La Real Sociedad sembrava essersi ripresa dalla crisi fisica e psicologica in cui si stava avvitando: in meno di due settimane ha battuto a domicilio quella squadraccia del Valencia di Dukic (1-2), ha asfaltato l’Almeria (3-0) e poi – quando sembrava completamente ripresa – mercoledì è riuscita a farsi rimontare fuori casa due gol dal Valladolid, e alla fine l’ha pareggiata 2-2 (e la perdeva proprio, se Ebert non sbagliava quel rigore al 90′).
La partita contro il Valladolid è un po’ la fotografia della Real Sociedad di quest’anno: grandi cose e grandi giocate si alternano a momenti in cui tutti spengono completamente la luce. Nel primo tempo si è rivisto un gran Griezmann, il miglior giocatore della Real Sociedad ma forse anche il primo in discontinuità. Seferovic non ha convinto moltissimo, e a 20′ dalla fine Arrasate lo ha sostituito (se l’è pure presa parecchio, Seferovic) con Agirretxe, che oggi dovrebbe partire titolare. Ma considerando anche il già buono stato di forma di Carlos Vela (al rientro, mercoledì scorso) la Real Sociedad parte nettamente favorita contro l’Osasuna, che è senza l’esterno sinistro Damià, ancora squalificato, e sempre senza Armenteros e Nino, infortunati da tempo. Anche l’Osasuna ha giocato mercoledì sera, contro il Rayo, e ha vinto 3-1: c’è stato anche un espulso, Cuevas, che quindi oggi non avrebbe potuto giocare se non fosse che ieri in Spagna la commissione disciplinare non si è riunita (era festa pubblica) e quindi le squalifiche sono posticipate a dopo questo turno di campionato (quindi Cuevas oggi sarà in campo).
Quanto alle statistiche, all’“Anoeta” – dove la Real Sociedad di solito gioca bene, ma curiosamente non riesce a battere l’Osasuna dal 2011 – non ci sono mai stati tantissimi gol tra queste due squadre (solo tre negli ultimi cinque incontri). Ma è giusto far notare che l’Osasuna ha preso almeno due gol in 8 delle ultime 9 partite fuori casa.
Probabili formazioni:
REAL SOCIEDAD: Bravo, C. Martinez, Gonzalez, I. Martinez, La Bella, Bergaram Zurutuza, Vela, Prieto, Griezmann, Agirretxe.
OSASUNA: Fernandez, Oier, Loties, Arribas, Oriol, Silva, Loe, Cejudo, Cuevas, Torres, Rieira.
In un lungo post dello scorso febbraio parlavamo approfonditamente del Rayo Vallecano, la squadra “povera” di Madrid, e raccontavamo:
In spagnolo “rayo” significa fulmine (“vallecano” dal nome del quartiere, Vallecas, a sud-est del centro di Madrid). Allo stadio del Rayo – il Campo de Fútbol de Vallecas – ci si arriva in metropolitana, scendendo alla fermata Portazgo della linea 1: è uno stadio abbastanza piccolo, da 15.000 posti, e anche riempiendolo tutto la società non ricava grandi profitti dalla vendita dei biglietti.
Insomma il Rayo è una squadra piccolissima, si capisce, ma ha un gran cuore e un gran cuore ce l’hanno anche i suoi tifosi: quest’anno (sono penultimi con solo 9 punti in 11 partite) stanno andando storte un sacco di cose, vuoi per la sfortuna vuoi per un po’ di sfiducia che il gruppo comincia a sentire e che rischia seriamente di far rimanere la squadra in zona retrocessione (sorprendentemente, dopo la scorsa memorabile stagione). Più che la sconfitta fuori casa di mercoledì scorso (3-1 contro l’Osasuna), la mazzata tremenda è stato lo 0-3 del turno precedente contro il Valladolid, peraltro tutte rivali per la salvezza. E stasera c’è il derby contro il Real Madrid.
Al Real invece le cose cominciano a girare: ora son tutti ringalluzziti – a cominciare da certi labili media spagnoli – per il 7-3 contro il Siviglia e per le doppiette di Benzema e Bale, proprio i due che erano stati messi più in discussione in questo imperfetto avvio di stagione. I problemi di equilibrio del Real restano, come anche una certa fragilità in difesa, ma è chiaro ed evidente che, dopo il Barcellona, ci sono soltanto Real e Atletico, e che in Spagna ci sono di fatto due campionati: queste tre e poi tutti gli altri.
Come se non bastassero crisi di gioco e complicazioni di classifica, nel Rayo Vallecano c’è una lunga lista di assenti a cui potrebbe unirsi anche Castillo, se non recupera in tempo. E al Real invece non manca nessuno: Ancelotti potrebbe far rifiatare qualcuno, ma a prescindere da chi scenderà in campo non c’è moltissimo che il Rayo possa chiedere a questa partita, a parte un gol (che al Real di questi tempi, a dire il vero, può fare un po’ chiunque: 14 gol subiti finora, il doppio dei gol subiti da Barcellona e Atletico).
Dovrebbe tornare titolare Xabi Alonso, che in settimana in allenamento se la spassava tranquillamente con gli altri, e che poi a un certo punto ha fatto questa cosa qui al mitico Zidane.
Insolenza e sacrilegio!
Probabili formazioni:
RAYO VALLECANO: Rubén, Tito, Galvez, Saul, Arbilla, Trashorras, Adrian, Lass, Viera, Falqué, Bueno.
REAL MADRID: Lopez, Carvajal, Pepe, Ramos, Coentrao, Xabi Alonso, Khedira, Bale, Isco, Ronaldo, Benzema.
Ora, dicevamo che quel clamoroso 0-5 del Celta Vigo al Malaga, sabato scorso, avrebbe potuto rappresentare l’inizio di una piccola lenta risalita del Celta, che continua a navigare in zona retrocessione ma che – nei momenti migliori di questa stagione – ha dimostrato di saper giocare (letteralmente fare-gioco, perché a difendere, ehm, non ci siamo). Poi martedì c’era il Barcellona in casa, e c’era poco da fare: 0-3, ma il Celta Vigo meritava ampiamente almeno un gol, per le occasioni che ha comunque saputo creare (bene Nolito e Rafinha, che stasera saranno confermati nell’undici titolare). Ne ha abbastanza, il Celta Vigo, per pensare di andare a fare risultato a Siviglia stasera? Forse no. È vero che il Celta sta mostrando segnali di ripresa ma il Siviglia è una squadra che ha ritrovato il suo miglior giocatore, Ivan Rakitić, capace non soltanto di illuminare il gioco a centrocampo ma di firmare autentiche perle come il terzo gol nella trasferta di Madrid.
Contro il Real la difesa a cinque – nella speranza di tirar fuori una partita di copertura e ripartenze – è stata un totale disastro, e quindi per stasera si torna al più collaudato 4-4-2: fuori Navarro, veramente pessimo contro il Real; davanti insieme a Gameiro probabilmente ci sarà Diego Perotti al posto di Bacca, ma è anche possibile l’attacco a una sola punta con l’inserimento dell’uomo in più a centrocampo (Jairo).
Eccetto che nella partita di agosto contro il Levante, finita 0-0, in qualsiasi competizione il Siviglia per ora ha sempre segnato almeno un gol a partita (ma ne prende anche, almeno uno, regolarmente da cinque partite a questa parte). Complice naturalmente l’imbarcata epica al Bernabeu, nelle ultime quattro partite del Siviglia ci sono stati 19 gol in totale.
Probabili formazioni:
SIVIGLIA: Beto, Figueiras, Pareja, Carrico, Moreno, Mbia, Cristòforo, Rakitic, Vitolo, Gameiro, Perotti.
CELTA VIGO: Yoel, Mallo, Cabral, Fontás, Toni, Lopez, Oubina, Rafinha, Fernandez, Charles, Nolito.