Algeciras è una città dell’Andalusia, praticamente attaccata allo stretto di Gibilterra: per la Real Sociedad – una delle squadre più forti dei Paesi Baschi, estremo nord (l’altra è l’Athletic Bilbao) – si tratta di una delle trasferte nazionali più lunghe che gli possano capitare, da Donostia-San Sebastián. A parte il vantaggio di giocare in casa, e quello di ospitare una squadra reduce da un lungo viaggio, l’Algeciras non ha nient’altro dalla sua parte: è una squadra che attualmente gioca in terza divisione (la Segunda División B) e che nella sua storia ultracentenaria – fu fondata nel 1912 – non ha mai disputato una stagione nella massima serie.
La Real Sociedad invece è una delle migliori squadre della Liga, sebbene questa stagione non stia dimostrando grande continuità: da qualche settimana sembra aver ingranato una marcia più alta, ma – per chi se la sentisse di rischiare qualcosa – c’è da aggiungere che ha preso e continua a prendere parecchi gol. Anche perché la Real Sociedad, peraltro, non ha chissà quale grande tradizione in Coppa del Re, e comunque non scenderà in campo con la formazione ideale, visto che la settimana prossima c’è da giocare la Champions (Griezmann, Prieto e Agirretxe però ci saranno; Vela e Seferovic partono dalla panchina). L’ Algeciras gioca con un 4-4-2, copertissimo e con centrocampo e difesa molto vicini: quando attacca mette due ali molto veloci, Alfaro e Carlino, a supporto delle due punte Melchor e Pedro.
Secondo alcuni commentatori, da Santander potrebbe arrivare il risultato “clamoroso” del giorno. C’è questo fatto di cronaca che forse – forse – sta influenzando eccessivamente le analisi: il presidente del Siviglia José Del Nido è stato condannato da poche ore a sette anni di carcere per averla fatta molto sporca con abusi d’ufficio e furti vari (è una vicenda che si trascina dal 2011, in verità). Lascerà la carica di presidente a giorni, forse ore, ma qualcuno ritiene che il Siviglia possa risentire “psicologicamente” di questa notizia. Ai fattori psicologici non crediamo moltissimo, noi, ma stavolta si uniscono a una serie di considerazioni tecniche rilevanti: a parte Gameiro e Iborra, il Siviglia dovrebbe scendere in campo con le seconde linee, dimostrando che ora come ora questa competizione forse non è il primo pensiero di Unai Emery.
E però il Racing non è una squadraccia, è seconda in campionato (Segunda Division B) e due anni fa giocava nella Liga, prima che i guai finanziari la costringessero a due retrocessioni consecutive. Gioca le partite di casa in uno stadio storico e difficile (“El Sardinero”), dove nelle ultime 46 partite ha una media di 1.15 gol a partita. Mettici pure che da Siviglia a Santander sono quasi mille km di trasferta, il “gol” ci sta tutto.
Qui al veggente approfittiamo di queste partite per studiare pure un po’ di geografia, hai visto mai, e cercare di contrastare l’ignoranza geograficosmica che contraddistingue la nostra generazione di cristiani cresciuti a pane e google. Cartagena è una città di 200 mila e passa abitanti che sta nella punta sudorientale della Spagna, nella regione autonoma di Murcia (da Barcellona è una discreta trasferta, 630 km, ma neppure troppo: è lo stesso lato della Spagna, ma a sud invece che a nord).
Il Cartagena – detto “Efesé”, dalla lettura della sigla “FC” in “FC Cartagena” – ha fin qui eliminato Guadalajara (2-1), Huesca (0-1) e Tudelano (1-4): gioca in terza serie, dove è terzo e sta giocando bene (8 vittorie, una sconfitta e un pareggio nelle ultime dieci giornate). Ma se mai ha avuto qualche remota possibilità di fare bella figura nella partita di stasera, era perché magari il Barcellona ci arrivava con la “pancia piena”, dopo una serie infinita di record e gol e vittorie strepitose eccetera eccetera: purtroppo per il Cartagena, il Barcellona viene da due sconfitte consecutive – contro l’Ajax in Champions League e contro l’Athletic Bilbao in campionato –, circostanza a dir poco rara e che riduce praticamente allo zero assoluto – ma proprio no odds – la possibilità che stasera il Barcellona non vinca questa partita. Davanti dovrebbero giocare Sanchez, Jean Marie Dongou e Pedro, con Song, Fabregas e Roberto alle loro spalle.
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