La strepitosa gara-3 dei San Antonio Spurs, gli unici in questa postseason ad espugnare l’arena dei campioni in carica, ha messo con le spalle al muro gli Heat, che adesso sono costretti a vincere gara-4 e tornare in Texas sul 2-2. La palla a due è prevista stanotte alle 3.00.
Agli Spurs, per sopravvivere, serviva portarne via almeno una dal catino ancora inviolato in postseason dell’AAA Arena. Tutti erano convinti che sarebbe accaduto in gara-4, alla luce della superba prestazione di James e compagnia bella in Texas, che aveva fatto virare l’inerzia delle serie in direzione della Florida. E invece, ancora una volta, gli immarcescibili giovani vecchi in canotta neroargento hanno lasciato tutti con la bocca aperta anticipando i pronostici (Veggente escluso, visto che avevamo avuto il sentore di un possibile successo di San Antonio già in gara-3) espugnando la Triple A per 111 a 92. La lungimiranza di coach Popovich l’ha portato a schierare sin dalla palla a due un esplosivo quintetto basso, con Duncan centro e Diaw ala grande: mai scelta fu più azzeccata. Poi ha estratto dal suo magico cilindro senza fondo un Kawhi Leonard in versione lebroniana, che non solo si è appiccicato al Prescelto rendendolo impreciso, ma si è scatenato pure nell’altra metà campo sciorinando una performance da 29 punti, 4 rimbalzi e 2 stoppate con il 10/13al tiro. È stato il prodotto di San Diego State il giocatore trainante in tutte le situazioni della squadra texana, che in realtà aveva chiuso la pratica già nel primo tempo, anzi nel primo quarto, facendo registrare numeri da record: negli spogliatoi le due squadre sono rientrate sul 71-50 a favore degli Spurs, i quali hanno tirato con la percentuale mostruosa del 75,8% e quindi con il 25/33 dal campo. Cifre da capogiro rese possibili solo dalla grande capacità di San Antonio di muovere la palla e produrre un’eccellente pallacanestro offensiva capace di disorientare la difesa degli Heat. Miami nella ripresa ha approfittato dell’ovvio rilassamento degli ospiti nel secondo tempo, ha avuto la possibilità di rimontare giungendo fino al -7, ma poi è stata ricacciata indietro da una tripla a sangue freddo di Marco Belinelli, a suo modo decisivo nonostante il minutaggio ridotto. I campioni in carica, trascinati dai 44 punti di James e Wade, sono stati condannati dalla cattive prestazioni di Chalmers e Cole e da un Bosh più assente che presente.
Miami non può toppare pure gara-4
L’ombra di un’altra gara-7 comincia a materializzarsi sempre di più. Gara-4 molto probabilmente sarà degli Heat: fallire la seconda gara casalinga equivarrebbe ad un suicidio. Non succederà. Salvo imprevisti, dunque, si farà ritorno in Texas sul 2-2 e gara-5 diventerà quella cruciale, forse l’antipasto di un’altra succulenta gara-7. James farà un partitone com’è nel suo stile, ma Miami stavolta gioverà anche dei punti che metterà il resto del supporting cast, ai minimi storici martedì scorso.
Questo contenuto è stato modificato 13 Giugno 2014 09:19
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