Seconda tappa del tour ad Est per i Thunder, a due giorni dal “massacro” del Madison Square Garden. Dopo aver inflitto ai Knicks la peggiore sconfitta nei Christmas Days finora disputati dalla franchigia newyorkese (123-94, con tanto di tripla doppia di Russell Westbrook), Durant e compagni, messosi alle spalle il primo crollo casalingo coi Raptors dello scorso 23 dicembre, puntano a riconquistare il primo posto nella Western Conference, da ieri notte, in virtù del successo all’overtime sui Clippers, di nuovo proprietà dei Trail Blazers del duo Lillard-Aldridge. Oklahoma City è al momento la squadra più solida e più continua e i Bobcats (14-15 e quinti nella Eastern nonostante il record negativo) sono tutt’altro che invincibili, ma batterli in casa loro non sarà una scherzo come è stato invece due giorni fa coi Knicks: Charlotte difende dignitosamente e subisce in media poco più di novanta punti a partita, ottime credenziali per dare fastidio ai Thunder.
Quella subìta nel Christmas Day dai Thunder, per i Knicks è stata l’ennesima umiliazione e la prova che i newyorkesi non sono allo sbando, ma poco ci manca. Con l’infermeria piena come un uovo, New York nella gara contro Oklahomka City è entrata in confusione totale, dimostrando di avere poche idee e soprattutto grinta difensiva pari a zero, nonostante il rientro di un centro roccioso come Tyson Chandler. Woodson spera di recuperare almeno Anthony per stanotte – la sua assenza sui è fatta sentire due giorni fa insieme a quella di Felton, anche lui fermo ai box – anche se non è scontato che Melo possa fare subito ritorno in campo dopo l’infortunio alla caviglia. Dall’altra parte, l’ex squadra di Andrea Bargnani, i Toronto Raptors. L’italiano, che sta giocando e incidendo di meno in queste ultime gare, troverà pochi dei suoi vecchi compagni. Il nuovo corso dei canadesi imposto dalla nuova società, infatti, è gia realtà: da quando si sono liberati della “zavorra” (economica e tecnica) di Rudy Gay, i Raps sono in serie positiva e lo dimostrano gli incredibili successi in casa di Mavs e Thunder nelle ultime tre trasferte ad Ovest.
L’estrema competitività della Western Conference e una panchina non all’altezza del quintetto titolare avevano risucchiato i Warriors addirittura fuori dalla zona playoff. Ma i due ritorni dai rispettivi infortuni, prima di Steph Curry e poi di Andre Iguodala, hanno ben presto riportato Golden State nella posizione che effettivamente merita di occupare. Il rientro dell’ex Sixers ha voluto dire molto in termini di difesa: con lui sul parquet i Warriors hanno vinto quattro delle ultime cinque partite. Ora, il prossimo ostacolo da superare per scalare ancora la classifica si chiama Phoenix Suns, appaiati al sesto posto grazie al record di 17-10. Per questo motivo lo scontro di stanotte ha una valenza particolare per Curry e soci. I Suns, autentica sopresa stagionale, hanno già sconfitto i Warriors dieci giorni fa: allo Us Airways Center terminò 106-102, ai cinquanta punti della coppia Dragic-Bledsoe rispose la quasi tripla doppia (30+7+6) di Curry, ma non bastò ai gialloblù di Oakland. In California assisteremo ad un’altra gara, ovvio (Golden State in casa ne ha perse solo quattro), punteggi a parte: quelli è probabile che siano ancora “altini”, proprio come la scorsa volta.
Gli altri pronostici:
Orlando Magic – Detroit Pistons 2
Brooklyn Nets – Milwaukee Bucks Over 195.5
Minnesota Timberwolves – Washington Wizards 2 Handicap 6.50
New Orleans Pelicans – Denver Nuggets 1
Utah Jazz – Los Angeles Lakers 2
Sacramento Kings – Miami Heat 2 Handicap -7.50