Quasi a farlo apposta, a ventiquattr’ore di distanza dalla sconfitta coi Nets degli ex beniamini Pierce e Garnett, ecco un’altra sfida contro il recente passato per i Celtics. Al Garden stanotte è di passaggio Doc Rivers, che per più di nove anni è stato seduto sulla panchina della franchigia più titolata della Nba. L’attuale allenatore di Los Angeles conosce bene l’ambiente e sicuramente saprà come mettere in difficoltà i suoi ex giocatori. L’abbiamo già detto, il problema principale di Boston è l’assenza di un centro serio in grado di contrastare i lunghi avversari. I verdi vanno spesso sotto contro squadre che tendono a dominare nel pitturato: Lopez, infatti, ieri non ha avuto argini, dominando con 24 punti. I Clippers, molto incostanti fino ad oggi e con un rendimento così così in trasferta (6-6), sotto canestro hanno due torri fisiche come Griffin e Jordan – in queste ore stanno definendo l’acquisto di Stephen Jackson, veterano che può far comodo in difesa – che possono anch’esse rivelarsi determinanti contro i Celtics.
Dall’unico precedente stagionale, giocato lo scorso 1 novembre e terminato con la vittoria dei Bulls per 82-81, sembra essere passato un secolo. Nel senso che da allora sono cambiate già molte cose. Chicago, ridimensionata dal nuovo infortunio di Rose, è in caduta libera: i tori hanno vinto solo due degli ultimi dieci incontri e stanno scivolando via anche dalla zona playoff. Come se non bastasse, coach Thibodeau ha dovuto fare a meno in questi giorni anche del suo miglior realizzatore, Luol Deng, fermo per un’infiammazione al tendine d’achille, e del centro titolare Joakim Noah. New York è messa anche peggio. I due match vinti in fila contro Magic e Nets non sono serviti adare la scossa ai Knicks, quasi raggiunti dai Bucks ultimi in classifica nella Eastern Conference: le pesanti sconfitte contro Boston e Cleveland hanno rigettato nell sconforto Mike Woodson, sempre più vicino all’esonero. I Bulls stanotte avranno a disposizione non più di 8-9 giocatori e proveranno comunque a far valere la loro difesa (possibile il rientro di Noah), ma potrebbe non bastare perché per i Knicks questa gara sa veramente di ultima spiaggia.
Difficile fare previsioni quando ci sono di mezzo Warriors e Mavericks. Il loro rendimento in questi primi quaranta giorni è stato piuttosto discontinuo: entrambe hanno alternato ottime prestazioni (soprattutto con le grandi) ad altre da incubo (soprattutto con le piccole). Golden State sta patendo l’assenza di un difensore insostituibile come Iguodala, che dovrà restare ai box ancora per molto tempo. Inoltre Curry è sempre alle prese con piccoli problemi fisici che non gli consentono di esprimersi al meglio, nonostante continui ad essere lui il leader indiscusso dei californiani. I Warriors non possono fare a meno delle sue triple e dei suoi assist, non a caso quando Curry non c’è o non è in serata neanche l’altro “Splash brother” Klay Thompson riesce a essere decisivo. Per Dallas il discorso è diverso: i Mavs stanno facendo meglio di quanto si pensasse ad inizio stagione, grazie ad un Dirk Nowitzki che si sta esprimendo ai livelli del 2011. Il tedescone ha trovato una validissima spalla in Monta Ellis: basta pensare che il loro scorer, quando va male è di venti punti a partita. Nello scorso confronto, giocato in Texas, vinsero i Mavericks per 103-99. Lecito aspettarsi una rivincita da parte di Golden State, che in casa sbagliano meno che in trasferta (6-2), ma se non volete rischiare puntate sull’over visto che si scontrano due eccellenti attacchi.
Gli altri pronostici:
Charlotte Bobcats – Orlando Magic 1
Memphis Grizzlies – Oklahoma City Thunder 2
Milwaukee Bucks – San Antonio Spurs 2
Minnesota Timberwolves – Philadelphia 76ers Over 210.5
New Orleans Hornets – Detroit Pistons Over
Sacramento Kings – Utah Jazz 1