Un gran brutto e bel momento

Ieri, durante la partita del campionato ucraino tra Dnipro e Dynamo Kiev (vinta 2-0 dal Dnipro), il centrocampista e capitano della Dynamo Kiev, Oleh Husjev, se l’è vista bruttissima al 22esimo del primo tempo, quando si è scontrato violentemente con il portiere del Dnipro Denys Boyko, in uscita per prendere il pallone.

Husjev ha perso subito coscienza ed è ricaduto pesantemente a terra, e sono stati momenti orribili, che neppure avrebbe molto senso mostrare se non fossero un’occasione per mostrare anche e soprattutto l’ordinaria, pura e istintiva solidarietà e umanità che unisce 22 uomini in campo che giocano a calcio.

Neppure due secondi dopo la caduta di Husjev a terra, il difensore del Dnipro Jaba Kankava – rendendosi istantaneamente conto della gravità dell’incidente – è corso verso di lui e gli infilato una mano in bocca per evitare l’evenienza più pericolosa in questo genere di incidenti: che la persona che ha perso coscienza possa soffocarsi con la lingua, a causa della perdita di tonicità della muscolatura. Kankava è rimasto lì vicino a Husjev, a evitare che potesse soffocare, fino all’arrivo dei soccorsi da bordo campo. E il pubblico se n’è accorto e ha apprezzato molto. Husjev è stato trasportato fuori in barella ma si è ripreso quasi subito (è stato sostituito per precauzione).

Oggi tutti i giornali che si occupano di questo episodio dicono che Kankava ha “salvato la vita” a Husjev. Che magari è vero.

E a loro, i giocatori, sembra la cosa più normale del mondo, grazie al cielo.

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