Una straordinaria prestazione della panchina degli Heat nel secondo tempo di gara 2 ha permesso ai campioni in carica di pareggiare la serie che adesso è ferma sull’1-1. Stanotte appuntamento a San Antonio con gara 3, che può essere già determinante per l’esito di queste Finali.
Di solito, quando LeBron non c’è, i topi (che in questo caso sono gli avversari di turno degli Heat) ballano. Ma di “danzare”, gli Spurs, due notti fa in gara 2 delle Finals, evidentemente ne avevano poca voglia. Infatti, nonostante un James nettamente al di sotto dei suoi standard complice anche il pressing asfissiante di Kawhi Leonard, un’irriconoscibile San Antonio s’è fatta travolgere nel secondo tempo, crollando sotto i colpi dei panchinari di Miami (40 punti in totale). Ma a contribuire alla defezione totale degli uomini di Popovich non è stata solo la lucidità in attacco del supporting cast dei campioni in carica (tra i quali non ci sono Wade e Bosh, ancora deludenti), bensì una difesa quasi sempre perfetta: le diciassette palle perse dei neroargento ne sono la prova. Spoelstra, dopo un primo tempo arido e senza particolari sussulti, ha ordinato ai suoi di chiudere ogni varco a Tony Parker, l’eroe di gara 1 (solo 13 punti e 5 assist per il francese) e di limitare Duncan e Ginobili, quasi mai pericolosi. E il risultato si è visto tutto: tra gli Speroni si è salvato solamente Danny Green, autore di cinque triple su cinque, l’unico a tenere a galla gli Spurs in una serata da dimenticare. Una sconfitta tattica per poi giocarsi il tutto e per tutto in Texas? Il volto scuro di Popovich a fine gara dice il contrario: la verità è che San Antonio, per come s’erano messe le cose nel primo tempo, aveva dato davvero l’impressione di poterla portare a casa e ricominciare dall’At&t Center con un tranquillissimo 2-0 nelle serie. Invece l’inerzia adesso è di nuovo dalla parte degli Heat, rinvigorendo i loro stati d’animo dopo la batosta nella prima uscita di queste Finali. Che questa notte cambiano “proscenio”: ci si sposta nella città dell’Alamo con la consapevolezza che quasi sicuramente si farà ritorno in Florida. Impensabile che gli Spurs ne vincano tre su tre davanti ai propri tifosi, ma è davvero fantascienza immaginare che Duncan e soci ripetano una prestazione talmentenegativaa nel loro fortino.
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