Con una situazione già piuttosto compromessa, data la classifica e data la griglia di partenza, l’unica vera chance di Fernando Alonso per riprendere Vettel e agguantare il mondiale 2012 al fotofinish è la pioggia. Se arriva, l’asfalto del circuito Interlagos è di quelli che si allagano subito e drenano pochissimo.
Poi magari non arriva, o arriva a festa finita (come successe nel 2007, quando Raikkonen e la Ferrari si ritrovarono a festeggiare l’inatteso successo mondiale proprio sotto la pioggia, ma a gara già ampiamente terminata). Il caso di forti acquazzoni, comunque possibili di questi tempi a Interlagos, in verità porterebbe a una situazione in cui o salta fuori la safety car (e quindi se ne stanno tutti buoni buoni in fila indiana) o, in ogni caso, le variabili imprevedibili aumentano al punto da rendere comunque rischioso fare troppo affidamento alle abilità dei “maghi della pioggia”, tanto più se la posta in palio è alta e alcuni piloti si trovassero costretti a osare di più. Molti ricordano l’edizione 2003, dove un vero e proprio torrente d’acqua alla curva do Sol fece parecchie vittime, tra cui lo stesso Schumacher, uno che anche il più acerrimo detrattore direbbe “sulla pioggia se la cava”. Quindi, fatta presente la possibilità che A) non piova o B) venga giù un monsone memorabile, i nomi da tenere in considerazione vanno presi sempre con le pinze e sono i soliti noti: Hamilton, Alonso, Vettel, Raikkonen, Schumacher. Anche Button è uno che, quando le cose vanno in vacca, è sempre lì dietro buono buono a portare a casa il risultato e, anzi, spesso finisce che taglia il traguardo per primo.
Le ultime previsioni parlano di pioggia intensa in mattinata e scrosci nel pomeriggio. È certo che, in ogni caso, i piloti si ritroveranno una pista umida o comunque una temperatura dell’asfalto sensibilmente più bassa rispetto al venerdì, giorno di prove in assetto da gara e a pieno carico. È quello che non si augura la Ferrari, che già in condizioni normali fa una fatica del diavolo a portare i pneumatici in temperatura. Quindi, a questo punto, la speranza a Maranello è: se pioggia dev’essere, che la butti di santa ragione. Anche perché per il mondiale serve un mezzo miracolo.
La Ferrari di fine stagione ha confermato un passo nettamente migliore in gara che in qualifica, motivo buono per non smettere di sperare. E ha anche ritrovato un secondo pilota: nelle ultime gare Massa ha recuperato con la monoposto quella confidenza che gli è mancata tutto l’anno. Neppure i soliti imprevisti durante la corsa hanno impedito al brasiliano di portare a casa buoni risultati e punti utili per i costruttori (la McLaren, a -14, potrebbe ancora agguantare il secondo posto). Per quello piloti, come detto, la gara della vita potrebbe non essere sufficiente per Alonso. Serve un imprevisto per Vettel, che in caso di pioggia potrebbe anche essere un banale aquaplaning, ma bisogna anche dire che forse il tedesco, in quel caso, sarebbe proprio quello meno spinto a prendersi dei rischi e a schiacciare sull’acceleratore. Se la pioggia non arriva, a Maranello non resta che la speranza in un guasto meccanico della Red Bull, che per una volta tocchi a Vettel e non a Webber, come sibillinamente auspicato più volte sia da Alonso sia da Domenicali, in questo finale di stagione. Obiettivamente è molto dura, forse più dura che nel 2007, quando quella rivalità da far west al box McLaren era pur sempre un punto a favore della Ferrari.
Kobayashi – Perez: 2 • [ 1.50 ]
Rosberg – Schumacher: 2 • [ 2.00 ]
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