Los Angeles è sotto 2-1 nella serie con Oklahoma City e gara-4, stasera alle 21.30, diventa fondamentale: nelle tre partite precedenti i punteggi finali sono sempre stati molto alti. Nella notte in programma pure la quarta sfida tra Washington e Indiana.
Subire oltre 110 punti dai Clippers e riuscire a vincere, per giunta in trasferta, è un’impresa titanica, per certi versi irrealizzabile. O meglio, lo era fino a due notti fa. Dei Thunder che non ti aspetti sono passati allo Staples Center 118-112. Fattore campo riconquistato e primo vantaggio nella serie (2-1). Non serve a nulla meravigliarsi: basta dare leggere i numeri di Kevin Durant per rendersi conto che quando in campo c’è un giocatore del genere anche l’impossibile diventa possibile. I trentasei punti, otto rimbalzi e sei assist del neo MVP hanno preso per mano Oklahoma City e l’hanno condotta al successo in gara-3. E poco male se dall’altra parte Blake Griffin ha tentato di emularlo, mettendo cifre simili (34 punti, 8 assist e 4 rimbalzi) nonostante avesse davanti un signor difensore come Serge Ibaka, per una sera più lucido in attacco che in difesa. Di fondamentale importanza la vittoria dei Thunder, arrivata dopo una partita intensa, punto a punto fino all’ultimo quarto. Decisivi i sette punti consecutivi nei minuti finali di OKC: un mini-parziale che ha condannato i losangelini alla seconda sconfitta di fila. In pochi giorni, comunque, si è ribaltato tutto. Ora sono i Clippers quelli con l’acqua alla gola. Per loro è obbligatorio vincere gara-4 e, considerato l’equilibrio della serie, potrebbero riuscirci. Ma la chiave è la solita: riuscirà coach Rivers a perfezionare la difesa su Durant e Westbrook?
Valli a capire, questi Pacers. I 102 punti subìti in gara-1 dai Wizards, decisamente troppi per la migliore difesa della regular season, sembravano il preludio alla catastrofe. Appena quattro giorni dopo, a Washington, gliene hanno concessi solo 63 (!), costringendoli al 33% dal campo. Roba da non crederci. A quale delle due Indiana dobbiamo fare riferimento? A quella svogliata e distratta di gara-1 oppure a quella protagonista di una delle prove difensive più esagerate della storia dei playoff? La verità, ci insegnano gli antichi, dovrebbe stare nel mezzo. Non è sbagliato, quindi, affermare che tra i Pacers sia scoccata di nuovo quella famosa scintilla, ma allo stesso tempo bisogna essere consapevoli che un altro black out, considerato quello che è successo finora, può essere dietro l’angolo. Va da sé, però, che il successo esterno nella prima uscita al Verizon Center equivale ad una grossa iniezione di fiducia per gli uomini di Vogel e potrebbe rappresentare il punto di svolta della loro postseason. Indiana ha capito che se ai Wizards riesci a togliere il ritmo, hai compiuto metà dell’opera. I capitolini non sono una squadra statica e hanno disperato bisogno di velocizzare il gioco per innescare transizioni e tiratori. Non a caso Beal e Ariza in gara-3 non hanno reso come al solito. Washington stanotte difficilmente riuscirà a fare peggio (e perciò conviene puntare sul segno “over”), ma i Pacers stanno migliorando partita dopo partita.
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