Dopo una settimana di meritato riposo, i Miami Heat tornano a riassaporare il parquet con il primo “titolo” stagionale da festeggiare: James è stato insignito per la quarta volta nella sua carriera del titolo di MVP. Conoscendolo, il Prescelto farà di tutto per onorarlo al meglio. Già da stanotte, dalla palla a due di gara 1 contro i Chicago Bulls. L’obiettivo dei campioni in carica sarà quello di risolvere la pratica in Florida, nei primi due match, per mettere il fiato sul collo a un avversario che di fiato ne ha perso già parecchio: i Bulls sono reduci da sette tanto epiche quanto dispendiose partite e si sono ritrovati nelle semifinali di conference quasi a sorpresa, eliminando i Nets nonostante assenze e infortuni. Chicago ha comunque dimostrato di essere una squadra coriacea, mai arrendevole, grintosa e gli Heat sanno di doverne tenere conto: le prestazioni Noah, Belinelli e Robinson contro Brooklyn sono un biglietto da visita degno del massimo impegno. LeBron, che nella serie contro i Bucks si è limitato al compitino, dovrà tornare a fare il LeBron.
Esperienza contro sfrontatezza. Due generazioni a confronto. Da una parte quella degli Spurs, dei veterani Duncan, Parker e Ginobili, i cosiddetti big three, che insieme hanno giocato 490 gare di postseason in carriera. Dall’altra i Warriors, giovani ed effervescenti: dei nove giocatori della rotazione di Golden State solo Landry, Bogut e Jack avevano già messo piede in un match di playoff. Il primo atto della sfida più affascinante di queste semifinali di conference va in onda questa notte, in Texas. Sarà la sfida tra due modi di intendere la pallacanestro (Greg Popovich e Mark Jackson), due correnti di pensiero, due filosofie di gioco, ma soprattutto due “registi” più forti e decisivi oggi in circolazione: stiamo parlando di Tony Parker e Stephen Curry. La qualificazione passerà inevitabilmente dal loro duello. Il primo – e non è una novità – ha “cappottato” i Lakers con 22,3 punti e 6,5 assist a partita, tirando col 49,3%. Il secondo ha messo in ginocchio i poveri Nuggets con cifre da capogiro (24,3 punti, 9,3 assist e il 43,4% dall’arco). Contro di lui San Antonio avrà parecchio da fare, sin da gara 1.