L’obiettivo dei Thunder è quello di rimandare a gara 6 la festa dei Memphis Grizzlies, a un passo dalla storica qualificazione alle finali della Western Conference. Compito facile invece per gli Heat: ai campioni in carica serve vincere in casa stanotte per archiviare la serie coi Bulls.
Manca un solo tassello ai Miami Heat. Un solo successo per approdare, a distanza di un anno, alle finali della Eastern Conference. I Bulls, dopo lo scherzetto di gara 1 a casa dei campioni in carica, hanno ufficiosamente alzato bandiera bianca. Non ne hanno davvero più, i ragazzi di coach Thibodeau. Lo si è capito due notti fa, in gara 4: piegata dalle assenze e con un quintetto che gioca ininterrottamente da quasi un mese, Chicago è crollata – sia fisicamente che psicologicamente – davanti allo strapotere di Miami, che stavolta non è dovuta ricorrere agli straordinari per fare sua la partita. Finirà 88-65 per gli Heat, con LeBron che non è andato al di là del “compitino” (27 punti, 8 assist e 7 rimbalzi per il quattro volte Mvp della lega) e con una super prestazione – offensiva a difensiva – di Chris Bosh, autore dei canestri più scottanti del match, quelli che hanno permesso a Miami di archiviare la pratica Bulls già dopo il primo quarto. Dall’altra parte, quasi il nulla: dei Tori a salvarsi è stato il solo Boozer (14 punti e 12 rimbalzi per l’ex Jazz). Deludenti Belinelli e Robinson: per la prima volta in questa serie Marco non è andato in doppia cifra, con un 0-5 da tre. Agli Heat, stanotte, non resta che “finire” l’avversario, già agonizzante di per sé.
Riusciranno Kevin Durant i suoi Thunder a ritardare di qualche giorno l’appuntamento dei Grizzlies con la storia? Noi diciamo di sì per almeno due motivi. Anzitutto, perché gara 5 si disputa davanti al caloroso pubblico di Oklahoma City, un fattore assolutamente da non prendere sotto gamba: è vero che Memphis ha espugnato il fortino azzuro in gara 2, ma lo ha comunque fatto con non poche difficoltà, al termine di una faticosa rimonta. Poi c’è la questione “orgoglio”. I vicecampioni Nba un mese fa avevano iniziato la postseason col favore dei pronostici, almeno ad Ovest, e tutti già immaginavano una finalissima-rivincita coi Miami Heat. L’infortunio occorso a Westbrook ha scombinato totalmente i piani (Okc ha perso 5 gare su 8 da quando non c’è il suo play titolare). Perdere con un “quasi” cappotto la semifinale coi Grizzlies significherebbe perdere, oltre al passaggio del turno, anche un po’ la faccia. Per questo stanotte Durant e compagni entreranno sul parquet col sangue agli occhi, con l’obiettivo di rimandare la storica qualificazione di Memphis, vera sorpresa di questi playoff, alla quale manca solo l’ufficialità: basti pensare che solo otto volte, da quando esiste l’Nba, una squadra ha perso una serie in cui è stata avanti 3-1.
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