Dimenticate in tutta fretta la doppia sconfitta coi Raptors e la disfatta di Indianapolis, i New York Knicks sono tornati alla ribalta. Convinti di riuscire a riprendersi il secondo posto nella Eastern Conference, dopo essere stati scavalcati in settimana dai Pacers. Magari lo smalto non sarà quello d’inizio stagione, ma nell’ultima gara contro Golden State (109-105 per i newyorkesi) il quintetto di coach Woodson ha fatto capire che il serbatoio delle energie non è ancora a secco. La mossa Shumpert nel ruolo di ala grande s’è dimostrata azzeccata: ormai è chiaro che l’impiego di Stoudamire dalla panchina, in qualità sesto uomo, rende eccome, anche a causa dell’incompatibilità dell’ex Suns con l’esuberanza di Anthony. Stanotte i Knicks dovranno confrontarsi con una squadra che staziona sì nei bassifondi della lega, ma che si sta rivelando una trappola un po’ per chiunque: i Wizards, recuperato Wall, hanno già fatto capitolare diverse “grandi” sul parquet della Capitale. Match dunque tutt’altro che scontato, ma il Veggente non si sbilancia e dice New York. Di larga misura.
Il tempo dei miracoli s’è esaurito, in quel di Boston. L’orgoglio tirato fuori dopo i tre gravi infortuni (Rondo, Sullinger e Barbosa) che aveva regalato ai tifosi biancoverdi una striscia di sette vittorie consecutive appare un lontano ricordo. La pausa dell’All Star Game e il lungo tour a Ovest hanno riportato i Celtics sulla terra – solo due successi arrivati peraltro contro Suns e Jazz – e i due innesti di Jordan Crawford e Terrence Williams, sebbene utilissimi per rimpolpare un roster ridotto all’osso, non sono sembrati funzionali alle esigenze di Doc Rivers, che avrebbe invece preferito un centro degno di tal nome. Al Garden, questa notte, sono di scena i Warriors, reduci dalla brutta sconfitta di New York, maturata nonostante i 54 punti di un immenso Stephen Curry. Boston, come al solito, farà affidamento sulla vecchia guardia e cioè sui veterani Pierce e Garnett, mentre Golden State la metterà sul piano della corsa e dell’atletismo. Due armi che potranno fare molto male ai Celtics, che stanno soffrendo l’assenza di un vero play.
Classico match da fuochi d’artificio, con due squadre che non lesinano spettacolo e concretezza sotto canestro. Denver-Oklahoma può essere letta anche come un gustoso antipasto di quella che probabilmente sarà, tra due mesi, un’accesa sfida playoff dagli esiti prevedibili ma allo stesso tempo incerti. Le due franchigie si sono affrontate già due volte in questa regular season: la prima andò bene ai Thunder, la seconda se la aggiudicarono i Nuggets. I punteggi di entrambe le gare, però, furono altissimi, segno che emozioni e rovesciamenti non mancheranno neanche stanotte. L’obiettivo di Denver è un buon piazzamento nella Western Conference che darebbe a Gallinari e soci la possibilità di usufruire del fattore campo per almeno due turni nella postseason: tra l’altro, il Pepsi Center quest’anno è stato violato solamente tre volte. Oklahoma, dal canto suo, pare aver riacquistato la forma dei giorni migliori, ottenendo tre successi consecutivi dopo la brutta batosta casalinga coi nemici giurati di Miami. Partiranno pure sfavoriti, ma tutti gli indizi fanno pensare al fatto che questa notte a festeggiare saranno di nuovo quelli del Colorado.
Altri pronostici*:
Toronto Raptors – INDIANA PACERS
Orlando Magic – HOUSTON ROCKETS
Cleveland Cavaliers – LOS ANGELES CLIPPERS
MIAMI HEAT – Memphis Grizzlies
BROOKLYN NETS – Dallas Mavericks
New Orleans Hornets – DETROIT PISTONS
SAN ANTONIO SPURS – Sacramento Kings
UTAH JAZZ – Charlotte Bobcats
Phoenix Suns – ATLANTA HAWKS
*In MAIUSCOLO GRASSETTO le probabili squadre vincenti.