Fa piacere rivedere Venus Williams ad alti livelli. La ex numero uno del mondo sta combattendo dall’estate del 2011 con la sindrome di Sjögren, una malattia autoimmune che le causa fatica e dolori articolari. Nonostante questi problemi, la trentatreenne statunitense continua a giocare a tennis e, ad Auckland, torna a disputare una finale ad oltre un anno di distanza dall’ultima volta, che risaliva al torneo del Lussemburgo dell’ottobre 2012. L’altra finalista è Ana Ivanovic, che ha perso otto dei nove precedenti in archivio.
A Shenzhen, per la gioia del pubblico locale, la finale vedrà di fronte due giocatrici di casa. Vincendo il Roland Garros nel 2011, Na Li ha fatto crescere in maniera esponenziale l’interesse della popolazione cinese nei confronti del tennis. La giocatrice originaria di Wuhan – che attualmente occupa la posizione numero 3 del ranking WTA – ha buone possibilità di battere la sua connazionale Shuai Peng, che è in svantaggio per 5-1 nel bilancio dei confronti diretti. L’ultima sfida è stata vinta da Na Li proprio a Shenzhen, un anno fa, in semifinale.
Nel tabellone femminile del torneo di Brisbane, le due finaliste sono Serena Williams e Victoria Azarenka. I numeri di Serena stanno diventando sempre più impressionanti: la numero uno del tennis femminile è reduce da ventuno vittorie consecutive, si appresta a disputare la sua settantacinquesima finale e, in caso di vittoria, conquisterebbe il suo cinquattottesimo titolo in singolare. Azarenka è l’ultima giocatrice che ha sconfitto la statunitense (a Cincinnati, il 18 agosto), ma quella è stata una delle sole tre vittorie ottenute dalla bielorussa in sedici sfide dirette.