Sabato parte la Coppa d’Africa. Di nuovo? Sì, per adeguarsi al calendario Fifa questa edizione verrà disputata con un anno di anticipo. Le partite si giocheranno in Sudafrica negli stadi che hanno ospitato i mondiali del 2010. E proprio il Sudafrica giocherà la gara inaugurale contro Capo Verde.
Prima partecipazione in assoluto nella fase finale della Coppa d’Africa per Capo Verde, nazionale di calcio di un complesso di isole distanti circa 500 chilometri dalle coste del Senegal. Si tratta di una squadra in costante crescita, naturalmente a livello africano. Chi ha eliminato nelle qualificazioni il Camerun merita sempre e comunque rispetto. L’allenatore Lúcio Antunes fa giocare la sua squadra con un classico 4-4-2, in attacco dovrebbero esserci Ryan Mendes, il giocatore che attualmente può vantare il più alto valore di mercato, seconda punta del Lille con cui ha segnato due gol in stagione dopo i 13 realizzati lo scorso anno in Ligue 2 con la maglia del Le Havre, e Djaniny, gigante di 191 cm ma non per questo poco mobile, che gioca nell’Olhanense in Portogallo. Non certo un goleador, ma ha solo 21 anni e può crescere. Come tutti i suoi compagni, che non hanno esperienza a livello internazionale, e questo potrebbe favorire il Sudafrica che pure, a livello di talento, non ha granché da offrire. Non c’è Pienaar, molto dipenderà dalla nuova stella emergente che risponde al nome di Thulani Serero, 22enne trequartista dell’Ajax. L’attacco come al solito punta su Mphela, ma la forza della squadra allenata da Gordon Igesund sta piuttosto nella solidità difensiva data dal modulo 4-5-1, che bada prima di tutto a non prenderle. E che ha permesso, ad esempio, di perdere soltanto 1-0 in una recente amichevole internazionale contro il Brasile di Neymar, Oscar, Lucas e Hulk. Più in generale, nelle ultime sei amichevoli disputate il Sudafrica ha subito solo quattro gol, mai più di uno a gara, segnando però al contempo soltanto due reti in una gara e restando a secco nelle altre cinque.
Probabili formazioni:
SUDAFRICA: Khune, Khumalo, Sangweni, Ngcongca, Matlaba, Dikgacoi, Furman, Phala, Parker, Serero, Mphela.
CAPO VERDE: Vozinha, Nivaldo, Gegé, Fernando Neves, Fernando Varela, Héldon, Odaïr Fortes, Babanco, Marco Soares, Ryan Mendes, Djaniny.
La delusione dell’eliminazione nella fase a gironi della scorsa edizione potrebbe fungere da stimolo ulteriore per il Marocco, nazionale che puà contare su numerosi giocatori “europei” di talento. La squadra di Rachid Taoussi potrebbe essere la mina vagante di questa competizione. In difesa c’è la colonna portante dell’intera squadra rappresentata da Benatia dell’Udinese, in cabina di regia Barrada del Getafe, non manca la fantasia sulla trequarti: Assaidi del Liverpool, El Arabi del Granada, Amrabat del Galatasaray e soprattutto Belhanda del Montpellier, che l’anno scorso ha trascinato il suo club fino a farlo diventare campione di Francia. Il fantasista ha recuperato da qualche problemino fisico e dovrebbe essere regolarmente in campo già all’esordio. Il problema forse è quello di dare equilibrio al 4-2-3-1 che prevede quattro uomini offensivi (la punta di riferimento dovrebbe essere il viola El Hamdaoui, troppo restii a dare una mano in fase di copertura. E il rischio è quello di agevolare le ripartenze dell’Angola, che sul piano della velocità ha qualcosa in più dei marocchini. Quella che non manca, ad esempio, a Manucho, 6 gol su 13 presenze con la maglia del Valladolid, senza dimenticare Mateus e Djalma, il giocatore con la più alta valutazione di mercato tra gli elementi in rosa. Anche in casa Angola però manca solidità difensiva, e la conferma c’è stata nella scorsa edizione di Coppa d’Africa in cui ha subito gol in ogni singola gara.
Probabili formazioni:
ANGOLA: Lamá, Lunguinha, Dani, Pirolito, Miguel, Zuela, Dédé, Manuel, Djalma, Manucho, Mateus.
MAROCCO: Lamyaghri, Noussir, El Adoua, Benatia, El Kaoutari, Barrada, El Ahmadi, Amrabat, Belhanda, Assaidi, El Hamdaoui.