Michael Llodra è uno dei pochi giocatori che si affidano ancora al serve volley, divenuto merce rara negli ultimi anni. Questo schema può essere particolarmente redditizio sulle superfici rapide: non a caso, sul cemento indoor di Marsiglia, il francese ha conquistato un titolo (nel 2010) e disputato altre due finali (2009 e 2012). In questa edizione, Llodra ha già eliminato Lukas Lacko ed Andreas Seppi: battendo anche Jan-Lennard Struff, altro avversario alla sua portata, arriverebbe in semifinale.
Idem come sopra, verrebbe da dire: anche parlando di Feliciano Lopez, esattamente come abbiamo fatto per Michael Llodra, non si può non apprezzare il fatto che continui a praticare il serve and volley e a mostrare un tennis che sembra sempre più appartenere ad un tempo lontano. Lopez è di nuovo nei quarti sul cemento all’aperto di Delray Beach, esattamente come nel 2002: in quell’occasione si fermò contro Antony Dupuis, mentre questa volta sfida Steve Johnson – numero 142 del mondo, proveniente dalle qualificazioni – e dovrebbe avanzare ulteriormente.
A differenza di Llodra e Lopez, John Isner non è tipo da serve and volley: lui è solo per il serve, seguìto al massimo da un diritto. Del resto, con la potentissima battuta su cui può contare, spesso non ha nemmeno bisogno di giocare il colpo successivo. La mobilità non è straordinaria, ma tanto basta per collezionare successi sul cemento americano: su quello di Delray Beach, in particolare, Isner può arrivare in semifinale per il terzo anno di fila, con un successo sull’abbordabile Rhyne Williams.