Il canestro di LeBron all’ultimo secondo di gara 1 ha regalato agli Heat un successo che era appariva ormai sfumato: Indiana si è dimostrata un osso duro per i campioni in carica che hanno bisogno come il pane di un’altra prestazione da favola da parte dell’Mvp in carica.
«Tante grazie, mister Vogel». Sembra abbia sussurrato queste parole, LeBron James, al termine dell’overtime di gara 1, due notti fa, quando la vittoria per i suoi Heat era ormai già in cassaforte. La scelta tattica dell’allenatore dei Pacers di lasciare fuori Hibbert, a 2’’ secondi dalla fine e con Indiana in vantaggio 102 a 101, si è rivelata un autentico fallimento: con la zona pitturata completamente sgombra, è stato un gioco da ragazzi per il Prescelto superare George, involarsi semi-indisturbato verso il canestro e firmare i due punti che hanno regalato l’importante successo agli uomini di Spoelstra. Miami dunque, grazie alla mossa cervellotica del coach avversario, è riuscita a fare sua una partita già quasi andata e a mantenere dalla sua parte l’inerzia della serie. I campioni in carica sono stati sorpresi in maniera incredibile dall’aggressività e dal coraggio di Indiana che li ha sempre costretti a rincorrere. Alla difesa e al dominio dei Pacers sotto canestro (Hibbert e West insieme hanno collezionato 45 punti) ha dovuto replicare – non è affatto una novità – un sontuoso James con una roboante tripla doppia (30p+10r-10a). E se anche Wade e Bosh hanno fatto la loro parte, non si può dire lo stesso per i cosiddetti “comprimari” di lusso: gli specialisti del tiro da tre Allen e Battier sono stati più dannosi che utili, mentre Chalmers è stato bloccato a metà gara da un dolore alla gamba. A sorpresa, però, il valore aggiunto di Miami porta il nome di Chris Andersen: “Birdman” ha chiuso con 16 punti e tre stoppate da applausi. Una sconfitta dura da digerire per i Pacers che stanotte, sfumata l’impresa, dovranno aggredire gara 2 con la stessa intensità e la stessa precisione al tiro. Agli Heat servirà un’altra prestazione monstre di LeBron per compensare la mancanza centimetri sotto canestro. E King James, si sa, non si tira mai indietro quando c’è bisogno di fare gli straordinari.
Questo contenuto è stato modificato 24 Maggio 2013 18:54
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