Analizziamo quattro incontri in programma a Rotterdam nella giornata di lunedì. Attenzione soprattutto al match tra Simone Bolelli – che sta ottenendo tanti risultati positivi, sia in singolare che in doppio – e Lukas Rosol.
Fermato da un infortunio ad un polso nella seconda parte del 2013, Simone Bolelli è tornato a giocare con continuità e ad ottenere buoni risultati tra la scorsa stagione e l’inizio di quella attuale. Le soddisfazioni non stanno arrivando soltanto in singolare: pochi giorni fa, agli Australian Open, il tennista italiano ha conquistato il titolo in doppio, in coppia con Fabio Fognini. A Rotterdam, Bolelli ha l’opportunità di giocare su una superficie rapida – congeniale alle sue caratteristiche – e parte favorito nei confronti di Lukas Rosol, che ha cominciato il 2015 in modo non entusiasmante.
Alexander Zverev ha già mostrato qualità interessanti: nella scorsa stagione, dopo aver vinto il challenger di Braunschweig, arrivò in semifinale nel torneo ATP di Amburgo. Stiamo però parlando di un ragazzo di diciassette anni, che ha poca esperienza e ha bisogno di migliorare da molti punti di vista: a Rotterdam, peraltro, deve giocare sul cemento indoor – condizione non ideale per lui, che finora ha dimostrato di trovarsi più a suo agio sulla terra battuta – ed affronta al primo turno Roberto Bautista Agut, che è cresciuto molto negli ultimi mesi e si trova attualmente tra i primi venti giocatori del mondo.
Ernests Gulbis ha molto talento, ma si applica poco e ha un carattere difficile. Può arrivare in semifinale al Roland Garros, risultato ottenuto nella passata stagione, o perdere partite che aveva quasi vinto: in occasione dei recenti Australian Open, ha sprecato quattro match point contro Thanasi Kokkinakis ed è stato clamorosamente eliminato al primo turno. Dominic Thiem – uno dei giovani tennisti che appaiono più maturi e pronti a diventare competitivi ad alti livelli con continuità – ha già sconfitto Gulbis agli US Open, nello scorso mese di agosto, e potrebbe metterlo in difficoltà anche domani a Rotterdam.
Pochi giorni fa, a trentun anni, Gilles Muller ha raggiunto il suo miglior ranking: è l’ennesimo caso di un giocatore che, nel tennis contemporaneo, riesce a compiere progressi importanti in età non più giovanissima. Muller è mancino e serve molto bene: le superfici rapide esaltano le sue caratteristiche. Sul cemento all’aperto degli Australian Open, è arrivato agli ottavi di finale; su quello indoor di Rotterdam, ha buone possibilità di creare problemi a David Goffin, un po’ calato di rendimento nelle ultime settimane, dopo aver giocato benissimo tra la fase finale del 2014 e i primi giorni del 2015.