Il Betis si ritrova con 5 punti, 5 gol fatti e 5 subiti: è un parziale un po’ bugiardo rispetto a quanto si è visto (ci sono squadre, chessò il Levante, che hanno fatto molto meno e si ritrovano di più). L’avvio è stato pessimo, non tanto per la sconfitta all’esordio contro il Real Madrid al Bernabeu – in cui peraltro il Betis giocò una buona partita – ma per quella sconfitta in casa contro il Celta Vigo alla seconda di campionato. Poi qualcosa è cambiato, e il Betis – che è pur sempre la squadra che l’anno scorso arrivò sesta – ha cominciato a mettere in fila delle prestazioni decenti dimostrando quantomeno una solidità che fino a quel momento non si era vista: sono arrivati i due pareggi con Espanyol e Granada (in cui obiettivamente si poteva fare di più) e la bella vittoria per 3-1 contro il Valencia in crisi (che nel frattempo s’è ripigliato, pare, ma qui siamo ancora un po’ scettici sul panettone per Dukic, che è un’altra storia: vedremo).
Quella al San Mames Barria contro l’Athletic Bilbao – che invece è partito abbastanza bene, grazie al buon lavoro di Ernesto Valverde – è il genere di trasferta difficile per chiunque, ma l’Athletic quest’anno è una squadra che attacca molto e copre poco: ultimamente si ritrovano a vincere partite a suon di gol, ma sempre con un solo gol di scarto. A dispetto delle poche reti segnate, il Betis sta costruendo tantissimo e prima o poi il pallone dovrà entrare (ne è convinto Pep Mel, che nella conferenza stampa non è sembrato preoccupatissimo né di questa trasferta né di quanto stia sciupando il Betis). A pesare è certamente l’assenza di un attaccante fondamentale come Ruben Castro, ancora infortunato, che quindi lascia tutta la responsabilità dei gol sulle spalle di Jorge Molina. Al San Mames Barria, l’anno scorso questa partita finì 5-3 per il Betis, e due anni fa 3-2 ancora per il Betis.
Il grande attesissimo ex sarà il nazionale Benat Etxebarria, uno che ha giocato metà della sua vita nelle giovanili del Bilbao (tra il 2006 e il 2008) e l’altra metà nel Betis, prima che quest’estate l’Athletic non lo riportasse a Bilbao per 8 milioni di euro. L’Athletic viene dalla sconfitta per 3-2 contro l’Espanyol, ma stasera dovrebbero tornare Susaeta e Ander Herrera, titolari importanti.
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Il Villarreal si è un po’ fermato? Mica tanto. Dopo le tre vittorie consecutive in apertura di campionato, la settimana scorsa ha bloccato sul 2-2 il Real Madrid, in una partita che avrebbe anche potuto vincere. Poi qualche giorno fa è arrivato un pareggio per 0-0 un po’ imprevisto contro il Celta Vigo, in cui il Villarreal ha comunque dominato la partita. Resta ancora imbattuto, così come l’Espanyol, che è l’avversario di stasera e che non dovrebbe essere una partita difficile da vincere, se non fosse che l’Espanyol fa un gioco esattamente opposto a quello del Villarreal: il Villarreal attacca e a tratti gioca benissimo (sono belle partite, quasi sempre), mentre l’Espanyol difende bene e ottimizza ogni occasione, e del possesso palla a zero non gliene frega di meno. Lunedì scorso è arrivato pure un successone nient’affatto scontato contro l’Athletic Bilbao, con una strepitosa doppietta di Victor Sanchez.
Ma il Villarreal è la vera sorpresa di questa stagione 2013/2014. Ha ancora la squadra al completo – a parte Farinós, che però è un assente che si trascinano da tempo – ed è molto probabile che si ricomincino a vedere le belle cose delle prime giornate e, con un po’ di fortuna in più, i tanti gol (10, nelle prime quattro giornate). Nel Betis mancheranno Victor Alvarez e Fuentes, e Aguirre ha già detto che farà quattro cambi rispetto alla squadra che ha battuto l’Athletic lunedì.
Il Getafe ha vinto la sua ultima partita giocata in casa – la settimana scorsa, contro l’Osasuna (che è una banda) – e poi qualche giorno fa ne ha presi 4 al Bernabeu contro il Real Madrid, anche se a Luis Garcia la squadra non è dispiaciuta (è vero, a tratti hanno giocato bene). Il Celta Vigo di Luis Enrique sta diventando il genere di squadra cocciuta e imprevedibile che potrebbe confermare o smentire rovinosamente gli apparenti progressi recenti del Getafe: a parte l’ultima difficile partita in casa contro il Villarreal, il Celta ha sempre segnato almeno un gol a partita (soprattutto in trasferta, dove se la gioca sempre con una certa sfrontatezza).
Però potrebbe non essere una bellissima partita: si tratta di squadre che non hanno rose infinite, e potrebbero iniziare a pagare un po’ lo stress fisico per tutte queste partite, anche molto impegnative, giocate a distanza di due o tre giorni.
Nel Getafe Pablo Sarabia dovrebbe subentrare ad Angel Lafita – autore del clamoroso gol al quinto minuto al Bernabeu – e l’altro turn over pesante è Michel, che verrà rimpiazzato da uno tra Borja Fernandez e Medhi Lacen. Nel Celta Vigo invece dovrebbe fermarsi Hugo Mallo, che è rientrato da poco dopo l’infortunio al ginocchio, e non ha molti minuti nelle gambe. Sebbene il Getafe fin qui ne abbia segnati soltanto due, è proprio l’attacco il reparto più temuto da Luis Enrique, che in conferenza ha detto che il Getafe non segnerà moltissimo, e d’accordo, ma ha quei cinque o sei giocatori che l’occasione da gol riescono a crearla sempre.
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