di Busquets si rimedia mantenendo Mascherano in difesa e mettendo un centrocampista offensivo in più (Xavi o Rafinha).
Anche per queste ragioni, ma soprattutto per alcuni errori individuali (Dani Alves contro il Malaga), recentemente il Barcellona, pur vincendo o stravincendo, ha quasi sempre finito per prendere almeno un gol (12 nelle ultime 11 partite). Considerando la necessità del Manchester City quantomeno di “provarci”, il “gol” in questa partita è un pronostico abbastanza realistico, insieme all’“over”, che – come spesso succede nelle partite di ritorno di questo tipo – tende a compiersi nella parte finale dell’incontro, quando una delle due squadre è portata a sbilanciarsi per cercare di cambiare un risultato insoddisfacente.
Ah, ultima informazione, ammesso che ora sia nei pensieri dei giocatori e dell’allenatore (improbabile), è che domenica il Barcellona ha la partita contro il Real Madrid al Camp Nou: c’è un solo punto di distanza in classifica, a favore del Barcellona.
Probabili formazioni:
BARCELLONA: ter Stegen; Alves, Piqué, Bartra (o Mascherano), Alba; Iniesta; Mascherano (o Xavi), Rakitic; Neymar, Suarez, Messi.
MANCHESTER CITY: Hart; Zabaleta, Kompany, Mangala, Kolarov; Fernando, Touré (o Fernandinho); Milner, Silva, Nasri (o Touré); Aguero.
Questo contenuto è stato modificato 19 Marzo 2015 00:21
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