Perché potrebbe piovere, e a quel punto le letture troppo articolate non servirebbero a un benamato; però ci sono un po’ di cose da dire, per chi vuol puntare qualcosa sulla gara (parte alle 9 del mattino, marmottine!)
Ma quindi sarà così per tutta la stagione? Un lungo e noioso monologo Mercedes?
No, ma la prima parte sì: facciamocene una ragione. La Mercedes ha un vantaggio tecnico simile a quello dimostrato in anni recenti soltanto dalla Brawn GP del 2009 (in parte erano sempre loro, eh), che in pratica vinse virtualmente il titolo mondiale nelle prime gare del campionato, accumulando un vantaggio irrecuperabile per gli avversari. Quest’anno secondo noi succederà una cosa del genere: la Mercedes resterà avanti probabilmente fino al Canada, inizio di giugno, e bisognerà attendere il secondo ritorno in Europa – Gran Premio d’Austria, alla fine di giugno – per vedere qualche altra squadra competere seriamente per la vittoria di una gara.
Dici? E con chi se la giocheranno?
Quella squadra sarà quasi certamente la Red Bull, anzi in parte lo è già, e per due motivi: 1) è quella che ha dimostrato negli ultimi anni di saper risolvere e raddrizzare stagioni nate così così, non benissimo, e 2) ha fatto l’affare dell’anno prendendo un gran pilota, Daniel Ricciardo, che le sta già suonando a Vettel – VETTEL, mica Vergne –, e questa competizione interna non potrà che giovare allo sviluppo della macchina e a fare andare più forte i piloti.
In Ferrari queste due considerazioni purtroppo valgono alla rovescia: 1) spesso la Ferrari è persino riuscita a perdere competitività nel corso delle passate stagioni, quando in alcune (rare) occasioni le macchine non erano nate proprio malissimo – poi certo, Alonso ci metteva una pezza, e a fine anno se la giocava per il titolo, che è una cosa veramente notevole –, e 2) il secondo pilota di quest’anno, Raikkonen, è un pilota velocissimo ma che sembra troppo distante da Alonso, non tanto nelle prestazioni (per ora sì, anche in quelle) ma piuttosto nel senso che è totalmente disinteressato al ruolo di prima guida, e manca ancora quel genere di lotta-interna che alle squadre che inseguono fa bene.
La griglia di partenza (che a cercarla altrove si perde tempo)
1. Lewis Hamilton Mercedes
2. Daniel Ricciardo Red Bull-Renault
3. Sebastian Vettel Red Bull-Renault
4. Nico Rosberg Mercedes
5. Fernando Alonso Ferrari
6. Felipe Massa Williams-Mercedes
7. Valtteri Bottas Williams-Mercedes
8. Nico Hulkenberg Force India-Mercedes
9. Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Renault
10. Romain Grosjean Lotus-Renault
11. Kimi Raikkonen Ferrari
12. Jenson Button McLaren-Mercedes
13. Daniil Kvyat Toro Rosso-Renault
14. Adrian Sutil Sauber-Ferrari
15. Kevin Magnussen McLaren-Mercedes
16. Sergio Perez Force India-Mercedes
17. Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari
18. Kamui Kobayashi Caterham-Renault
19. Jules Bianchi Marussia-Ferrari
20. Marcus Ericsson Caterham-Renault
21. Max Chilton Marussia-Ferrari
22. Pastor Maldonado Lotus-Renault
Insomma vince Hamilton pure stavolta?
Sì, è lui il favorito in entrambi i casi: pista asciutta e pista bagnata, anche perché è quello che è andato più forte in tutti e due i casi, durante il weekend. E poi su questa pista è sempre andato fortissimo, a parte quella sua prima edizione, nel 2007, quando finì sulla ghiaia rientrando ai box e rimediò la prima gigantesca figuraccia della sua carriera (e lì Raikkonen vinse il mondiale, in pratica, cioè no, ma fu la premessa decisiva, altrimenti alla Ferrari il titolo mondiale piloti oggi mancherebbe da ancora più tempo).
Ma riproponiamo impietosamente quel momento, già che ci siamo. E apprezziamo insieme questa originale ed entusiasmante telecronaca dell’epoca (bah!).
I pronostici dei testa a testa sono basati essenzialmente su tre considerazioni: la posizione in griglia, le prestazioni dei piloti nelle simulazioni di gara del venerdì, e le loro abilità di guida nel caso in cui dovesse piovere, come effettivamente è previsto da diversi servizi meteorologici, ma meglio non contarci troppo, dato che ultimamente non ci pigliano mai.
Ah, ultima dritta: Kvyat è bravo. No, sul serio: poi magari domani sfascia la macchina, ma è bravo. È esordiente – 19 anni, giovane creatura – ma in certi momenti sembra guidare un’altra macchina rispetto a Vergne, e invece stanno tutti e due su una Toro Rosso. Bravo Daniil. Lasciate stare la qualifica – gli è andata male – ma venerdì era mediamente molto più veloce di Vergne.
Testa a Testa su #
Hamilton-Rosberg 1 (1.32)
Bottas-Massa 2 (1.80)
Button-Magnussen 1 (1.35)
Kvyat-Vergne 1 (2.18)
Grosjean-Maldonado 1 (1.30)
Quota totale: 9.54 , #