Oggi si conclude il primo turno con le ultime, emozionanti gare-7. Alle 19, in Canada, i Nets fanno visita ai Raptors: chi vince si guadagna le semifinali con Miami. A San Antonio, alle 21.30, va in scena l’ultimo atto dell’epico duello tra Spurs e Mavericks.
Quella tra Raptors e Nets ha tutta l’aria di essere una gara-7 in cui il fattore campo potrebbe essere ininfluente. Strano, direte voi: si gioca a Toronto, entusiasmo alle stelle, in un’arena talmente piena da dover allestire un maxischermo fuori dall’Air Canada Centre, e non significa nulla? Nossignori. Se pensate che Brooklyn parta svantaggiata per il fatto che dovrà vedersela davanti a 20mila canadesi urlanti, vi sbagliate di grosso. I Raptors, comunque vada a finire, hanno fatto una serie strepitosa, dimostrando che spesso il puro talento può sopperire all’inesperienza, se consideriamo che per la maggior parte di loro si trattava della prima partecipazione ai playoff. Ma i Nets hanno qualche freccia in più nella loro faretra. Il modo in cui si sono aggiudicati gara-6, terminata 97-83, ci lascia un prezioso indizio su quella che sarà la partita odierna. Brooklyn ha messo la quarta già nella prima frazione di gioco, schiacciando gli avversari tenuti a debita distanza per tutto il match. Deron Williams (23 punti e 8/16 dal campo), è tornato quello di Utah e ha stravinto il duello con Lowry, segno che quando vuole e se sta bene mentalmente sa ridiventare il fenomeno di tre-quattro anni fa. Così come per gli altri veterani, che in gara-7 daranno sicuramente il massimo perché per molti potrebbe essere l’ultima volta. Toronto dovrà affidarsi alle lune di Lowry e DeRozan che, se nella serata giusta, diventano immarcabili e i Nets ne sanno qualcosa. Dunque, da loro ci si aspetta molta concentrazione in difesa.
Sei giocatori in doppia cifra, Parker e Duncan in stato di grazia, tirare con il 53% dal campo: San Antonio ha giocato una gara-6 ai limiti della perfezione. Eppure non è bastato contro dei Mavericks che ci stanno mettendo anima e cuore e non hanno nessuna intenzione di arrendersi. All’American Airlines Center, Dallas l’ha spuntata al fotofinish 113-111, allungando la serie a gara-7, epilogo inevitabile per quello che abbiamo visto e apprezzato in campo. Gli Spurs, la qualificazione alle semifinali della Western Conference – dove li aspettano i Portland Trail Blazers – dovranno sudarsela perché la sensazione è che anche stasera i Mavs metteranno piede sul parquet con intenzioni bellicose. Il clima sarà quello di un vero e proprio “Texas Showdown”, di regolamento di conti, tra campioni senza età che tra qualche anno finiranno dritti nella Hall of fame. Popovich è costretto a spremere fino all’ultimo secondo i suoi titolari – cosa che se fosse stato possibile si sarebbe risparmiato – e spera di avere un buon contributo dalle riserve (in gara-6 è toccato a Mills, stavolta sarà l’occasione del nostro Belinelli, finora penalizzato dagli accoppiamenti?). I Mavs si aggrapperanno di nuovo alle magie di Nowitzki ed Ellis ed alla grinta del resto della squadra. La mentalità vincente degli Spurs nei momenti cruciali, comunque, dovrebbe prevalere. I neroargento proveranno a scappare nei primi due quarti: troppo rischioso restare punto a punto contro questi Mavericks, capaci di far tribolare fino all’ultimo i migliori della lega.
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