«Ma perché dici così? Sei cattivo»
Non è questione di cattiveria: vogliamo bene a Mark, e l’anno prossimo – che se ne andrà a guidare in endurance – ci mancherà molto. Il punto è un altro. Per Webber questa di Suzuka 2013 è la dodicesima pole position in carriera: finora, nelle undici gare in cui partiva davanti a tutti, soltanto in tre occasioni ha poi vinto il Gran Premio (e una fu Montecarlo, dove se parti davanti – e non hai guai meccanici – vinci). Mark ha vinto così poco spesso perché in Red Bull è sempre stato il secondo pilota di fatto, e lo è stato sia perché Vettel è inequivocabilmente più forte sia perché la scuderia ha sempre favorito il tedesco in tutte quelle micro-decisioni che alla fine fanno la storia di ogni Gran Premio. Che non significa giocare sporco: significa che siccome in due sul primo gradino del podio non possono salire, a un certo punto – quando capita, ormai raramente – a quello dei due che sta dietro (Mark) vien detto «fa’ il bravo e mantieni la posizione» (quest’anno, in Malesia, quando l’han detto a Vettel, Vettel se n’è infischiato).
Ma non è tanto questa la considerazione che ci spinge a pensare che Webber poi magari può anche vincere, ma quasi certamente non sarà in testa al termine del primo giro del GP del Giappone: sono le partenze, il problema. Non è mai stato un fenomeno di riflessi, ma sono ormai un paio di anni che Webber parte sistematicamente male in ogni gara, qualunque sia la sua posizione di partenza.
Cosa succederà in partenza?
A Suzuka la pole position è a sinistra e la prima curva a destra. Non ci sono moltissimi metri prima della curva, a dire il vero, ma scattare bene dalla pole position è comunque fondamentale perché il pilota che parte dalla seconda piazzola – in caso di buona partenza – si ritrova già all’interno della curva e tende ad allargare il poleman verso l’esterno per metterselo subito alle spalle (e levarselo di dosso già nelle chicane prima della curva Dunlop). Nel 2000, nell’ultima gara dell’anno, Schumacher partì dalla pole position e si buttò subito sulla destra per cercare di bloccare la migliore partenza di Hakkinen, che scattava dalla seconda posizione: non ci riuscì e Hakkinen riuscì a sorpassarlo (poi Schumacher lo contro-sorpassò ai box e vinse gara e mondiale).
Quest’anno lo scenario più verosimile è una cosa del genere: Webber parte malissimo, Vettel passa subito al comando. Attenzione a Massa: le Ferrari partono benissimo (almeno quello) e Felipe parte quinto, dal lato della pista in piena traiettoria. Alonso – che in partenza è il miglior pilota del circo, poche storie – capace che da ottavo si ritroverà quinto o quarto, che sarebbe già una gran cosa rispetto all’anno scorso, quando si ritrovò fuori alla prima curva, speronato accidentalmente da Raikkonen.
Chi ha il passo gara migliore?
Il più veloce nei long run del venerdì è stato il solito Vettel, ma stavolta anche Webber non è andato male, e forse è la volta che non lo vedremo scomparire nelle retrovie come spesso è capitato in questa stagione. Quasi certamente sarà Vettel a vincere la corsa, ma stavolta Webber potrebbe agguantare quantomeno un podio (sempre che la sua macchina non vada di nuovo a fuoco per qualche assurdo motivo).
Stavolta in configurazione gara è andata molto bene anche la Ferrari, che era un po’ che non andava così al venerdì: per Massa potrebbe essere una delle ultime occasioni per centrare un podio in Ferrari. Alonso invece dovrà sudare parecchio perché davanti avrà – tra gli altri – anche i due piloti Mercedes, che venerdì sembrava messa bene pure (consumo degli pneumatici permettendo: Hamilton era velocissimo ma era anche tra quelli che duravano meno con mescola più morbida). Le Lotus andavano benino con la mescola più morbida ma un po’ troppo lente con quella dura.
L’obiettivo minimo per Alonso, in partenza, è liberarsi subito di Hulkenberg, altrimenti resti dietro a lui un fracco di giri come in Corea. Suzuka è una pista in cui la trazione è fondamentale, e in Corea la Sauber di Hulkenberg ha dimostrato di averne tanta. Anche se Nico sembra aver scelto un assetto con un maggiore carico aerodinamico, superarlo probabilmente non sarà facilissimo. Uno dei punti di sorpasso è il rettilineo del traguardo, ma se il pilota che sta davanti esce velocissimo dall’ultima curva a destra, non lo pigli più e ti devi inventare qualcos’altro, tipo prendendo la scia in rettilineo prima dell’ultima chicane.
Massa – Button 1 (1.40)
Perez – Hulkenberg 2 (1.60)
(quota totale: 5.36, Eurobet)