Roger Federer è in vantaggio per 6-0 nel bilancio dei confronti diretti contro Milos Raonic: si è imposto nel 2012 a Indian Wells, Madrid e Halle, nel 2013 agli Australian Open, nel 2014 a Wimbledon e a Cincinnati. L’ultima sfida in ordine di tempo, in particolare, è stata caratterizzata da un autentico dominio di Federer, che non ha praticamente concesso alcuna possibilità al proprio avversario e ha chiuso con il punteggio di 6-2 6-3, in poco più di un’ora. Oggi, a Parigi-Bércy, lo svizzero potrebbe ulteriormente confermare la propria tradizione favorevole.
Ventitreesimo confronto diretto tra Novak Djokovic ed Andy Murray, due dei giocatori che stanno maggiormente caratterizzando la storia moderna e contemporanea del tennis. Dopo aver battuto l’attuale numero uno del mondo nella finale del torneo di Wimbledon del 2013, Murray ha perso tre confronti diretti consecutivi, tutti disputati in questa stagione: a Miami, agli US Open e a Pechino. Lo scozzese, che è complessivamente in svantaggio per 14-8 nel bilancio dei precedenti contro Djokovic, appare sfavorito anche in vista della sfida odierna.
Le loro sfide sono spesso state molto combattute, a cominciare dalla prima: era il 2008, e un giovanissimo Kei Nishikori batté David Ferrer per 7-5 al quinto set agli US Open, dopo oltre tre ore e mezza di gioco. Anche tre dei successivi sei confronti si sono risolti nel parziale decisivo: quello disputato nel 2012 alle Olimpiadi di Londra e quelli andati in scena in questa stagione a Miami e a Madrid. Considerando i precedenti e le caratteristiche dei due giocatori, è probabile che anche il match di oggi sia molto equilibrato.
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