Dopo l’ottima prova di Detroit, i Rockets devono confermarsi ad Atlanta. I campioni di Miami affilano gli artigli in una classica contro i Knicks. Lakers chiamati a risollevarsi nella stracittadina con i Clippers.
Se un omuncolo barbuto, fresco d’arrivo e di firma su un contratto di 80 milioni, ne mette 37 pur avendo ancora la valigia tra le mani, allora è giusto, per i Rockets, vedere il bicchiere mezzo pieno. James Harden è giocatore in grado di spostare gli equilibri e lo ha dimostrato, due notti fa, nella prima uscita di Houston a Detroit: forte intesa con Lin, carattere da condottiero e talento a vagonate. I biancorossi del Texas, con un Barba in più, sono diventati una squadra interessante alla quale non è precluso alcun obiettivo. Stanotte, in Georgia, gli Hawks, orfani di Joe Johnson (ma con un Devin Harris e un Louis Williams in più), proveranno a contenere la furia agonistica di “The Beard”. Avvincente la battaglia sotto le plance tra il turco Asik e i lunghi di Atlanta, Smith e Horford: attenzione, perchè i rimbalzi catturati peseranno come un macigno sulle sorti dell’incontro.
L’uragano Sandy ha impedito ieri notte l’esordio stagionale dei Knicks, ma è bastato vedere la messa in moto degli ingranaggi della “macchina perfetta” di Miami tre giorni fa contro i Celtics per avere chiare le idee: se nella giostra capitanata da King James girano come si deve pure due seconde linee – si fa per dire – come Ray Allen e Rashard Lewis, allora anche a “Flash” Wade e a Chris Bosh è concessa qualche piccola pausa. Al Madison Square Garden, tra i grattacieli di Manhattan, LeBron si prepara a fare per l’ennesima volta il King Kong della situazione, considerata anche l’infermeria dei Knicks di Carmelo Anthony (Stoudamire è out). Intanto, nella Grande Mela incrociano le dita per Tyson Chandler: se il roccioso centro recupererà dal fastidio muscolare, New York ha qualche chanche in più di impensierire i campioni.
In un clima da “caccia alle streghe”, tutto è pronto, allo Staples Center (sponda gialloviola), per il primo derby stagionale della citta degli angeli. L’allenatore dei Lakers, Mike Brown, dopo due brutte ed inaspettate sconfitte in casa contro Dallas e a Portland, è già sotto accusa ed è costretto a vincere e soprattutto a convincere – non si è ancora visto uno straccio d’intesa tra i vari Bryant, Gasol e Howard – se vuole conservare il suo posto in panchina. Quasi sicuramente senza Nash, infortunatosi in Oregon, sarà davvero dura spuntarla sugli eterni rivali dei Clippers, apparsi invece tonici e in forma smagliante nell’esordio contro i Grizzlies. I 29 punti di Jamal Crawford e i 12 assist di Chris Paul nella scorsa gara mettono paura a Kobe e soci, quasi quanto il desiderio di vendetta dell’ex Lamar Odom, autore di 6 rimbalzi e 4 stoppate contro Memphis.
Questo contenuto è stato modificato 3 Novembre 2012 10:13
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