Avendo notato l’aumento del traffico per le strade, una certa diffusa ansia da regali e un traboccante commercio di alberi veri e finti, ne abbiamo dedotto che è arrivato Natale. E quindi, come ormai consuetudine, facciamo gli auguri ai nostri lettori. E ci aggiungiamo un invito insolito, alla fine, tanto per fare due chiacchiere.
Ci siamo detti che rispetto all’anno scorso, e diversamente da Google, stavolta era il caso di dirci “buon Natale” direttamente invece di augurarci un generico ed esteso “buone feste”, che suona un po’ impreciso. Se fai gli auguri di “buone feste” il 25 dicembre, li fai perché è Natale per i cristiani. E non occorre mica per forza essere cristiani per augurarsi a vicenda buon Natale: basta vivere insieme agli altri questo momento dell’anno in cui, almeno in questo paese, si ferma praticamente (quasi) tutto.
Oltre che farvi i nostri auguri, abbiamo poi pensato di approfittarne per chiedervi di raccontarci molto brevemente quali sono le tradizioni legate a questa festa nel vostro paese di origine o in quello in cui abitate oggi. Dalle parti della redazione del Veggente, per esempio, la sera della Vigilia di Natale si usa fare una cospicua cena a base di pesce (niente carne) da almeno 13 portate (ok, nel conteggio ci finiscono anche la frutta, gli amari, il panettone, il caffè: si fa presto ad arrivare a 13). Poi il giorno di Natale c’è un pranzo “di rinforzo”, hai visto mai che qualcuno è rimasto affamato dalla sera prima. Comunque sì, avete capito: dalle parte della redazione del Veggente il cibo è una cosa molto seria, diciamo.
Per chiudere, vi proponiamo un video natalizio e sportivo tratto da un altro film che amiamo molto (tanto per non fare sempre quelli fissati con Trainspotting). Vale anche come augurio di prenderla con sportività quando perdiamo.
Ciao. Vogliamoci tanto bene (cit.).
I commenti sono chiusi.