Nell’ultima occasione in cui si sono affrontati, non c’è stata partita. Lo scorso 5 ottobre, nella finale del toreo di Pechino, Novak Djokovic si è imposto con il punteggio di 6-0 6-2: il divario sarebbe stato addirittura più ampio, se il serbo non avesse perso il servizio sul 5-0 nel secondo set. La sfida di oggi sembra destinata a seguire un copione molto simile, perché l’attuale livello di gioco di Tomas Berdych – complessivamente in svantaggio per 16-2 nel bilancio dei confronti diretti – è lontanissimo da quello del proprio avversario, impressionante nei giorni scorsi contro Marin Cilic e Stan Wawrinka, che hanno raccolto appena cinque game in due. Una vittoria darebbe a Djokovic la certezza di chiudere il 2014 al comando della classifica mondiale, indipendentemente dai prossimi risultati di Roger Federer.
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Vincere un grande torneo può lanciare definitivamente un giocatore oppure creargli pressioni difficili da gestire: la seconda ipotesi sembra essersi concretizzata per Marin Cilic, che ad inizio settembre ha trionfato agli US Open e adesso non riesce più a giocare il proprio miglior tennis. Alla sua prima partecipazione al Masters di fine stagione, il croato ha finora rimediato due nette sconfitte contro Novak Djokovic e Tomas Berdych. Anche il prossimo match si preannuncia complicato, perché Stan Wawrinka è in vantaggio per 7-2 nel bilancio dei precedenti ed è particolarmente motivato: vincere questo match dovrebbe permettere allo svizzero di chiudere il gruppo A al secondo posto e di qualificarsi per le semifinali, visto che appare difficile ipotizzare un successo di Tomas Berdych nei confronti di Novak Djokovic.