L’Nba è iniziata solo da tre giorni eppure si comincia già a fare sul serio: stanotte le partite in programma sono ben tredici. Occhi puntati sulla sfida tra Nets e Heat e sulla classica dell’Ovest tra Los Angeles Lakers e San Antonio Spurs.
Dopo aver trascorso diversi anni nell’oblio più assoluto, i Pistons hanno messo in atto in estate una sorta di piccola ma significativa rivoluzione che dovrebbe, come minimo, riportare Detroit ai playoff già da quest’anno. Molte pedine inutili sono state fatte partire e si è deciso di puntare su ottimi giocatori come Josh Smith e Brandon Jennings, gente che ha talento da vendere ma con scarsa intelligenza cestistica. Il successo nella prima uscita contro Washington nonostante la defezione di Jennings (l’ex Virtus Roma ne avrà ancora per qualche giorno) è servito a riportare entusiasmo a Auburn Hills e fa ben sperare per il futuro prossimo, in particolare sotto canestro, dove Monroe e Drummond si confermano in netta crescita. Batteria di lunghi che stanotte dovrà vedersela con dei pari ruolo degni di tutto rispetto: i Grizzlies di Gasol e Randolph, sconfitti dagli Spurs all’esordio, che in Tennessee sono da sempre un osso duro. Attenzione però alla condizione fisica: Detroit, per adesso, sembra avere una marcia in più.
L’Nba parte spesso “col botto” e non è un caso se due corazzate come Brooklyn e Miami si incontrino già alla quarta giornata. Ma il big match tra le due squadre che vogliono giocarsi a maggio lo scettro dell’Est non è per niente decisivo: a inizio stagione partite del genere servono più che altro a misurare le forze, e sono utili agli allenatori per provare e riprovare schemi e rotazioni. In particolar modo se si hanno nuovi elementi da integrare: è proprio il caso dei Nets guidati dal debuttante Kidd, i quali, dopo la ripassata subita dai Cavaliers, hanno capito che c’è ancora lavoro da fare nonostante la squadra sia composta da fenomeni. Invece gli Heat, che stanotte ritroveranno Wade, dopo il bell’esordio contro i Bulls di Rose, sono stati riportati sulla terra dalla modesta Philadelphia. Conoscendo LeBron James, faranno di tutto per riscattarsi subito: quale migliore occasione per farlo, se non davanti ai “nemici” di sempre Pierce e Garnett?
Gli Spurs, come ormai noto, quando sentono odore di gare ufficiali cominciano a fare sul serio. I Grizzlies ne sanno qualcosa, bistrattati dagli uomini di Popovich nella prima uscita per 101-94. Gli Spurs, in barba all’età e agli acciacchi, sono stati chiari già sin da giugno scorso: l’obiettivo è quello di arrivare di nuovo alle Finals, poi si vedrà. Gli attori principali? Sempre i soliti, tranne qualche leggero ritocco (Belinelli ha preso il posto di Gary Neal). Coach Pop in regular season conta moltissimo sull’apporto dei panchinari per far giocare meno minuti possibili i big threes: con Memphis il copione è stato rispettato. Nel “clàsico” contro i Lakers dovrà fare a meno di Tim Duncan, messo ko da una gomitata, quindi è probabile l’inserimento di Boris Diaw nel quintetto titolare. A Los Angeles sono in attesa del rientro di Bryant, ma nel frattempo si godono le scelte azzeccata dalla dirigenza (vedi Henry, il ritorno di Farmar) e cercano di capire dove potrà arrivare questa squadra una volta tornato a disposizione il Mamba. Fino a quando starà fuori lui, comunque, per i gialloviola sarà davvero dura.
Gli altri pronostici:
Charlotte Bobcats – Cleveland Cavaliers 2
Orlando Magic – New Orleans Pelicans X
Washington Wizards – Philadelphia 76ers 1
Boston Celtics – Milwaukee Bucks 2
Atlanta Hawks – Toronto Raptors X
Minnesota Timberwolves – Oklahoma City Thunder 1
Houston Rockets – Dallas Mavericks 1
Denver Nuggets – Portland Trail Blazers X
Phoenix Suns – Utah Jazz 1
Sacramento Kings – Los Angeles Clippers 2
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