Stasera si gioca una delle partite per cui vale la pena guardare il campionato spagnolo, tra due delle più forti squadre d’Europa: all’Atletico sta girando bene, al Barcellona mica tanto. Cosa sta succedendo, in breve, e chi vince (forse nessuno).
L’ultima volta che si è giocata questa partita in campionato è stato all’ultima giornata della passata stagione: è finita 1-1 e l’Atletico Madrid ha vinto il campionato. Si rigioca oggi in una fase della stagione in cui l’Atletico si ritrova ancora, e mica tanto prevedibilmente, nelle posizioni alte della classifica e in piena lotta per la vittoria del campionato. Dopo una parte iniziale della stagione contraddistinta da alcuni rallentamenti dovuti all’inserimento graduale dei nuovi giocatori, quei nuovi giocatori – Mandzukic e Griezmann, su tutti – sono oggi parte dell’asse portante della squadra, che può ancora contare su uno dei centrocampi più solidi e compatti d’Europa. Magari non quello con più qualità, ma certamente uno dei fattori da tenere sempre in considerazione ogni volta che si parla della gran difesa dell’Atletico: è così buona perché comincia dai centrocampisti, spesso nella metà campo avversaria.
Come butta al Barcellona
L’Atletico viene dalla convincente vittoria per 2-0 contro il Real Madrid in Coppa del Re, mentre il Barcellona sta attraversando un momento abbastanza incasinato, malgrado il 5-0 contro l’Elche in Coppa del Re seguito alla sconfitta della scorsa giornata di campionato contro la Real Sociedad. Dopo quella brutta sconfitta Andoni Zubizarreta ha lasciato il suo incarico da direttore sportivo dopo quattro anni: questa decisione è con ogni probabilità legata comunque a come sono finite le cose con la storia del ricorso, respinto dal Tribunale Arbitrale dello Sport, contro la sanzione della FIFA in merito all’ingaggio irregolare dei giovani giocatori (il mercato del Barcellona, di fatto, resta bloccato fino a gennaio 2016). Se ne è andato anche Puyol, che da qualche tempo faceva l’assistente di Zubizarreta. Come se non bastasse tutto questo, ci sono un po’ di disordini e contrasti nello spogliatoio: la stampa spagnola, nonostante le smentite di Luis Enrique, dice che lui e Messi non si parlano più. Ora è pure saltato fuori un mezzo litigio tra Suarez e Neymar in allenamento la settimana scorsa.
Apriti cielo
Per dire del momento di tensione nel dibattito calcistico a Barcellona: Messi ha cominciato a seguire il Chelsea su Instagram. Apriti cielo. Tutti i giornali a riferire di Abramovich pronto a pagare la clausola di rescissione da cento fantastilioni di scellini per portare via Messi dal Barcellona. Diciamo che tutti ci hanno lavorato parecchio di fantasia, però qualche problema evidente c’è. In sostanza, lo spiegavamo anche in settimana, pare che Messi si sia incazzato di brutto per non aver giocato contro la Real Sociedad (soprattutto in considerazione del fatto che intanto il Real aveva perso, e una vittoria del Barcellona avrebbe girato l’inizio del 2015). Ci erano peraltro già state, si dice, incomprensioni in allenamento; alla fine la società aveva comunicato che Messi aveva avuto un attacco di gastroenterite. Ma tipo lo ha detto – epic tempismo – giusto qualche giorno dopo che Xavi, per fatti suoi e in un’intervista a parte, aveva detto che nel calcio ad alti livelli la “gastroenterite” – ammicco, ammicco (cit.) – è spesso usata dai giocatori come scusa per nascondere insoddisfazioni di altro genere. Da cui, chissà, forse deriva l’origine di quella formula cretina tanto amata dai titolisti sportivi italiani: “MAL DI PANCIA” (ammicco ammicco).
Il dibattito da bar a un certo punto era talmente sfuggito al controllo della razionalità – ma lo capiamo, eh – da far ipotizzare a qualcuno che il Barcellona avrebbe volutamente perso contro l’Elche in Coppa del Re per sbarazzarsi di Luis Enrique. Ecco, magari l’Elche no, troppo sporca. Però è comunque una partita poco indicativa, appunto, a causa del profondo squilibrio tecnico tra le due squadre. Di sicuro c’è che l’Atletico ha un giorno in più di riposo, per quello che può contare.
E l’Atletico?
In sei partite giocate contro dall’inizio della trionfale stagione 2013-2014 a oggi, ci sono stati cinque pareggi e una vittoria tra Barcellona e Atletico Madrid – che quest’anno, nonostante i nuovi inserimenti e la cessione di Diego Costa, non ha comunque stravolto i suoi principi di gioco. In tutto questo tempo, dal Barcellona l’Atletico ha preso soltanto tre gol in totale. C’è un dato notevole da tenere in considerazione per questa partita, che probabilmente sarà comunque del tipo “under”: la spaventosa forza dell’Atletico nei contrasti aerei e sui calci piazzati in genere. È un dato che in questo caso diventa ancora più notevole: il Barcellona ha una delle medie più basse in tutta la Liga riguardo il numero di contrasti aerei vinti, e cioè 9,6 a partita. L’Atletico ne vince mediamente 20,9 a partita.
Per questo motivo, fermo restando che un-sacco-di-gol quando gioca l’Atletico Madrid raramente se ne vedono, è molto realistico che un gol il Barcellona possa subirlo proprio su calcio piazzato. Oltre a Mandzukic e Raul Garcia, alla lunga lista dei calciatori-pertica dell’Atletico Madrid si è recentemente aggiunto il difensore uruguayano José Giménez, 19 anni e 1 metro e 85 centimetri, e va bene così, José. È stato lui in settimana a segnare il secondo gol su calcio d’angolo contro il Real Madrid. Detto questo, l’uomo più pericoloso nell’Atletico Madrid da questo punto di vista rimane sempre lo stesso, un altro noto uruguaiano, flagello delle genti basse e dei calciatori italiani dormienti ai Mondiali di calcio: il 28enne Diego Godín.
Chi gioca e come
Quest’anno con Luis Enrique è difficile capirci qualcosa, dato che ha schierato gli stessi undici giocatori praticamente mai. Alcuni ritengono che possa riproporre una formazione simile a quella proposta all’inizio del campionato nella partita contro il Real Madrid (finita male per il Barcellona, peraltro). Per difendersi meglio dagli attacchi avversari, e anche cercare di aumentare i centimetri complessivi della squadra, a sinistra giocò Mathieu, e non Alba, con Piqué e Mascherano al centro. L’Atletico non dovrebbe presentare sostanziali differenze rispetto alla formazione ormai da tempo ritenuta da Simeone la più valida tra le (non tantissime) alternative.
Formazioni ufficiali:
BARCELLONA: Bravo, Alves, Mascherano, Piqué, Jordi Alba, Iniesta, Busquets, Rakitic, Neymar, Messi, Suarez.
ATLETICO MADRID: Moyà, Juanfran, Gimenez, Godin, Jesus Gamez, Turan, Tiago, Gabi, Koke, Griezmann, Mandzukic.
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