Stan Wawrinka cerca una rivincita nei confronti di Guillermo Garcia Lopez, che nello scorso maggio lo ha clamorosamente eliminato al primo turno al Roland Garros. Quello era un Wawrinka distratto, incapace di reggere la pressione dopo i trionfi nel Masters 1000 di Montecarlo e – prima ancora – agli Australian Open, dove adesso la sfida con Garcia Lopez si rinnova. A differenza di quanto accaduto otto mesi fa, lo svizzero dovrebbe scendere in campo con tranquillità e battere facilmente un avversario contro il quale peraltro, nel complesso, è in vantaggio per 4-3 nel bilancio dei confronti diretti disputati nel circuito maggiore.
Quando questi due tennisti si affrontano, danno spesso vita a partite lunghe ed equilibrate. Nel 2008, un giovanissimo Kei Nishikori batté David Ferrer per 7-5 al quinto set agli US Open, dopo oltre tre ore e mezza di gioco. Anche cinque dei successivi otto confronti diretti si sono risolti nel parziale decisivo: quello disputato nel 2012 alle Olimpiadi di Londra e quelli andati in scena nel 2014 a Miami, a Madrid, a Parigi-Bércy e durante il Masters di fine stagione. Ci sono buone possibilità che domani, agli Australian Open, si assista ad un’altra partita combattuta.
Entrambe le giocatrici si apprestano a disputare per la prima volta un match di ottavi di finale in un torneo dello Slam. C’è, però, una differenza sostanziale: Madison Keys, classe 1995, ha grande talento e potrebbe partire da qui per lanciarsi verso un’ottima carriera; Madison Brengle, invece, ha già ventiquattro anni e dà l’impressione di vivere un exploit momentaneo. Ieri, contro una tennista affermata come Petra Kvitova, Keys ha mostrato tanta personalità ed è stata freddissima nel momento in cui è andata a servire per il match: quando si possiedono queste qualità, diventa possibile ottenere risultati decisamente prestigiosi.
Ha già vinto gli Australian Open in quattro occasioni – nel 2008, nel 2011, nel 2012 e nel 2013 – ed è seriamente intenzionato a trionfare anche in questa edizione. Novak Djokovic, numero uno del mondo, ha superato i primi tre turni con una certa facilità: ha battuto Aljaz Bedene, Andrey Kuznetsov e Fernando Verdasco, senza mai perdere un set. Gilles Muller è un discreto tennista, con un buon servizio: è davvero difficile, però, ipotizzare che possa creare concreti problemi a Djokovic, che dovrebbe chiudere la partita abbastanza rapidamente. L’opzione “under 30.5 games” merita attenzione.