A poco più di un mese di distanza dall’eliminazione al primo turno rimediata a Wimbledon per mano di Yanina Wickmayer, Samantha Stosur torna in campo ed inizia la sua preparazione agli US Open, l’evento che l’ha vista trionfare nel 2011 e chiuderà – come di consueto – la stagione sul cemento americano. Questa settimana, l’australiana è impegnata a Stanford e ha un debutto non impossibile contro Naomi Osaka, che ha appena sedici anni ed è ancora al di fuori delle prime quattrocento posizioni del ranking WTA.
Marinko Matosevic sta vivendo una stagione positiva: ad Atlanta, pochi giorni fa, ha raggiunto i quarti di finale, stesso traguardo centrato nei mesi scorsi a Brisbane, a Sidney, a Delray Beach ed al Queen’s. In questa edizione del torneo di Washington, l’australiano esordisce contro un avversario che non ha mai affrontato a livello di tabellone principale di eventi ATP, ma che ha sconfitto per tre volte in altrettante sfide disputate nelle qualificazioni o nel circuito minore: Illya Marchenko.
Sembrava destinato ad un’ottima carriera ed era stato soprannominato “il piccolo Sampras”, per il suo modo di servire molto simile a quello del grande Pete. Poi, però, Rajeev Ram non è riuscito a raggiungere traguardi straordinari: si è dovuto accontentare di vincere un titolo in singolare – a Newport, nel 2009 – e di raggiungere al massimo la posizione numero 78 della classifica ATP. Esperienza ed abilità sulle superfici rapide, comunque, potrebbero permettere a Ram di sorprendere il giovanissimo Jared Donaldson sul cemento outdoor di Washington.
Ajla Tomljanovic è una giovane tennista molto promettente, che ha già lasciato intravedere qualità importanti, ma è reduce da problemi fisici che l’hanno costretta al ritiro lo scorso 8 luglio, durante il match il primo turno del torneo di Bad Gastein contro Ana Bogdan. In questa stagione, Andrea Petkovic si sta riavvicinando agli altissimi livelli di rendimento che aveva raggiunto nel 2011, prima di attraversare due anni difficili a causa di tanti infortuni: stanotte, a Stanford, la tedesca parte favorita.
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