Buona stagione, fino a questo momento, per Yen-Hsun Lu: il giocatore di Taipei ha disputato ad Auckland la prima finale ATP nella sua carriera da singolarista e raggiunto le semifinali a Memphis. Lu – che dallo scorso mese di settembre è seguito da un coach italiano, Roberto Antonini – esprime il meglio del suo repertorio sulle superfici veloci e potrebbe brillare anche sul cemento all’aperto di Miami, a cominciare dal match che lo vede opposto a Mikhail Kukushkin.
Un passato da numero uno della classifica mondiale, due prove dello Slam in bacheca ed altri ventisette titoli conquistati nell’arco di una splendida carriera. All’età di trentatré anni, però, Lleyton Hewitt ha ancora obiettivi da raggiungere: oggi, a Miami, può arrivare a quota 600 match vinti in singolare nel circuito ATP. Robin Haase, fin qui protagonista di una stagione non esaltante, è un avversario alla portata dell’australiano.
Da ragazzino, Roberto Bautista Agut era indeciso tra calcio e tennis: ha fatto la trafila nel settore giovanile del Villarreal, ma poi ha scelto di abbandonare il pallone e di impugnare la racchetta. I suoi recenti risultati gli stanno dando ragione: undici giorni fa, ad Indian Wells, è riuscito a battere un top ten come Tomas Berdych. Appena quarantotto ore prima, aveva sconfitto Steve Johnson: lo statunitense si trova sulla sua strada anche a Miami e rischia una nuova sconfitta.
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