Pisa-Grosseto, in primis. Poi ci sono San Marino e Pro Piacenza che si affrontano in una sorta di scontro salvezza anticipato. E la Reggiana capolista che ospita L’Aquila, due squadre molto più simili di quanto non sembrino.
Senza la penalizzazione il Pro Piacenza avrebbe dieci punti e se ne starebbe appaiato a metà classifica insieme a Prato e Carrarese, a ridosso della zona playoff. Ben cinque lunghezze in più rispetto al San Marino, che invece continua ad annaspare nei bassifondi ancora a caccia del primo successo, diventato una sorta di maledizione. Un po’ diverso il quadro reale, che vede i rossoneri piacentini all’ultimo posto però finalmente senza l’incubo del “segno meno”. Gli otto punti di penalità sono stati annullati e la gara contro i titani è la prima vera occasione, per gli uomini di Franzini, di agganciare una squadra avversaria e rientrare a piano titolo nella corsa per la salvezza. Il Pro Piacenza ha più soluzioni in attacco rispetto al San Marino, ma l’assenza per squalifica dell’eclettico centrocampista Silva inciderà molto, in quanto è uno dei pochi in grado di creare occasioni. Entrambe le squadre penseranno a non prenderle perché una sconfitta peserebbe come un macigno: pochi gol in vista e opzione “under” quasi scontata.
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Derby toscano d’alta classifica, ok. Ma Pisa e Grosseto non è che se la passino un granché bene. Rispettivamente terza e settima forza del campionato, non stanno rispettando affatto la tabella di marcia prefissata alla vigilia del campionato. Il Pisa addirittura non vince da quattro gare: un’infinità se si pensa alla qualità della rosa e all’inizio da capogiro. Il Grosseto ha due punti in meno e avrebbe dovuto averne qualcuno in più se non fosse per i tanti dilapidati per strada. La loro fortuna consiste nel fatto che pure le altre dirette concorrenti hanno rallentato. Il derby vale molto per entrambe, forse più per i nerazzurri, che vogliono prepotentemente tornare a riassaporare una vittoria che manca ormai da un mese. Dagli ospiti nessun regalo, anzi: brucia ancora il gol del pareggio del Tuttocuoio quando i tre punti sembravano cosa fatta. Silva vuole uno scatto d’orgoglio, così come lo pretende Braglia, che in caso di sconfitta potrebbe vacillare. Davanti due cecchini d’area di rigore: Arma (7 gol) da una parte, Pichlmann (5 gol) dall’altra. Il “gol”, dunque, parrebbe una certezza. Il successo del Pisa per chi volesse sbilanciarsi un po’ di più.
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Come essere primi in classifica pur facendo il minimo sforzo. A Reggio Emilia potrebbero scrivere un manuale. Approfittando delle frenate delle concorrenti, la Reggiana dopo nove giornate è in cima nonostante abbia segnato solo cinque gol e vinto la maggior parte delle partite di misura. Strano ma vero. Ma ad un attacco così improduttivo non deve per forza corrispondere una difesa colabrodo. Infatti i granata, con soli due gol subìti, vantano la miglior difesa non solo del girone, ma dell’intera Lega Pro. Il Mapei Stadium è un fortino inespugnabile: qui la Regia ha vinto tutte le tre partite disputate, prendendo un solo gol. In questo turno tocca all’Aquila tentare l’impresa. Gli abruzzesi sono una squadra molto simile alla Reggiana: scorbutica, ruvida e assolutamente poco propensa a giocare all’attacco. Il derby vinto con il Teramo sembra aver rilanciato l’undici di Zavettieri, che dalla zona retrocessione ha fatto un balzo fino al decimo posto e ora sogna traguardi più importanti. Due “over” in sedici gare: ecco spiegati perché tra Reggiana e l’Aquila è quasi una certezza l’opzione “under”.
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