San Antonio, avanti 3-0 nel confronto con i Grizzlies, è ad una sola vittoria dalla sua quinta finale Nba. Memphis stanotte, in gara 4, è chiamata a difendere l’onore sperando di allungare il più possibile la serie, ma prima deve fare i conti con degli scatenati Big threes.
L’elisir di lunga vita di cui fanno uso gli Spurs da un po’ di tempo non ne vuole sapere di esaurirsi. Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili hanno più di cento anni in tre e nessuna voglia di appendere le loro sneakers al chiodo. I Big threes del Texas continuano a impartire lezioni di basket a chiunque passi dalla loro latitudini. Gli ultimi “alunni” in ordine di tempo sono i Grizzlies, piegati sabato scorso anche in gara 3, a casa loro, in Tennessee, dove avevano vinto 19 delle ultime venti partite (comprese 5 su 5 in questi playoff). San Antonio ora è ad un passo dalla quinta finale della sua tanto breve quanto gloriosa storia. Nessuno mai è riuscito a scalare l’Everest della Nba, e cioè rimontare una serie dopo essere andati sotto 3-0. Difficile immaginare che ce la farà – a questo punto – Memphis, due notti fa crollata incredibilmente nel secondo quarto, nonostante un primo tempo eccezionale, in cui gli Orsetti avevano accumulato un vantaggio di 18 punti grazi a una difesa impenetrabile. San Antonio però non si è persa d’animo, annullando punto dopo punto il distacco degli avversari e tornando in partita con un 11-2 in avvio di secondo quarto. Popovich ha fatto capire ad Hollins di aver preso le misure ai suoi ragazzi e gli Spurs, al termine dell’ennesimo finale combattuto, hanno costretto i Grizzlies ad un altro supplementare dopo quello di gara 2. E proprio all’overtime i texani hanno messo la quinta, con un Duncan da leggenda (doppia doppia numero 144 nei playoff, ha fatto meglio solo Magic Johnson), archiviando il match del FedEx Forum 104-93. Western Conference Finals che, dunque, hanno ormai poco da dire: l’unica motivazione che spingerà Memphis a lottare è quella di evitare l’umiliante sweep. Gli Spurs, invece, devono valutare se un lungo riposo in vista delle Finals (inizieranno il 6 giugno) possa fare bene ai suoi veterani o meno.
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