È l’ultimo Gran Premio della stagione 2014, la partenza è alle 14 (ora italiana): Hamilton è strafavorito, ma stavolta potrebbe “accontentarsi” di arrivare secondo, un piazzamento che gli garantirebbe la vittoria del Mondiale a prescindere da un’eventuale vittoria di Rosberg.
1. Chi parte in pole position
Rosberg ha ottenuto la sua undicesima pole position stagionale, in 19 gare. Per capirci sulla stagione che è stata: tutte le 19 pole position sono state ottenute da piloti che guidavano una macchina motorizzata da Mercedes. Una cosa del genere non capitava dal 1969, solo che in quella stagione le gare erano soltanto 11, e le pole se le spartirono tre squadre diverse: Matra, Lotus e Brabham, che montavano tutte il Ford Cosworth, come anche la McLaren.
2. I punti valgono doppio
Quella vecchia canaglia di Bernie Ecclestone ha valutato, all’inizio di questa stagione, di rendere il Mondiale avvincente fino all’ultima gara (ah, avvincente significa remunerativo). In questo ultimo Gran Premio della stagione verrà assegnato a ciascun pilota dalla prima alla decima posizione il doppio dei punti che avrebbe altrimenti ottenuto per quella stessa posizione nelle “normali” gare del campionato: la vittoria vale 50 punti invece che 25, per capirci. In questo caso, nella lotta per il titolo, cambia abbastanza ma non moltissimo: tra i prime due in classifica ci sono “soltanto” 17 punti di distanza. Hamilton non l’avrebbe matematicamente chiusa neppure senza questa regola, e questa gara sarebbe comunque decisiva.
3. Chi vince la gara? E il Mondiale?
Una serie di circostanze e considerazioni aritmetiche inducono a pensare che Hamilton potrebbe stavolta accontentarsi di arrivare secondo e vincere comunque il Mondiale. Gli basta arrivare secondo, ma se per caso Rosberg non dovesse vincere, a Hamilton possono andare bene anche altri piazzamenti.
4. Rosberg vince il Mondiale solo se
• Hamilton arriva da terzo a quinto, e Rosberg arriva primo
• Hamilton arriva sesto, e Rosberg arriva almeno secondo
• Hamilton arriva settimo o ottavo, e Rosberg arriva almeno terzo
• Hamilton arriva nono, e Rosberg arriva almeno quarto
• Hamilton arriva decimo o peggio, e Rosberg arriva almeno quinto
Tutto sommato, in questa stagione Rosberg è stato più forte di Hamilton in qualifica. In gara no, è quasi sempre andato più forte Hamilton, anche negli “scontri diretti”: il sorpasso non decisivo ma probabilmente più umiliante della stagione è stato nel Gran Premio degli Stati Uniti, due gare fa. Peccato per Rosberg, perché a un certo punto della stagione, a dire il vero, per lui si era messa benissimo: aveva fatto tutti i punti possibili nelle pochissime occasioni in cui Hamilton non ne aveva ottenuti quanto avrebbe potuto (per guasti meccanici, prevalentemente). Rosberg è anche quello che ha condotto più giri in testa alle gare: 482 contro i 455 di Hamilton.
5. Come andò l’ultima gara nel 2008
Nel 2008, quando vinse il suo primo e finora unico titolo mondiale, Hamilton dimostrò di sapere accontentarsi tirando i remi in barca. Che è una metafora cretina e banale, e ci vergogniamo di averla usata, ma in questo caso vale anche un poco letteralmente, dato che in quella circostanza Hamilton ottenne il titolo di campione del mondo sotto un diluvio della madonna. Massa, suo unico avversario per il titolo, vinse la gara. Quando tagliò il traguardo in prima posizione, era lui il campione del mondo, perché Hamilton si trovava in sesta posizione, e per vincere avrebbe dovuto fare almeno quinto. Peraltro Hamilton aveva davanti Vettel, che andava forte almeno quanto lui. Quindi per Massa sembrava oggettivamente fatta. Nessuno si era accorto però che Timo Glock, in quarta posizione, stava andando lentissimo già da un paio di giri: aveva le gomme praticamente consumate. Sia Vettel che Hamilton lo superarono nel giro di poche curve. Hamilton tagliò il traguardo in quinta posizione e vinse il Mondiale.
Di quei momenti fantastici per Hamilton e per la sua fidanzata Nicole Scherzinger, si ricorda la tragica tenerezza dei festeggiamenti dei familiari di Massa, interrotti da un meccanico nel ruolo di mamma e papà quando ti spiegano che babbo natale non esiste.
6. Le Red Bull sono state retrocesse
Ricciardo e Vettel, che avevano rispettivamente ottenuto la quinta e la sesta posizione sulla griglia di partenza, sono stati penalizzati a causa di una irregolarità dovuta a un’eccessiva flessibilità dei flap sull’alettone anteriore. La squadra ha protestato ma accettato la sanzione: Ricciardo e Vettel partiranno dal fondo.
7. E quindi la griglia di partenza è?
1. Nico Rosberg (Mercedes)
2. Lewis Hamilton (Mercedes)
3. Valtteri Bottas (Williams-Mercedes)
4. Felipe Massa (Williams-Mercedes)
5. Daniil Kvyat (STR-Renault)
6. Jenson Button (McLaren-Mercedes)
7. Kimi Räikkönen (Ferrari)
8. Fernando Alonso (Ferrari)
9. Kevin Magnussen (McLaren-Mercedes)
10. Jean-Eric Vergne (STR-Renault)
11. Sergio Perez (Force India-Mercedes)
12. Nico Hulkenberg (Force India-Mercedes)
13. Adrian Sutil (Sauber-Ferrari)
14. Esteban Gutierrez (Sauber-Ferrari)
15. Pastor Maldonado (Lotus-Renault)
16. Kamui Kobayashi (Caterham-Renault)
17. Will Stevens (Caterham-Renault)
18. Romain Grosjean (Lotus-Renault)
19. Sebastian Vettel (Red Bull Racing-Renault)
20. Daniel Ricciardo (Red Bull Racing-Renault)
8. La Ferrari è messa malissimo
Occhio alle tentazioni del tipo “ultima spettacolare gara di Alonso in Ferrari”: Raikkonen e Alonso partono settimo e ottavo solo grazie alla penalizzazione delle Red Bull. Hanno faticato per tutto il weekend e alla fine non hanno neppure trovato un assetto decente in tempo utile, come candidamente ammesso da entrambi i piloti. Venerdì, durante la prima sessione di prove libere, guardare Alonso cercare di tenere la macchina in pista era commovente e deprimente allo stesso tempo.
9. È Alonso ad aver lasciato la Ferrari, non il contrario
All’inizio di questa settimana la Ferrari ha annunciato di aver ingaggiato Vettel per la prossima stagione. Si sapeva già da diverse settimane, che Alonso avrebbe lasciato la sua attuale squadra. Ma per come l’ha messa in conferenza stampa il team principal Marco Mattiacci, pare che sia stata la Ferrari a lasciare andare Alonso, perché aveva già pronto il contratto per Vettel. Ad Alonso non è piaciuta molto un’uscita di Mattiacci riguardo al fatto che hanno scelto Vettel perché volevano un pilota che garantisse “la massima motivazione e il massimo impegno”.
Alla fine delle qualifiche ad Abu Dhabi Alonso ha chiarito abbastanza nettamente una cosa che a molti (pure noi, tu pensa) è apparsa piuttosto evidente: la Ferrari ha preso Vettel perché Alonso aveva deciso di andare via già di suo. Sabato Alonso ha detto: «Ho sentito i commenti [di Mattiacci] e non credo fossero molto buoni. Se intendeva che non sono motivato, è arrivato in Ferrari troppo tardi. È qui soltanto da pochi mesi, e non ha visto i cinque anni che ho trascorso qui e come ho lottato in ogni singola gara. Magari ero troppo vecchio quando ha cercato fino alla gara di Monza di rinnovarmi il contratto, e poi ha insistito e abbiamo avuto colloqui, e fino all’ultimo momento ci sono state molte telefonate e email che ho ancora nel computer. O magari no, non ero troppo vecchio, ma quando ho preso la mia decisione immagino che abbia dovuto cercare un altro pilota».
Qui la pensiamo abbastanza come Alonso. Se solo lui avesse voluto continuare, la Ferrari non si sarebbe mai privata del migliore pilota disponibile. La storia delle motivazioni è una mezza stupidaggine, buttata lì più per accogliere bene Vettel che non per salutare male Alonso. A 33 anni Alonso ha fatto una scelta magari molto sofferta ma comunque precisa: meglio chiuderla qui, e sperare di trovare in tempi rapidi il modo di guidare una macchina che gli permetta di vincere il mondiale nel giro di due-tre anni al massimo, oltre che una squadra totalmente concentrata su di lui. La Ferrari, al momento, non è in questo gruppo di macchine.
Kvyat Daniil – Vergne Jean Eric 1 (1.30)
Alonso Fernando – Button Jenson 2 (1.85)
Gutierrez Esteban – Sutil Adrian 2 (1.70)
Magnussen Kevin – Raikkonen Kimi 1 (2.00)
Quota totale: 13.31 su Eurobet