Il Barcellona ha vinto all'andata 2-0 all'Etihad Stadium, e c'è poco da dire per quanto riguarda il discorso qualificazione; piuttosto spieghiamo perché almeno un gol il City dovrebbe tirarlo fuori lo stesso.
Negli ultimi anni, tra le tante buone cose che si sono dette del Barcellona, ce n’è una in particolare che stava in quelle scontate, e forse per questo non aveva troppo senso neppure citarla: in questo lungo periodo di grandi successi il Barcellona non ha mai manifestato difficoltà significative a portare avanti più competizioni contemporaneamente, e il triplete del 2009 ne è una prova evidente. Questo perché il Barcellona ha sempre avuto due squadre: nel senso che il turnover ha sempre permesso ai suoi allenatori di mettere in campo giocatori mai troppo stanchi, e in ogni caso tecnicamente superiori a qualsiasi avversario (se non altro di campionato). Questa caratteristica – insieme ad altre caratteristiche storiche del Barcellona del tiki-taka, che non ne fanno più una squadra invincibile – sembra essere venuta meno negli ultimi tempi e in particolare nelle ultime settimane: il Barcellona fa fatica in campionato, va bene in Champions.
Il Barcellona ha perso la metà delle partite di campionato giocate dall’1 febbraio scorso a oggi (3/6), e ha sempre preso almeno un gol (eccetto che contro il Rayo). In Champions la storia è diversa, e il Barcellona ha perso soltanto la partita in casa dell’Ajax a novembre; per il resto è stato praticamente perfetto. Il 2-0 dell’andata in casa del Manchester City significa avere praticamente già la qualificazione ai quarti assicurata, soprattutto perché il City non sembra neppure troppo in forma e continua a perdere colpi anche in Inghilterra: domenica scorsa è stato sconfitto 2-1 ed eliminato dalla FA Cup dal Wigan.
Detto questo, alcuni osservatori fanno notare che le alterne fortune del City in questa stagione non gli hanno impedito di segnare comunque tantissimi gol, anche in Champions. Per esempio in autunno il City ha perso 3-1 la partita di andata contro il Bayern Monaco, durante la fase a gironi di Champions, ma poi ha vinto 3-2 quella di ritorno giocata fuori casa, rimontando peraltro da uno svantaggio di due gol. È improbabilissimo che il City riesca nell’impresa di qualificarsi contro il Barcellona, che pure tanto bene non sta, ma è molto probabile che – data la necessità di buttarsi in avanti e quanto meno tentarla, l’impresa – il City riesca a segnarne almeno uno.
E il “gol” dovrebbe verificarsi anche nell’eventualità di una partita completamente diversa, con il Barcellona a fare possesso palla e il City ad attendere l’occasione giusta per attaccare in contropiede. Pellegrini ha i giocatori per impostare la partita anche in questo modo: Yaya Toure, David Silva e soprattutto Aguero, in grado di capitalizzare una percentuale elevatissima di occasioni da gol (e che al Barcellona ne ha già segnati 4 in 11 partite).
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Nel Barcellona non è ancora chiaro se Iniesta – colpito da un lutto familiare (la moglie ha perso il bambino al settimo mese di gravidanza) – sarà in campo oppure no, ma dovrebbe esserci. Non ci sono sicuro Cuenca e dos Santos, infortunati. Nel City è squalificato Demichelis – visto quanto successo all’andata, meglio così – (e pure lo stesso Pellegrini); Nastasic e Jovetic in dubbio.
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Questo contenuto è stato modificato 12 Marzo 2014 16:26
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