Indiana pare averci preso gusto. Quattro partite giocate e quattro vittorie, record migliore della lega e unico team a non conoscere sconfitta. Non poteva immaginare un inizio migliore coach Frank Vogel, che quest’anno non può più giocare a nascondino: tra le mani ha una squadra da titolo. Con un Paul George così, poi, a Indianapolis è lecito sognare. Anche ieri notte l’ex Fresno State ha disputato una gara strepitosa a Detroit contro un avversario validissimo, puntualmente top scorer dei suoi con 31 punti conditi da 10 rimbalzi e 4 assist. Ma stanotte arriva un cliente, se vogliamo, più scomodo, nonché principale rivale nella Central division. I Chicago Bulls non sono partiti bene, infatti il loro record è negativo (1-2), segno che Rose non è ancora quello del 2012. I Pacers cercheranno la quinta vittoria consecutiva, anche se si tratta di due squadre che tendenzialmente badano più a difendere, quindi puntando sull’under ci si azzecca quasi sempre.
Era addirittura dal 1969 che i Celtics non cominciavano la stagione così male. Risultato: uno 0-4 che non si addice alla storia della franchigia più vincente della Nba, abituata a ben altre partenze. Nonostante ciò a Boston sembrano piuttosto tranquilli: pazzi, direte voi. E invece no, perché dopo aver smantellato la squadra con le partenze dolorosissime di Pierce, Garnett e dell’allenatore Rivers, il gm Ainge – ok, lui non l’ha proprio detto, ma ve lo diciamo noi – ha fatto intendere di voler far trascorrere quest’anno di transizione, magari perdendo più partite possibili, per poi provare a pescare una scelta altissima al prossimo Draft – secondo gli addetti ai lavori, ricchissimo di future all stars – per iniziare quello che gli americani chiamano “rebuilding”, la ricostruzione. Stanotte il compito è arduo: al Garden arrivano i Jazz, altra franchigia in crisi che finora ha raccolto solo sconfitte. Tra l’altro Utah sarà in back-to-back (ieri notte ha perso contro i Nets): non vincere sarà davvero difficile per i Celtics.
Delle dieci in programma questa notte, è la gara più difficile da decifrare. Minnesota e Golden State sono due squadre che di caratteristiche in comune (tutte positive) ne hanno parecchie: entrambe basano il loro gioco su un mix di esplosività e talento, possiedono eccellenti tiratori da tre, ma soprattutto ci sanno fare coi giovani. In meno di tre anni le due società sono passate dal nulla assoluto a traguardi tutto sommato importanti (i Timberwolves non sono ancora approdati ai playoff perché perseguitati dagli infortuni) grazie a scelte spese bene durante i recenti Draft. Sia l’una che l’altra hanno finora collezionato tre vittorie e una sconfitta, ma i Warriors sembrano avere qualcosa in più (l’inserimento di Iguodala in quintetto sta dando i suoi frutti), se non fosse per il fatto che i Timberwolves sono ritornati a essere troppo Love-dipendenti. Una certezza, fra i tanti dubbi, però l’abbiamo: tutt’e due segnano tanto. Quota 210 punti è un po’ altina, ma l’over è un rischio che ad inizio stagione ci si può permettere.
Altri pronostici:
Charlotte Bobcats – Toronto Raptors 1
Orlando Magic – Los Angeles Clippers 2 Handicap
Philadelphia 76ers – Washington Wizards 1
Memphis Grizzlies – New Orleans Pelicans 1
Milwaukee Bucks – Cleveland Cavaliers 2
San Antonio Spurs – Phoenix Suns 1
Oklahoma City Thunder – Dallas Mavericks 1
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