Classifiche alla mano, Indiana contro San Antonio sarebbe il meglio che l’Nba, ad oggi, sia in grado di offrire. Peccato che invece sia così solamente sulla carta e che non sempre numeri e graduatorie raccontano la verità. Nonostante siano a capo delle rispettive Conferences, Pacers e Spurs vivono un momento opposto. Indiana, adesso è ufficiale, è in crisi nera: dopo il ko di ieri notte coi Cleveland Cavaliers non ci sono più dubbi. Se prima si era pensato a cali fisiologici e a sconfitte “programmate”, ora ci si inizia a chiedere cos’abbia in comune questa squadra con quella travolgente dei primi tre mesi di regular season e, soprattutto, se sia in grado di cambiare registro in vista degli imminenti playoff. Perché di questo passo – intensità difensiva ai minimi e continui alti e bassi – i Pacers rischiano di trovare più d’una insidia su quella strada che porta alle finali di Conference e che fino a qualche settimana fa sarebbe dovuta essere una semplice passeggiata. Una vittoria nelle ultime cinque gare è una media che si addice ad una squadra che fa tanking, non certo ad una candidata all’anello. Il vantaggio sui Miami Heat ora si è davvero ridotto e i ragazzi di Frank Vogel hanno bisogno di ritrovare l’orgoglio perduto, magari in una sfida contro un’altra big. Quella di stanotte sarebbe anche una buona occasione, ma San Antonio è in stato di grazia, decisa com’è a conquistare il primo posto assoluto per avere il fattore campo nella postseason. Cosa dire degli Spurs? Non perdono da sedici partite e veleggiano verso l’80% di vittorie: semplicemente perfetti.
Se ce l’avessero detto a dicembre non ci avremmo creduto. Sarà stato l’arrivo in società di una leggenda come Phil Jackson, ma i tanto bistrattati Knicks, a poco più di due settimane dall’inizio dei playoff, sono ad un passo dall’ottavo posto, che qualificherebbe clamorosamente New York alla postseason. Il merito principale non è proprio tutto di Carmelo Anthony e compagni, che sono riusciti a malapena a toccare quota trenta vittorie (pensate che nella Western Conference sarebbero quartultimi!), ma di un Est molto meno competitivo rispetto all’Ovest e di una lunga serie di problemi (vedere alla voce infortuni) che hanno colpito gli Hawks, scivolati in breve tempo dalla terza all’ottava posizione. Ad ogni sconfitta di Atlanta, i Knicks stanno rispondendo con una vittoria: ora che il divario si è ridotto all’osso, New York ha parecchie possibilità di effettuare il sorpasso, specie se continuerà a giocare così bene. Vincere su un parquet ostico come quello di Golden State con i Warriors in piena lotta per i playoff non era per niente facile: invece, ieri notte, guidati dall’estro di JR Smith e di Tim Hardaway, i Knicks sono riusciti a portare via un pesantissimo successo dall’Oracle Arena. Ma il calendario, si sa, è impietoso e stanotte si scenderà di nuovo in campo a Salt Lake City contro gli Utah Jazz. La stanchezza si farà sentire, però se non vogliono perdere l’ultimo treno i Knicks devono assolutamente vincere, tra l’altro con una squadra che ha vinto una sola gara nelle ultime dieci e che New York ha già sonoramente sconfitto lo scorso 8 marzo: al Madison Square Garden finì 108-81.
Altri pronostici:
Charlotte Bobcats – Washington Wizards Under 190.5
Atlanta Hawks – Philadelphia 76ers 1 Handicap 12.5
Detroit Pistons – Milwaukee Bucks 1 Handicap 5.5
Miami Heat – Toronto Raptors 1
Chicago Bulls – Boston Celtics Under 180.5
Minnesota Timberwolves – Los Angeles Clippers 2
New Orleans Pelicans – Sacramento Kings Over 200.5
Denver Nuggets – Memphis Grizzlies 2 Handicap -3.5
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