Stasera ci sono le ultime quattro partite (Valencia-Gimnástic, Espanyol-Jaén, Rayo-Valladolid e Athletic-Celta) dei sedicesimi di ritorno di Coppa del Re, una competizione di cui purtroppo c’è poco da fidarsi, perché ognuno la gioca come gli pare: un po’ seriamente e un po’ no. Capiamoci qualcosa. Intanto c’è da dire che stasera almeno un paio potrebbero essere partite un tantino più equilibrate.
L’ultima prevedibile sconfitta in campionato (3-0 contro l’Atletico Madrid) è costato il posto all’allenatore del Valencia Djukic, uno con una certa esperienza e una certa fama di allenatore tosto, voluto dalla dirigenza nella scorsa estate nella speranza di risollevare le sorti di una squadra che negli ultimi anni – tra guai finanziari e scelte tecniche poco lungimiranti – ha perso tantissimo del suo blasone (per lunghi tratti, negli ultimi 10-15 anni, il Valencia è stato considerato la quarta o terza squadra più forte della Liga, e invece ora è ormai stabilmente lontano dalla zona Europa League). Tra i nomi che circolano per il posto di Djukic c’è anche quello di Bielsa, ma intanto stasera c’è da giocare una partita teoricamente non impossibile – poi va’ a sapere come diavolo la prendono i giocatori – contro il Gimnástic Tarragona, per i sedicesimi di ritorno di Coppa del Re. In panchina ci sarà l’allenatore ad interim Estevez. All’andata finì 0-0, il che significa che il Valencia potrebbe pagare amaramente ogni minima distrazione: di sicuro c’è da fare almeno un gol in più degli avversari (che al “Mestalla”, contro una squadra di terza divisione, non sarà poi così difficile). Diciamo “1”, anche 1/1 parziale/finale, ma puntando più che altro sulla motivazioni della squadra e sulla voglia di cambiar pagina, in attesa del nuovo allenatore.
Anche l’Espanyol non ha fatto un gran figura all’andata di questo turno di Coppa del Re: pareggio 2-2 contro il Jaen, peraltro raggiunto solo all’88esimo. L’Espanyol se la passa così così nella Liga (12esimo) ma ha questa cosa buona, e cioè che in casa – al Cornellà-El Prat – non è una squadra facile da affrontare. Nonostante la bella partita dell’andata, il Jaen – squadra di seconda divisione – non ha le carte per passare il turno, a meno che i giocatori dell’Espanyol non si ci mettano d’impegno (e con le coppe nazionali non si può mai sapere). Ma la spinta ulteriore – che però vale anche per il Jaen – potrebbe essere data dal fatto che chi vince incontrerà agli ottavi il modestissimo Alcorcón, che – non si sa bene come – ha buttato fuori il modesto Granada rifilandogli 4 gol tra andata e ritorno. E chi vince contro l’Alcorcón poi troverà il Real Madrid ai quarti.
È una delle due partite di stasera in cui si affrontano squadre che militano nella Liga, quindi teoricamente un po’ più equilibrate delle altre, se non fosse che certe squadre di Liga son talmente scarse che non si capisce più così bene quali siano i meriti di chi sta nella massima divisione e quali i demeriti di chi sta nelle serie minori. Brutta storia. Ora, a Vallecas quest’anno butta malissimo: non si riesce a venir fuori dalla zona retrocessione, e la cosa è tanto più amara e dura da accettare se si pensa che l’anno scorso il Rayo raggiunse il miglior piazzamento della sua storia (ottavo posto). Stasera c’è da affrontare il Valladolid, un’altra squadra che se non fosse per la presenza di Ebert – che è bravo – sarebbe da dilettanti qui in Italia: all’andata finì 0-0. A guardare i precedenti, ai tifosi del Rayo (tra cui, come noto, figurano alcuni di noi qui al veggente) vengono i dolori di pancia: l’anno scorso il Valladolid vinse entrambe le partite di Liga, e quest’anno è finita addirittura 0-3 a Vallecas. “Agghiacciante”. Peraltro il Valladolid viene dall’importante successo di lunedì sera contro il Celta Vigo, schiantato 3-0 in casa.
Partita molto complicata da pronosticare: capace che la sfanga il Rayo, tirando fuori un po’ di orgoglio, ma pure capace che il Vallodolid porta a casa quel pareggio con gol, e tanti saluti. In campo scenderanno le formazioni migliori, o quasi: nel Valladolid, stando a quanto dice Mundo Deportivo, solo non si sa ancora se davanti alla fine giocherà Javi Guerra o Manucho.
Il Celta Vigo è una squadra deludente sotto molti punti di vista, tra cui non ultimo quello di smentire puntualmente quello che ci si aspetta da loro: che non riuscissero a tirar fuori manco un gol uno contro il Valladolid, lunedì scorso, è una di quelle cose che fanno tanto incazzare i pronosticatori di tutta Europa. Luis Enrique per il momento resta al suo posto, ma le cose si stanno mettendo molto male. Stasera cercheranno di mantenere il vantaggio dell’1-0 dell’andata in un altro di quegli stadi infernali dei Paesi Baschi in cui però potrebbero prenderne pure 5 senza farne manco uno: il San Mamés, contro una delle squadre più in forma della Liga, l’Athletic Bilbao. L’Athletic peraltro ha una lunga e gloriosa trazione in questa competizione, sul serio: ha vinto la Coppa del Re ben 22 volte, ed è quella che l’ha vinta più volte dopo il Barcellona. Nel nuovo stadio, inaugurato nelle fasi iniziali di questa stagione, sono ancora imbattuti, e di recente c’è passato proprio il Barcellona, che ci ha rimediato la prima sconfitta stagionale (1-0).
Però c’è da fare attenzione, perché scoprirsi troppo potrebbe costare molto: un gol del Celta costringerebbe l’Athletic a farne 3 per passare il turno. Detto ciò, della vittoria interna dell’Athletic contro una squadra che ha perso 16 dei suoi ultimi 21 impegni fuori casa in tutte le competizioni, ci sono veramente pochi dubbi. Sia che il Celta segni un gol sia che no, la cosa più probabile è che l’Athletic tenterà di farne almeno tre il più presto possibile, per non correre rischi inutili (metti che si fermano a due e poi il Celta uno riesce a farlo, Valverde se li mangia uno a uno negli spogliatoi).
Questo contenuto è stato modificato 19 Dicembre 2013 15:30
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