Il Valencia si è cacciato da una situazione che cominciava a essere molto difficile: dopo tre sconfitte consecutive è arrivato il successo in casa contro il Siviglia. Fortunatamente, dopo la protesta dei tifosi al termine della disastrosa partita di Europa League (0-3 contro lo Swansea), il Mestalla si è schierato apertamente dalla parte della squadra, nonostante l’esordio in panchina di Dukic si sia rivelato uno dei peggiori di sempre per il Valencia. La partita contro il Siviglia è stata largamente dominata, ma si era complicata quando all’inizio del secondo tempo Kevin Gameiro aveva riportato il Siviglia sull’1-1. È anche vero che al Valencia sono stati negati due rigori netti per due – anzi tre – evidenti falli di mano nel corso del primo tempo (la difesa del Siviglia giocava letteralmente a volley).
La vera notizia è che i gol contro il Siviglia non li ha fatti Postiga. Li ha fatti il ventinovenne brasiliano Jonas (doppietta), che sarebbe l’altra punta di ruolo del Valencia. È forte? Niente di incontenibile, ma l’esperimento di metterlo al centro piuttosto che esterno sinistro è stata una buona mossa (forse si pestano un po’ i piedi con Postiga, ma il brasiliano comunque si muove parecchio). Quindi tutto bene? Crisi rientrata? Bah, insomma. Nonostante la vittoria e il netto predominio del campo, il Valencia ha faticato tanto a costruire chiare occasioni da gol, peraltro contro un Siviglia che non ha fatto praticamente niente (e che difende pure abbastanza male).
In teoria la trasferta a Granada non sarebbe tra le più difficili del campionato (i campi difficili nella Liga sono tantissimi, ma il “Los Cármenes” no, obiettivamente non è tra questi). Il punto è che il Granada è una squadra abbastanza solida, che non segna praticamente mai (solo 3 gol finora) ma che che al momento è la miglior difesa della Liga, con soli 4 gol subiti in 5 partite. Coincidenze? E mica tanto: in questa considerazione statistica incide anche quella sconfitta di misura contro un avversario che invece avrebbe dovuto farne cinque, il Real Madrid alla seconda di campionato (0-1), in una partita che peraltro il Granada non meritava di perdere.
Butta malissimo, al Rayo Vallecano. Ha lasciato per strada già tre punti in casa contro un’avversaria diretta due settimane fa (il Levante, partita immeritatamente persa 2-1), e ‘ste cose a fine anno rischi di pagarle carissimo. Le partite in cui invece la sconfitta era in conto – Atletico, Malaga e Barcellona – le ha straperse fin troppo malamente, prendendo non meno di 4 gol da ciascuna di loro. Fatto sta che il Rayo viene da quattro sconfitte consecutive, è al penultimo posto e ha la difesa che preso più gol (16).
Il Siviglia, quanto a punti, sta pure peggio: a parte i due pareggi contro Levate e Malaga, le altre le ha perse tutte, e ora chiude la classifica della Liga all’ultimo posto. Contro il Valencia si è visto veramente poco, anche se Gameiro i suoi gol continua a farli (e sono già 4). Però il Ramón Sánchez Pizjuán è uno di quegli stadi di cui parlavamo prima, uno di quelli da cui difficilmente squadre come il Rayo se ne tornano con punti pesanti (e quando strappano un pareggio è già tantissimo).
Che squadra è la neopromossa Elche? Dove sta, intanto? In senso geografico, cioè. Elche sta nella comunità autonoma valenciana, dalle parti di Murcia e Alicante. Lo stadio è il “Martínez Valero”, e fin qui le uniche partite giocate in casa dall’Elche – che ancora non ha mai vinto – sono state un inatteso pareggio contro la Real Sociedad (1-1) alla seconda di campionato, e un altro contro il Valladolid (0-0). Venerdì scorso non meritava affatto di perdere 2-1 la partita contro l’Osasuna, che per lunghi tratti ha dominato: nel primo tempo il migliore in campo è stato sicuramente Andrés, il portiere dell’Osasuna. Poi il gol dell’Elche è arrivato su rigore, e la verità è che non giocano poi così male, ma alla fin fine segnano troppo poco (finora solo 4 gol).
Il Real Madrid – esattamente come l’Atletico Madrid ieri sera – potrebbe fare un po’ di turn over, pensando al derby di sabato sera, e in genere potrebbe correre il rischio di sottovalutare questa partita, contro un avversario che reputa nettamente inferiore (e lo è). Chiariamo: “sottovalutare l’Elche”, per il Real Madrid, significa che magari non va lì a vincere 5-0, ecco.
I commenti sono chiusi.