Nba, c’è il derby di Los Angeles

Chi sosteneva che i veri Nets non fossero quelli di novembre e dicembre forse aveva ragione. Da quando è iniziato l’anno, solo vittorie per Brooklyn. Quattro in fila, anche contro avversari tosti (Oklahoma City e Golden State tra tutti). Eppure i protagonisti sono sempre gli stessi che fino a qualche settimana fa non riuscivano a tirare fuori la franchigia dai bassifondi della Eastern Conference. E neanche ci sono tutti, se consideriamo l’infortunio di Lopez e quello di Deron Williams, che gioca una partita sì e una no a causa una caviglia slogata. Che abbiano svoltato definitivamente? Un po’ azzardato fare previsioni adesso. Il nostro parere è che i Nets sono una gruppo pieno zeppo di talento e di esperienza, elementi inutili, però, se non messi al servizio della squadra. Miami, stanotte, è un altro esame importante. Arriva al Barclays Center col dente avvelenato per la sconfitta di ieri notte rimediata con l’altra newyorchese, i Knicks. Agli Heat è già andata male una volta: lo scorso 2 novembre, finì 101-100 per Brooklyn. Da quel match sembra passato un secolo. Siamo sicuri che i Nets ammirati negli scorsi giorni creeranno problemi ai campioni in carica, ma non lo siamo altrettanto sul fatto che LeBron ne perda due di fila. E, per giunta, nella stessa città.

In un derby può accadere di tutto. Si tratta di una regola non scritta che si verifica molto, molto spesso. Ne sanno qualcosa proprio i Clippers, che nella serata inaugurale, ad ottobre, furono battuti, e sonoramente anche, dai meno quotati cugini per 116-103. Anche in questo caso, però, acqua sotto i ponti ne è passata. Innazitutto, Doc Rivers ha fatto capire ai suoi giocatori cosa vuol dire difendere e i risultati sono tangibili: Griffin sta diventando un giocatore completo, al punto tale da non far rimpiangere l’assenza di Chris Paul (in tre partite senza CP3, che ne avrà per oltre un mese, sono arrivate due vittorie). I Lakers, invece, tornati a sperare con il rientro di Bryant, sono ripiombati nel tunnel dopo il nuovo infortunio di quest’ultimo: solo una gara vinta nelle ultime nove e un misero terzultimo posto a Ovest (14-22), davanti a Sacramento e Utah. I Clippers, stavolta, non hanno scuse: no, neanche quella di dover fare a meno di Paul. Oltre al vantaggio del fattore campo – l’arena in realtà è la stessa, solo che sarà addobbata di rosso, blu e bianco – hanno quello di incontrare i peggiori Lakers degli ultimi venti anni, che, qualche sprazzo a parte (attenzione alla luna di Nick Young), paiono seriamente intenzionati a “esplorare” la futura lottery Draft.

Gli altri pronostici:
Indiana Pacers – Washington Wizards 2 Handicap 9.50
Philadelphia 76ers – Detroit Pistons 1
Atlanta Hawks – Houston Rockets 2
Memphis Grizzlies – Phoenix Suns Over 195.5
Minnesota Timberwolves – Charlotte Bobcats Under 200.5
New Orleans Pelicans – Dallas Mavericks 1
Milwaukee Bucks – Chicago Bulls 2
Utah Jazz – Cleveland Cavaliers Under 195.5
Sacramento Kings – Orlando Magic 1
Golden State Warriors – Boston Celtics 1 Handicap 10.50