Piove?
No, non dovrebbe piovere, contrariamente a quanto preannunciavano giovedì scorso certe previsioni a capocchia a cui si affidano gli amministratori del sito della FIA (e talvolta anche noi, purtroppo). Ma se proprio dovesse arrivare la pioggia, pure all’ultimo minuto, tranquilli che vi avvisiamo: in questo momento abbiamo casualmente un’amica a Singapore, sul serio, che è la cosa più simile a un’inviata che questo sito abbia mai avuto.
Vince di nuovo Vettel? Vince sempre Vettel?
Sì. Vettel può vincerle tutte di qui alla fine, mettetevelo in testa e accettatelo. C’è da dire che il GP di Singapore è il genere di gara su circuito cittadino in cui solitamente la safety car entra anche più di una volta; ma è molto difficile che questa circostanza possa alterare la testa della corsa, se davanti ci sarà ancora Vettel già dalla prima curva, come molto probabile. Nelle prove di venerdì la Red Bull di Sebastian ha dimostrato un passo inavvicinabile per chiunque, se non per il solo Raikkonen, che sul passo gara pareva messo molto bene, salvo poi fare una qualifica pessima (aveva mal di schiena, dicono, ma pare che stia meglio) e ritrovarsi adesso tredicesimo in griglia.
Probabilmente la gara avrà un andamento “a elastico”: vedrà Vettel andar via già dai primi giri e accumulare progressivamente un vantaggio destinato a estinguersi non appena entrerà in pista la safety car. Ma da qui a superarlo, e andare a vincere la corsa, ce ne passa. Pronostico: Vettel non in fuga, suo malgrado, ma stabilmente davanti.
Come può non vincerla Vettel?
La sola possibilità che Vettel non vinca questo GP è rappresentata dalla ridottissima probabilità che rompa o commetta un errore. Ma a quel punto non finirebbe neppure a podio, e allora scatterebbe un rimborso interessante offerto da Paddy Power, che – se Vettel finirà la corsa fuori dal podio – rimborserà qualsiasi eventuale somma persa scommettendo sul vincitore finale, che a questo punto conviene puntare proprio su di lui (quota 1.36).
Piloti non classificati
Il Gp di Singapore (61 interminabili giri, da quasi due minuti ciascuno) è uno dei più sfiancanti di tutta la stagione di Formula 1: non solo è una gara lunghissima – che sfiora sistematicamente (e talvolta sfora) le due ore di tempo massimo di durata di un GP – ma è anche una gara corsa in condizioni climatiche molto difficili, e cioè un caldo della madonna. Per queste stesse ragioni, e anche per la difficoltà stessa del tracciato, è frequente che i ritirati dalla corsa siano relativamente tanti, rispetto ad altri GP della stagione. Motivo che suggerisce di puntare qualcosa sul “numero di piloti classificati: under 18,5”: dovrebbero uscirne soltanto cinque, per prenderla.
Nelle cinque edizioni del GP di Singapore fin qui disputate, soltanto in una (quella del 2011) i non classificati furono meno di cinque: in quella del 2010 i ritirati furono addirittura otto.
E la Ferrari?
Hanno mollato, parliamoci chiaro. Con gli sviluppi, cioè. La macchina resterà questa fino alla fine della stagione: va pianissimo sui circuiti dove si sapeva che sarebbe andata piano (tipo questo), e non va abbastanza forte dove si pensava che sarebbe andata fortissimo (Monza, Spa). Poi Alonso, come noto, getta il cuore oltre l’ostacolo e un podio lo strappa sempre. Potrebbe riuscirci anche stavolta ma dovranno essere molto bravi anche dal muretto, pronti a prendere la decisione giusta al momento giusto non appena dovesse entrare la safety car. Di sorpassi in pista non sarà facile vederne tantissimi come altrove, a meno che non ci sia una netta differenza di prestazioni tra le macchine coinvolte nel sorpasso.
Grosjean – Massa 1 (1.35)
Maldonado – Sutil 2 (1.30)
(quota totale: 2.28, Eurobet)